“Ustica, una ingiustizia civile”, presentato ieri al Senato un nuovo saggio-inchiesta sul DC9 caduto in mare, 81 morti
Nel 1980 il DC-9 Itavia in servizio tra Bologna e Palermo precipitò in mare con la morte delle 81 persone a bordo. Nonostante il clamore mediatico e una lunghissima inchiesta giudiziaria, a 41 anni di distanza si cercano ancora i responsabili.
(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Giugno 2021
Roma - 17 giu 2021 (Prima Pagina News)
Nel 1980 il DC-9 Itavia in servizio tra Bologna e Palermo precipitò in mare con la morte delle 81 persone a bordo. Nonostante il clamore mediatico e una lunghissima inchiesta giudiziaria, a 41 anni di distanza si cercano ancora i responsabili.
Nel libro Ustica, un’ingiustizia civile (Rubbettino, 2021), gli autori Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e membro dell'associazione "Verità per Ustica”, e Gregory Alegi presentano una ricostruzione tanto rigorosa quanto controcorrente nel chiedere perché si insista sull’ipotesi di “battaglia aerea” per la quale mancano riscontri oggettivi e si ignori invece la verità emersa dalle indagini tecniche.

Il libro sé stato presentato ieri alle 15 al Senato della Repubblica con la moderazione del giornalista Frediano Finucci (La7) e diretta su Senato Tv e i canali Youtube istituzionali.

Gli autori raccontano “da dentro” l’intricata vicenda, unendo testimonianze dirette a una rigorosa ricostruzione storica per spiegare le certezze raggiunte dalle indagini tecniche e il crollo in sede penale di ogni ipotesi di battaglia aerea.

"Se per vent’anni non ci fosse stato tanto accanimento contro l’Aeronautica Militare, forse vi sarebbe stata qualche probabilità in più di scoprire le responsabilità del disastro aereo di Ustica", dichiara il generale Tricarico, già capo di Stato Maggiore della forza armata e consigliere militare di tre presidenti del Consiglio, oggi presidente della Fondazione ICSA. "Invece per 40 anni i cittadini italiani sono stati destinatari di verità costruite a tavolino, ripetute all’infinito per farle sembrare fatti accertati".

Il libro si articola in tre parti, rispettivamente costituite da testimonianze di prima mano (di volta in volta amare, paradossali o ironiche), da un saggio che sintetizza l’intricata vicenda con rigorosi riferimenti alle fonti e da un’appendice di documenti tra i quali spiccano la sequenza di distruzione dell’aereo accettata all’unanimità dalla commissione nominata dallo stesso giudice istruttore Rosario Priore.

"Su Ustica sono stati scritti libri, film e opere teatrali, che aldilà del loro successo sono tutti accomunati dalle ipotesi formulate da Priore, che nessun tribunale penale ha confermato", spiega Alegi, docente di storia degli Stati Uniti alla LUISS e storico dell’aviazione. "Noi mostriamo invece che il nesso con la caduta del MiG-23 in Calabria è stato smentito dalla magistratura già nel 1989, che nel 1998 la requisitoria dei pubblici ministeri escluse ogni traccia di missile, che le evidenze fisiche sul relitto sono compatibili al 100% con la bomba e molto meno con le altre ipotesi via via formulate".

Nel libro Tricarico e Alegi affrontano infine il nodo della differenza tra i processi penali ai vertici della forza armata, tutte conclusesi senza una sola condanna, e le cause civili, che hanno riconosciuto indennizzi per centinaia di milioni di euro.

"Ustica, un’ingiustizia civile nasce per dovere di testimonianza", concludono gli autori. "Non pretendiamo che un libro possa, da solo, ribaltare 41 anni di comunicazione a senso unico, ma speriamo di far sapere a tutti che nelle loro sentenze magistrati coraggiosi di Assise e Cassazione hanno saputo distinguere tra fantapolitica e realtà". (b.n.)

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