Tra queste cause di disturbo all’amore animale il cambiamento climatico al primo posto, ma anche la deforestazione, l’inquinamento acustico, luminoso e da plastica, il bracconaggio giocano ruoli determinanti.
L’impatto delle azioni compiute dalla specie umana ha effetti devastanti sul quelle animali. Dagli oranghi alle lucciole, dagli elefanti ai salmoni, dalle tartarughe alle megattere, queste specie sono minacciate e ora più che mai è hanno bisogno di un nostro cambio di rotta per proteggerle.
In una nota ufficiale il Wwf ci indica le principali azioni umane che impattano sulla riproduzione delle specie animali: Partiamo dall’orango, che è una specie tipicamente solitaria.
I maschi cercano attivamente le femmine solo durante la stagione riproduttiva. Ma le foreste pluviali, habitat della specie, vengono distrutte a ritmi sempre più rapidi a causa della crescente richiesta di legnami pregiati e di terreni da convertire alla coltivazione dell’olio di palma.
Gli oranghi hanno così sempre maggiori difficoltà a muoversi e spostarsi alla ricerca del partner in un habitat frammentato e degradato, e il loro tasso riproduttivo sta diminuendo in maniera preoccupante.
I cetacei, invece, come le Megattere, utilizzano complesse e diversificate emissioni di onde sonore, a particolari frequenze, per scambiarsi informazioni fondamentali, come la localizzazione del cibo, la presenza di predatori, o per ricercare attivamente i partner durante la stagione riproduttiva.
Elevati livelli di inquinamento acustico, principalmente causati da navi e imbarcazioni, sembra stiano creando seri problemi di comunicazione per questi giganti del mare, e ne mettono a rischio anche la riproduzione.
La sovrapposizione di diverse sorgenti di rumore, infatti, può produrre nei cetacei casi di forte stress, con conseguenze pericolose per la sopravvivenza stessa di questi splendidi animali.
E non tutti sanno che la riproduzione delle lucciole è messa in pericolo, oltre che dalla perdita di habitat naturale e dai pesticidi, anche dall’inquinamento luminoso.
A livello globale, l’inquinamento luminoso può essere considerato addirittura la seconda minaccia più grave per le lucciole (dopo i pesticidi). La luce artificiale di notte è aumentata in maniera esponenziale nel corso dell’ultimo secolo. Il disturbo provocato dall’illuminazione artificiale confonde il rituale di accoppiamento delle lucciole, e spesso impedisce alle femmine di trovare i maschi della propria specie. Molte specie di lucciola, infatti, si affidano esclusivamente alla bioluminescenza per trovare e attirare i loro compagni. (Segue-2)
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