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Durissimo in aula dopo l’intervento di Alfonso Bonafede sul Caso-Nino-Di Matteo il parlamentare Maurizio Lupi che da Ministro in carica 5 anni fa, assolutamente innocente e mai indagato, dovette dimettersi proprio per la richiesta e la battaglia che gli era venuta dal movimento 5 Stelle.
Durissimo in aula dopo l’intervento di Alfonso Bonafede sul Caso-Nino-Di Matteo il parlamentare Maurizio Lupi che da Ministro in carica 5 anni fa, assolutamente innocente e mai indagato, dovette dimettersi proprio per la richiesta e la battaglia che gli era venuta dal movimento 5 Stelle.
Dice Maurizio Lupi al Ministro Bonafede: «Era lei cinque anni fa che chiedeva, da deputato Bonafede, le dimissioni di un ministro in una trasmissione televisiva». Lupi va giù duro come un masso e ricorda a Bonafede le cose da lui stesso, Bonafede, riferite in aula contro l’allora ministro Maurizio Lupi “Non capisco perché non si sia ancora dimesso.
È scandaloso – ripeteva l’on.Bonafede contro Lupi- dal mio punto di vista, e non per le responsabilità penali ma per le responsabilità politiche, si deve dimettere perché in un qualsiasi altro Paese civile del mondo un ministro si dimette se la struttura centrale del suo ministero, quella che lui aveva difeso a spada tratta, quella che aveva nominato, si rende responsabile di fatti che non sono condivisi."
E a questo punto Maurizio Lupi cita Leo Longanesi che diceva "attenzione ad appoggiarsi troppo sui principi, perché poi si piegano".
Poi giù come uragano in piena: “Signor Ministro Bonafede, la guardavo mentre informava il Parlamento e devo dire che il primo mio sentimento è stato quello di una grande solidarietà umana, non politica, perché la domanda che mi è venuta, guardandola negli occhi – e anche adesso la sto guardando negli occhi – è: come si sarà sentito, lei, sbattuto in prima pagina nella gogna mediatica, già condannato?” Lupi insiste: “Come ha passato le notti, insonni per l’ingiustizia che stava subendo?” “Lei si ritiene il campione del giustizialismo; come è possibile che tutto questo accada?
Come è possibile che tutto questo sia accaduto?” “E non a caso lei ha reagito con forza, dicendo: menzogne e malafede, illazioni e suggestioni inaccettabili, limite e onorabilità, “così è se vi pare”.
Lupi non si ferma e guardando dritto Bonafede gli dice ancora “Guardi, nei due minuti, le faccio la declinazione del “così è se vi pare”, perché poi possiamo trarre tutti un insegnamento… “Così è se vi pare: Di Matteo dice, in una trasmissione televisiva, che lei non l’ha nominato a capo del Dap perché ha ricevuto pressioni”.
“Lei si scandalizza e lui ribadisce, in un’intervista sui giornali, sui quotidiani, che non l’ha nominato per questo: così è se vi pare?” “Il 7 e l’8 marzo c’è una rivolta nelle carceri, 13 morti, 376 mafiosi sono scarcerati, uno su tre tra l’altro ancora in attesa di giudizio: così è se vi pare?” “Lei ha decapitato, dopo averla difesa qui davanti a noi, la struttura del Dap, mandando a casa Basentini, che aveva nominato: così è se vi pare?”.
E’ quanto basta per ricordare all’Aula che le dimissioni del ministro sarebbero un atto dovuto al Paese e agli italiani. Probabilmente non accadrà, ma noi vogliano farvi sentire questa forte “mozione di sfiducia contro Bonafede” da parte dello stesso Maurizio Lupi che sulla sua pagina Fb ha postato la sua rabbia e e la sua reazione.