#Scudopenale ? Esplode la rabbia dei medici, Conte blocchi “gli emendamenti della vergogna, il Paese è con noi”

Nella discussione al Senato sulla conversione del Decreto ‘Cura Italia’ “sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie in caso di danni agli operatori “. Per l’Ordine dei Medici questi emendamenti sono vergognosi.

di Maurizio Pizzuto
Lunedì 06 Aprile 2020
Roma - 06 apr 2020 (Prima Pagina News)

Nella discussione al Senato sulla conversione del Decreto ‘Cura Italia’ “sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie in caso di danni agli operatori “. Per l’Ordine dei Medici questi emendamenti sono vergognosi.

L’attacco è diretto, è contro il Governo Conte, e contro il capogruppo al senato del PD Andrea Marcucci, primo firmatario di un emendamento che potrebbe prevedere da qui a qualche ora l’immunità penale e civile per tutti coloro i quali sono stati in qualche modo chiamati a gestire la fase dell’emergenza da Coronavirus.

Il che significa, uno scudo penale per amministratori pubblici, assessori regionali, provinciali, comunali, Governatori e quanto altro la politica ha messo alla guida della sanità italiana. “A ieri, sono 80 i medici ed odontoiatri morti in Italia. Nel Lazio 1 deceduto con almeno 9 ricoverati di cui 2 in condizioni serie. Nella Regione per ora sono 3.600 le persone contagiate.

Tra questi dei medici positivi, censiti al Covid-19, a Roma sono 119 mentre nel Lazio sono 135. Ma si stima che circa il 10% degli operatori sia stato contagiato”.

L’Ordine dei Medici di Roma non ne può più, e chiede al Governo che l’emendamento Marcucci venga immediatamente ritirato.

I medici lo scrivono a chiare lettere: “A fronte di questi dati, nella discussione al Senato sulla conversione del Decreto-legge ‘Cura Italia’ sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunità per le strutture sanitarie e per i soggetti preposti alla gestione della crisi sanitaria.

Gli emendamenti, “con sfumature differenti a seconda al proponente, sostengono tutti lo stesso concetto: le condotte dei datori di lavoro non determinano responsabilità penale, civile ed erariale.

I proponenti sono esponenti delle forze di governo e di opposizione”.

Dunque, osservano giustamente i medici “nessuna colpa se i DPI non sono arrivati, se i tamponi non sono stati fatti, se respiratori e caschi non sono sufficienti, se la gravità dell’epidemia è stata sottostimata, se l’organizzazione e’ stata incapace, incerta, lenta e lacunosa. Nessuno potrà indagare: noi medici siamo definiti eroi, che devono lavorare con abnegazione e spirito di servizio, e tanto basta”.

Si piangono giustamente i pazienti, “ma non si potra’ verificare se i sanitari sono stati messi nella condizione di curarli con tutti gli strumenti possibili- lamenta l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma- E se sono stati tutelati o mandati ad ammalarsi nell’esercizio delle loro funzioni. Questi emendamenti sono crudeli, sprezzanti e offensivi per una categoria che sta combattendo e lavorando a mani nude.

Sono inaccettabili in uno stato di diritto”. Un caos di dimensioni devastanti, che i medici non intendono pagare sulla propria pelle.

Da qui la richiesta finale e forte che l’Ordine dei Medici di Roma affida ora al Governo, ma anche alle forze di opposizione, e che insieme alle maggiori organizzazioni sindacali dei medici, chiede che “i proponenti li ritirino immediatamente, chiedendoci scusa per aver pensato di assolvere a priori le strutture sanitarie e le istituzioni che avevano la responsabilità e il dovere di tutelarci: tutto il paese è al nostro fianco.

Ci ricorderemo di tutto”. È abbastanza evidente, tra medici e Governo Conte è ormai guerra dichiarata, e se il Governo non accetterà le indicazioni e le segnalazioni dei medici italiani sarà allora costretto a sottoporsi ad un duro e futuro processo pubblico, non davanti ad un magistrato, ma davanti al Paese e agli italiani pronti a giudicarli.


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