'La promessa a San Francesco', nel libro di Luigi Antonio Greco una testimonianza di fede e di speranza
Il diario di un pellegrinaggio sulla via del Santo di Assisi, intrapreso per grazia ricevuta, che si trasforma in un cambiamento spirituale, quasi mistico, con la conquista di un’armonia interiore e di più profondi orizzonti di fede.
(Prima Pagina News)
Venerdì 13 Gennaio 2023
Roma - 13 gen 2023 (Prima Pagina News)
Il diario di un pellegrinaggio sulla via del Santo di Assisi, intrapreso per grazia ricevuta, che si trasforma in un cambiamento spirituale, quasi mistico, con la conquista di un’armonia interiore e di più profondi orizzonti di fede.
Una storia vera e attuale. Di sofferenza e di fede. Che tocca nel profondo i cuori e li apre alla speranza. L’ha scritta Luigi Antonio Greco nel libro "La promessa a San Francesco".

È il diario di un pellegrinaggio sulla via del Santo di Assisi, intrapreso per grazia ricevuta, che si trasforma in un cambiamento spirituale, quasi mistico, con la conquista di un’armonia interiore e di più profondi orizzonti di fede.

Roma, Novembre 2020. Luigi Antonio Greco, 43 anni, carabiniere, scopre di essere positivo al Covid. Non teme per sé: è giovane, in salute e guarirà rapidamente. Teme per i figli e soprattutto per la moglie Caterina, affetta da sclerosi multipla. Tutta la famiglia è contagiata.

Caterina si aggrava e viene ricoverata in ospedale. Sono giorni drammatici. Il marito, isolato in casa con i figli, è in preda allo sconforto, ai sensi di colpa e ai pensieri più funesti.

L’Italia è in lockdown, il Covid è un’incognita e avere notizie dei propri cari in ospedale è quasi impossibile. Luigi Antonio, cattolico praticante, si aggrappa alla preghiera.

“Era il mio modo di dire che Dio ci sarebbe stato – scrive - che avrebbe pensato lui a tutto e che, anche se io non ero fisicamente in ospedale, c’era Lui, accanto a lei”.

Un giorno, mentre prepara un borsone per la moglie in ospedale, trova in un cassetto un’immagine di San Francesco. È una piccola lastra intagliata a forma di pergamena, proveniente da Assisi. “Presi in mano l’immagine, la rigirai, e pregai San Francesco di proteggere mia moglie e di farla guarire. Gli feci anche un voto: se Caterina fosse tornata a casa e fosse stata bene, avrei fatto un pellegrinaggio per ringraziarlo e onorarlo. Poi, misi la piccola immagine nel borsone per l’ospedale”.

Dopo quasi un mese di cure, Caterina torna a casa guarita. Per Luigi Antonio è tempo di mantenere la promessa. Si tratta di coprire a piedi i 296 km che separano Assisi da Roma, camminando tra i sentieri impervi degli Appennini umbri e laziali, in mezzo a una natura selvaggia e incontaminata, con ogni condizione meteo-climatica, ripercorrendo il cammino compiuto da San Francesco otto secoli fa per recarsi da papa Innocenzo III.

L’impresa richiede una preparazione e una pianificazione meticolose. La preparazione fisica, mentale e spirituale di Luigi Antonio dura quasi un anno. Durante il quale deve superare i postumi del Covid, un intervento chirurgico e dire addio al padre, mancato mentre lui è ancora convalescente. Allena ogni giorno il corpo, con l’attività fisica. E lo spirito, con letture, preghiere e meditazioni. Dedica molta cura alla selezione dell’equipaggiamento: la scelta di cosa mettere nello zaino è già di per sé la metafora di un viaggio spirituale che chiede di spogliarsi del superfluo, alleggerire l’animo dalle scorie della quotidianità e puntare all’essenziale.

Proprio come il poverello di Assisi. Luigi Antonio parte il 1° maggio 2022 in treno per Assisi. Da lì, dalla Basilica Superiore, farà ritorno a Roma il 10 maggio, dopo aver percorso dieci tappe tra borghi storici e paesaggi mozzafiato, immerso nella solitudine e nel silenzio della natura, col sole o sotto la pioggia, dormendo e rifocillandosi poche ore al giorno nei rifugi, negli ostelli e nei conventi.

Sulla via, piccoli accadimenti, incontri casuali e prove da superare conducono il pellegrino lungo un itinerario di spiritualità francescana, a meditare e riflettere sulla pace dei popoli, sull’attenzione verso chi vive nella solitudine, sull’esigenza di un nuovo stile di vita più rispettoso del prossimo e della Natura.

Quando Luigi torna a casa è una persona diversa, con una nuova consapevolezza della vita, in pace con se stessa e con gli altri, pronto a farsi testimone di fede e di speranza nella vita di tutti i giorni. E anche questo, in fondo, è un piccolo grande miracolo.

Il 30% del ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza per le mense dei poveri.

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