Arte: Un conforto al #Covid-19
Un patrimonio tutto italiano sempre pronto ad accogliere.
(Prima Pagina News)
Lunedì 18 Gennaio 2021
Pisa - 18 gen 2021 (Prima Pagina News)
Un patrimonio tutto italiano sempre pronto ad accogliere.
Sebbene gli ultimi decreti legge emessi dal governo abbiano limitato al minimo la possibilità di usufruire tanto dei musei quanto degli spazi d’arte, l’Italia, resta un paese che gode sia per cultura artistica che per storia umanistica delle più simboliche città d’arte a cielo aperto riconosciute in tutto il mondo.

Tale fatto costituisce un immenso vantaggio di cui gli italiani traggono quotidianamente beneficio psicologico, soprattutto in un momento storico così complesso e drammatico causato dalla pandemia e dall’inevitabile ricorso alle procedure nel tentativo di impedirne, per quanto possibile la maggior diffusione.

Purtroppo nell’esigenza di adottare misure restrittive e stringenti dovute all’emergenza sanitaria, nessuno ha valutato né posto il problema di un’oscura emergenza che sempre più si manifesta con la sua complessa portata.

Si tratta di una vera e propria pressione psicologica dovuta a tanti fattori, il primo dei quali la diffusa paura di contrarre la patologia, il sopportarne le conseguenze di salute, il farsi carico delle non secondarie conseguenze economiche.

Vi sono interi settori della filiera economica italiana che a distanza di un anno dall’inizio della pandemia che possono oggi definirsi in gravi condizioni.

Il governo ha messo in atto norme e procedure di ristoro per le imprese che hanno sofferto e continuano a soffrire i danni maggiori e ciò va certamente riconosciuto; ma va altrettanto dichiarato che tali procedure e l’entità stessa di tali ristori hanno uno spessore in concreto quasi risibile rispetto al danno complessivo.

Va da sé che tutto ciò procuri quale conseguenza della crisi economica, delle chiusure, della perdita dei posti di lavoro, dell’impossibilità agli spostamenti, della limitazione delle libertà personali un conseguente non meno grave danno psicologico per l’intera collettività.

Le soluzioni sono estremamente difficili da individuare ed eventualmente da adottare.

La crisi del turismo ha di fatto desertificato le città d’arte italiane uniche al mondo per numero di esse e contenuti.

La decisione di rendere inaccessibile la frequentazione del patrimonio artistico italiano risulta del tutto incomprensibile laddove nel giusto rispetto di norme di contenimento sanitario si sarebbero potute adottare decisioni e provvedimenti che mantenessero aperto l’accesso all’Arte contingentando il numero dei visitatori, ad esempio, con prenotazioni obbligatorie ai musei e alle gallerie d’arte.

Ciò avrebbe potuto contribuire a mantenere alta la tradizione e l’immagine dell’Italia all’estero, ma non solo, avrebbe certamente costituito un ottimo deterrente nei confronti dell’unica attenzione dedicata sia dalla politica che dai media alla pandemia che ormai da un anno occupa esclusivamente qualsiasi spazio mediatico.

L’augurio che tutti ci facciamo è che quanto prima si possa assistere al “rinascimento” della vita sociale e della produttività del paese, ma oscurare la bellezza unica al mondo del Rinascimento italiano con tutta la sua immensa portata storica ed artistica di grandi città e piccoli scrigni come Pisa non contribuirà certamente a quella rinascita da tutti attesa.

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