“Diritto all’Oblio”, non sempre accade quello che la legge impone, ora un saggio importante ci spiega bene il perché
“Diritto all’oblio e Motori di ricerca, i casi decisi dal garante”, 206 pagine, di Massimo Giordano e Riccardo Lanzo, edito da Kei Editore, Milano. Pino Nano lo ha letto per noi.
di Pino Nano
Mercoledì 05 Maggio 2021
Roma - 05 mag 2021 (Prima Pagina News)
“Diritto all’oblio e Motori di ricerca, i casi decisi dal garante”, 206 pagine, di Massimo Giordano e Riccardo Lanzo, edito da Kei Editore, Milano. Pino Nano lo ha letto per noi.
“Diritto all’Oblio” sta per “Diritto di essere dimenticati”, e questo saggio -appena fresco di stampa, di Massimo Giordano e Riccardo Lanzo- lo consigliamo a tutti coloro i quali -giornalisti e non- si occupano oggi di temi legati alla privacy e soprattutto di “Diritto all’Oblio”. Partiamo dagli autori, dettaglio di non poco conto in materie così delicate e complesse come lo è il “Diritto all’Oblio”.

Il primo è Massimo Giordano, nato a Novara il 16 settembre 1969, laureatosi all’Università degli studi di Pavia, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Novara dal 1997, Cassazionista dal 2016, Master in “Diritto delle pubbliche amministrazioni” all’Università Statale di Torino, attualmente si occupa di diritto bancario e privacy. E’ autore fra l’altro di “Diritto di Facebook”; “Diritto di Google”; “Privacy sul Luogo di lavoro”; “Data Breach e Privacy” editi da Key Editore.

Riccardo Lanzo è invece avvocato partner di IUS40 Studi Legali, docente universitario, organismo di vigilanza in importanti società, si occupa della redazione di modelli organizzativi ai sensi del D.Lgs 231/01, ed è autore dei saggi “Diritto di Facebook”, “Diritto di Google”, e “La privacy sul luogo di lavoro”. Due professionisti “puri”, insomma, alle prese con un tema di non facile comprensione, e di non facile attuazione pratica.

Lo spiegano infatti benissimo, ed entrambi, nella loro premessa di fondo: “Quando una notizia entra nella rete di Internet diventa costantemente reperibile. Il diritto degli interessati ad essere dimenticati si scontra però con quello degli utenti ad essere informati. Il diritto all’oblio, inoltre, assume forme sue proprie quando il destinatario della richiesta è il gestore di un motore di ricerca il quale, secondo i principi stabiliti dalla giurisprudenza, deve collocare la pubblicazione nel contesto attuale oppure, quando prevale il diritto ad essere dimenticati, a deindicizzarla”.

I due autori ci spiegano che “ I motori di ricerca sono, infatti, titolari del trattamento dei dati personali e tenuti, anche per la loro capacità di incidere significativamente sui diritti fondamentali delle persone, a ricercare un equilibrio tra opposti diritti”.

La famosa sentenza della Corte di Giustizia “Google Spain” del 13 maggio 2014 - precisano anche – “ha sancito il principio secondo cui i diritti fondamentali della persona derivanti dagli articoli 7 e 8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea “prevalgono, in linea di principio, non soltanto sull’interesse economico del gestore del motore di ricerca, ma anche sull’interesse di tale pubblico ad accedere all’informazione suddetta in occasione di ricerca concernente il nome di questa persona”.

Tutto risolto dunque? Forse si, o forse no? Forse, più no che si. Tuttavia- spiegano bene i due esperti di diritto della privacy- “così non sarebbe qualora risultasse, per ragioni particolari, come il ruolo ricoperto da tale persona nella vita pubblica, che l’ingerenza nei suoi diritti fondamentali è giustificata dall’interesse preponderante del pubblico suddetto ad avere accesso, in virtù dell’inclusione summenzionata, all’informazione di cui trattasi”.

Temi alti e principi sacrosanti, dunque, ma come vedremo in questa pubblicazione, l’equilibrio non è sempre agevole da trovare. Attraverso le decisioni del Garante Privacy – spiegano Massimo Giordano e Riccardo Lanzo-“cerchiamo di fornire un utile strumento a tutti coloro i quali vorranno conoscere, oltre le norme e i principi generali, le loro applicazioni pratiche. Ai lettori il giudizio se, nel nostro Paese, i diritti fondamentali della persona sono realmente tutelati”.

