42 anni fa, il 9 maggio 1978, in via Caetani a Roma veniva trovato il cadavere dell'on. #AldoMoro nel cofano di una Renault4.

Oggi si commemora la figura dello statista Aldo Moro.

(Prima Pagina News)
Sabato 09 Maggio 2020
Roma - 09 mag 2020 (Prima Pagina News)

Oggi si commemora la figura dello statista Aldo Moro.

42 anni fa, il 9 maggio 1978, in via Caetani a Roma veniva trovato il cadavere dell'on. #AldoMoro nel cofano di una Renault4.
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L'Archivio Riccardi conserva migliaia di immagini che ritraggono l'on. Moro, dai primi incarichi governativi, vari giuramenti, comizi e incontri internazionali, fino ad arrivare alle foto del terribile 16 marzo 1978, quando Maurizio Riccardi fu inviato dal padre Carlo a documentare il massacro avvenuto poche decine di minuti prima a via Fani, dove persero la vita i cinque uomini della scorta del presidente della DC, per mano delle brigate rosse.

42 anni fa, accovacciato in un mezzanino in via Caetani, un altro fotografo attendeva che la polizia, accorsa sul posto, aprisse il cofano della Renault4, dopo aver impedito a chiunque di percorrere la strada, bloccando gli accessi e allontanando i curiosi. Maurizio Piccirilli immortala quel momento, regalando al mondo, attraverso le sue immagini, l'epilogo del periodo più triste e oscuro della nostra Repubblica.

Due anni fa, nel 2018, a quarant'anni dal triste evento, l'Archivio Riccardi in collaborazione con l'agenzia fotografica AGR e l'Istituto Quinta Dimensione, ha voluto celebrare lo statista, contrapponendo questo spaccato di storia, alle immagini vitali dell'uomo Aldo Moro realizzate in tanti anni dal grande Carlo Riccardi. Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia.

Questo il titolo della mostra fotografica che Maurizio Riccardi e Giovanni Currado hanno curato con l’allestimento progettato dall’architetto Fabrizio Confessa. La mostra è stata inaugurata per la prima volta a Lecce, il 9 maggio 2018, raggiungendo in seguito il pubblico di numerose province italiane.

Le foto hanno avuto l'onore di essere esposte alla Camera dei deputati, dove hanno raccolto il plauso entusiasta di esponenti delle istituzioni che hanno potuto ammirare e constatare il meticoloso studio delle numerose immagini e della loro lettura storica. La mostra centra il racconto partendo dalle foto più famose di Aldo Moro, che lo ritraggono accovacciato e sconfitto, senza purtroppo rappresentarlo minimamente.

I libri di Storia da prima, i new-media recentemente non possono non raccontare quei giorni. E non possono non farlo attraverso quelle foto. Ma la storia di Aldo Moro, secondo noi, secondo chi lo ha conosciuto, studiato e seguito non può e non deve ridursi a quelle due immagini. La mostra fotografica ripercorre quindi la vita politica del presidente della Dc attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani proseguendo con le immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli.

Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.

“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media, – ha dichiarato in diverse occasioni Giovanni Currado – ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico".


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