‘’Parlamento sotterraneo’’, emerge anche il lato umano della politica e del ‘’Palazzo’’
Tra le sue righe emergono la miseria e la nobiltà dei politici.
(Prima Pagina News)
Lunedì 11 Gennaio 2021
Lecce - 11 gen 2021 (Prima Pagina News)
Tra le sue righe emergono la miseria e la nobiltà dei politici.
Ci sono alcuni di quei giorni di inizio anno, mentre gli alberi di Natale si preparano a struccarsi dai mille addobbi e le famiglie mangiucchiano le ultime fette di panettone, in cui la voglia di festa tende ad accoccolarsi. Sono giorni nei quali pure la pioggia ammolla la voglia di fare.

In giorni così, almeno in casa dei miei, succede che, per un motivo o per un altro, si ceda al rito di sfogliare le vecchie foto di famiglia.

Quelle di carta. Leggere il libro di Mario Nanni è stato come sfogliare le vecchie foto della Repubblica Italiana. Ho ricevuto il suo libro praticamente nella calza dell'Epifania, arricchito da una dedica troppo generosa, che mi ha fatto un po' arrossire.

L'ho sfogliato titubante: il titolo, “Parlamento Sotterraneo”, sembrava preludio di muffe, vecchia roba caduta nel dimenticatoio e tante ragnatele. Invece l'ho iniziato a leggere e, nonostante il lavoro e le mille cose da fare, l'ho consumato con la voracità che riservo ai miei autori preferiti. L'ho finito di leggere in poche ore, a notte fonda.

Vi lascio le mie impressioni, cosciente di non essere né del mestiere dei recensori né su un palco tale da portare vantaggi alle vendite, ma solo per il piacere di raccontarvi di questa bella selezione di racconti e pensieri che, uno via l'altro, percorrono la vita della Repubblica dal '76 ad oggi.

Lo farò iniziando da un regalo: quello che più volte la settimana chiedeva un bimbo al telefono del Parlamento Italiano. Nella nostra testa l'archetipo del parlamentare è quello di un individuo isolato, chiacchierone e grigio, accomodato in poltrona o sul sedile di una bella macchina con autista; un individuo tutto solo.

A differenza della tipica narrazione americana il nostro politico è spesso “senza famiglia”, circondato da gorilla e comparse, senza amici, senza cani e gatti, sempre senza bambini, lontano dalla vita “normale”.

Solo di recente qualche politico-influencer ha cambiato registro, mostrandoci bimbi e partner mescolati a fagioli e nutella. Nonostante ciò questi personaggi non sono cambiati di molto nell'immaginario collettivo: sono considerati sempre parte di una casta strapagata e baciata dalla dea fortuna, pur se immersi in una starizzazione inversa rispetto ai “grandi” del passato.

Così questo episodio del bimbo che, più volte la settimana, chiama in parlamento per chiedere del suo papà e domandargli le figurine, le caramelle, le biglie o i regalini, non solo è un fatto tenero ma ci porta a una dimensione del politico che spesso sfugge: quella umana.

Proprio l'aspetto umano, tra miserie e nobiltà, è quello che emerge tra le righe di questo libro, con i suoi frequenti mini ritratti e citazioni di politici come Andreotti Almirante, Berlinguer, Craxi, Fanfani, Moro, Tatarella, Violante, Cossiga e tanti altri, compreso Fini e compresa anche la salentina Adriana Poli Bortone (fatta grande in cinque parole).

Illuminanti alcuni passaggi su Alfano e il suo quid, sugli extraterrestri di Craxi, sulle picconate di Cossiga, sulle raffiche di insulti urlate da Pertini e sulla solitudine di Leone. E poi le stilettate sull'esercito dei delfini, da Claudio Martelli a Fitto, o sul potente di turno, che è miele e che attira “una turba di ammiratori”... destinati immancabilmente a sparire quando il potere cala o è perduto. Un processo che adesso, nella liquidità delle piattaforme digitali, è tanto più evidente quanto pubblico e documentabile.

Ma soprattutto il libro affronta due temi molto interessanti: l'uso dei linguaggi da parte di politici e media (una vera chicca!) e il mestiere di dare notizie. Un tema mai così attuale come in queste ultime ore.

Per concludere questo è un libro molto ricco, genuino e speziato, scritto con un linguaggio contemporaneo, veloce quanto basta, intrigante e mai pettegolo.

Un libro contemporaneo, in cui ognuno può riconoscere - tra dettagli, vizi e pregi – tratti “umani” e comuni tra ogni potente e il suo caro amico o il suo più acerrimo nemico o, anche, similitudini e somiglianze con la sindaca o il sindaco della propria città, sia questa Torino o Cantù, Milano o Ariccia, Roma o... Nardò, città che a Mario Nanni ha dato i natali e, penso, anche un po' di quel carattere ironico e deciso che pervade la sua scrittura.

Agostino Indennitate
Portavoce e capo staff comunicazione del sindaco di Nardò

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