Da un esame attento dell’indice del volume di Massimo Giordano e Riccardo Lanzo si intuisce che siamo in presenza di un vero proprio vademecum professionale, utilissimo per capire di cosa si parla, e soprattutto fondamentale per ricercare, per chi ne avesse necessità e voglia, le linee guida per difendersi semmai da una mancata applicazione del “ Diritto all’oblio sui motori di ricerca”.

Sono questi gli argomenti principali trattati dal saggio dei due analisti: "La sentenza della Corte di Giustizia 'Google e Google Spain c. Costeja' e i motori di ricerca"; "I motori di ricerca: titolarità del trattamento e base giuridica"; "La ricerca di un equilibrio tra diritti fondamentali"; "Il diritto alla deindicizzazione"; "La portata territoriale della deindicizzazione"; "I criteri da considerare per la deindicizzazione"; "I criteri proposti con le Linee Guida". E poi ancora tutto il resto: "I motori di ricerca e le notizie di procedimenti giudiziari"; "Il 'Diritto alla cancellazione dei dati e l’art. 17 del GDPR"; "Diritto all’oblio e diritto di cronaca. La rievocazione storica dei fatti. La posizione dell’autorità giudiziaria"; "La sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite, del 22.07.2019, n. 19681"; "Diritto all’oblio e Internet secondo la Cassazione"; "Diritto all’oblio e motori di ricerca, le Linee Guida dell’EDPB"; Capitolo Secondo "Diritto all’oblio e motori di ricerca: le decisioni del garante privacy" 2.1. "I casi decisi dal Garante Privacy"; "Vicende giudiziarie: condanna e benefici di legge"; "Vicende giudiziarie e notizie non aggiornate"; "Necessario aggiornamento delle notizie:L’'arco di tempo trascorso'"; "Ruolo della persona e interesse pubblico"; "Il ruolo dei professionisti"; "Fatti non veri e campagne diffamatorie"; "Deindicizzazione per chi risulta estraneo alle vicende giudiziarie"; "Il destinatario della richiesta"; "Elementi necessari della richiesta"; "La mancanza di contraddittorio".

La cosa che in questo saggio così dettagliato e ragionato vale davvero la pena di leggere di analizzare è la Sentenza della Corte di Giustizia “Google e Google Spain c. Costeja e i motori di ricerca”,sentenza che fissa alcuni importanti principi che riguardano i motori di ricerca. Primo principio- spiegano Massimo Giordano e Riccardo Lanzo- "I motori di ricerca trattano dati personali e il gestore dei medesimi, di conseguenza, devono essere considerati titolari e responsabili del trattamento di tali dati".

Secondo principio, al fine di rispettare i diritti della persona interessata, i motori di ricerca sono obbligati a sopprimere dall’elenco dei risultati che appaiono a seguito di una ricerca effettuata a partire dal suo nome tutti i risultati che conducono a pagine web pubblicate da terzi, anche nel caso in cui dette informazioni non vengano cancellate dalle pagine medesime, quand’anche la loro pubblicazione fosse legittima: “Gli articoli 12, lettera b), e 14, primo comma, lettera a), della direttiva 95/46 devono essere interpretati nel senso che, al fine di rispettare i diritti previsti da tali disposizioni, e sempre che le condizioni da queste fissate siano effettivamente soddisfatte, il gestore di un motore di ricerca è obbligato a sopprimere, dall’elenco di risultati che appare a seguito di una ricerca effettuata a partire dal nome di una persona, dei link verso pagine web pubblicate da terzi e contenenti informazioni relative a questa persona, anche nel caso in cui tale nome o tali informazioni non vengano previamente o simultaneamente cancellati dalle pagine web di cui trattasi, e ciò eventualmente anche quando la loro pubblicazione su tali pagine web sia di per sé lecita”.

E poi ancora, terzo principio: “Il diritto dell’interessato ad opporsi al trattamento dei propri dati personali va interpretato nel senso che l’informazione che lo riguarda non venga più collegata al suo nome da un elenco di risultati proposti dal motore di ricerca senza richiedere che l’informazione gli arrechi un pregiudizio”. Cosa fare? Come difendere la propria storia privata dal rischio della rete? In che modo operare e muoversi per tutelare la propria privacy? Come comportarsi per essere “finalmente dimenticati” dalla rete?

Bene, questo libro, vi assicuro, vi chiarirà molte delle idee che già avete maturato, e darà finalmente una risposta concreta ai mille interrogativi che la materia, così complessa, inevitabilmente ci pone ogni giorno. Noi vi consigliamo di leggerlo, soprattutto se siete esperti, o anche semplici appassionati, del mondo della rete e della comunicazione on line. Buona lettura.

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