Alcyone 2000, quaderni di poesia e di studi letterari e il tema affascinante dell’angelo custode
Nel volume appena uscito: Il medioevo di Dante. La funzione didascalica dell’arte nell’estetica della Commedia - Intervista a Franco Loi: come vedo l’angelo custode – Romano Bilenchi, letture e amicizie - Poesie e immagini nella monografia “Il colore dei ricordi” di Angela Ragozzino - La pittura di Franca Maschio: sentimento e incisività - Caravaggio dall’ombra al dettaglio – Saggi di letteratura comparata.
(Prima Pagina News)
Martedì 20 Luglio 2021
Roma - 20 lug 2021 (Prima Pagina News)
Nel volume appena uscito: Il medioevo di Dante. La funzione didascalica dell’arte nell’estetica della Commedia - Intervista a Franco Loi: come vedo l’angelo custode – Romano Bilenchi, letture e amicizie - Poesie e immagini nella monografia “Il colore dei ricordi” di Angela Ragozzino - La pittura di Franca Maschio: sentimento e incisività - Caravaggio dall’ombra al dettaglio – Saggi di letteratura comparata.
"Parlare di Dante Alighieri – scrive in questo numero Nazario Pardini- è un’impresa folle, maiuscola. Dante, il settecentesimo anniversario della morte, la vita, l’amore; il poeta della grandezza, poeta poetarum, il sommo, il poeta che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani, il padre della lingua, il poeta del Dolcestilnovo, del Neoplatonismo, del prosimetro; il poeta di Paolo e Francesca, il poeta di Manfredi, di Farinata Degli Uberti, del Conte Ugolino, di Ulisse; il poeta dei contrappassi, il poeta delle similitudini, dei neologismi, delle invenzioni creative, delle invettive contro i separatismi, contro le divisioni che rendevano fragili le nostre sponde e appetibili al conquistatore (se si vuole una certa vena proto risorgimentale): Dante incontra il trovatore Sordello da Goito, mantovano come Virgilio, e poeta…".

Franco Loi affronta invece il tema complesso e affascinante insieme dell’angelo custode: "… Ora, per quanto riguarda gli angeli, le testimonianze umane danno quasi sempre un’immagine suggestiva: forme, colori, bellezza. Qualcuno parla di luce sfolgorante, e qualcuno di spada - Dante tra questi. Quindi la bellezza della percezione va considerata anche nell’esperienza spirituale. Giacché spesso l’estetica è un elemento ulteriore di conferma della veridicità della manifestazione. Voglio dire che la forma coincide assai spesso nel racconto di queste esperienze…".

Infine, le pagine di Pier Paolo Dinelli rendono conto, in modo intenso e partecipe, di una lettura dell’opera di Caravaggio che, avvalendosi del metodo della semiologia classica, dilata lo sguardo a connessioni inaspettate. "Dinelli – scrive in questo nunero Salvatore Veca- non dice agli astanti come vedere o guardare le tele del grande Michelangelo Merisi. Dinelli è alla ricerca della grammatica generativa dei testi cui l’opera di Caravaggio rinvia, è alla ricerca della struttura mutevole dei significati chiamati in causa. E il garbuglio, come avrebbe detto Gadda, dei significati insiste su una tensione essenziale che sostiene il testo cui rinviano le opere del pittore…".

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