Calcio, serie A: Il Cagliari domina e sfiora la vittoria a Torino

Finisce 1-1 con i rossoblù in cattedra protagonisti di un’ottima gara. Solo un grande Sirigu, con due interventi eccezionali, blinda la porta ed evita la sconfitta ai granata. I cagliaritani si confermano squadra rivelazione e proseguono la striscia positiva con sette risultati utili consecutivi.

(Prima Pagina News)
Domenica 27 Ottobre 2019
Roma - 27 ott 2019 (Prima Pagina News)

Finisce 1-1 con i rossoblù in cattedra protagonisti di un’ottima gara. Solo un grande Sirigu, con due interventi eccezionali, blinda la porta ed evita la sconfitta ai granata. I cagliaritani si confermano squadra rivelazione e proseguono la striscia positiva con sette risultati utili consecutivi.

di Maurizio Bistrusso

Finisce con un pareggio una partita che ha visto una chiara supremazia degli uomini di Maran. contro un Torino in piena crisi di nervi e di gioco. I cagliaritani, autori di una grande prestazione e protagonisti della partita più bella della stagione, avrebbero meritato i tre punti. Un altro capolavoro tattico che vale più del punto ottenuto in trasferta e che conferma i progressi e la maturità acquisita dal gruppo che colloca il Cagliari, in pianta stabile, nelle zone alte della classifica, a quota 15. I cagliaritani giocano bene, convincono e danno una lezione di calcio al Torino di Mazzarri. Nandez ha aperto le marcature al minuto numero 40, con un bel diagonale. Un bellissimo gol, il primo per lui in serie A, per un giocatore di cui sentiremo presto parlare. E se c’era una squadra che avrebbe meritato la vittoria quella era il Cagliari. La squadra di casa, sommersa dai fischi e in piena crisi, è riuscita a trovare il pareggio solo grazie ad una giocata individuale di Belotti che ha regalato l’assist vincente a Simone Zaza. Poi il buio totale e molta confusione. I rossoblù hanno affrontato il toro con grinta e hanno accettato la battaglia anche sul piano fisico. Gridano vendetta i gol falliti da Joao Pedro e Simeone. Solo le grandi parate di Salvatore Sirigu, migliore in campo dei suoi, hanno evitato ulteriori conseguenze a Mazzarri e compagni. Per settanta minuti i ragazzi di Maran hanno fatto la partita. I cagliaritani protagonisti di una buona gestione della palla , hanno prodotto un buon calcio e numerose occasioni. La squadra ha acquisito nuove certezze e, dopo le precedenti trasferte a Napoli e a Roma in cui aveva saputo soffrire e fare risultato con una condotta quasi esclusivamente difensiva, la squadra ha cambiato atteggiamento e sulle ali dell’entusiasmo ha proposto un calcio propositivo e senza pause neppure dopo il pareggio. È un salto di qualità indicativo e molto importante per i rossoblù anche oggi in campo con la maglia verde portafortuna che hanno cercato la vittoria fino all’ultimo minuto. Una bella prestazione, forse la migliore dall’inizio del campionato, che dimostra grande maturità del gruppo e la consapevolezza che questo non sarà un campionato anonimo. Un cambio di mentalità per una squadra che mette in campo grinta e una grande determinazione e ormai affronta ogni avversario a viso aperto. Dopo le inevitabili difficoltà di inizio stagione, col tecnico quasi in imbarazzo e qualche volta in confusione nell’assegnare ruoli e posizioni per l’abbondanza di giocatori di quantità e qualità, ora sta emergendo la compattezza del gruppo e i valori tecnici in un settore nevralgico come quello del centrocampo. In quella zona si decidono le partite e si determinano gli equilibri. Non è casuale che il Cagliari abbia subito solo 8 reti, come la capolista Juventus, e sia una delle migliori difese del campionato. In questa prima fase si registrano molte note liete e si prevedono ulteriori margini di crescita per un gruppo che ora ci crede e vive una ribalta quasi inaspettata. Il Cagliari piace e fa paura. Ma c’è un giocatore che merita un capitolo a parte. È il Nazionale uruguaiano Nahitan Nandez, autore del gol del vantaggio, anche oggi migliore in campo, uomo e atleta che in pochi mesi si è inserito in una nuova realtà e che fa davvero la differenza. Un giocatore in crescita, in tutti i sensi, che sembra avere sangue sardo da sempre e che ha sposato la causa senza remore. Un campione dentro e fuori dal campo davvero molto forte con caratteristiche e una qualità che non si vedeva dai tempi di Francescoli. Il ragazzo salta l'uomo in velocità mantenendo il controllo del pallone, recupera palla con determinazione senza fare fallo , fornisce assist e va alla conclusione con estrema naturalezza. E questo nel calcio attuale è un aspetto quasi incomparabile. Il giocatore ha fame, è umile, non si risparmia mai e ricorda il miglior Bale. Per il pubblico è diventato il simbolo di una rinascita, rappresenta il carattere e la voglia di un popolo e di un’intera regione che vuole combattere e reagire con rabbia e tanto coraggio alle avversità e colmare le differenze con i grandi club . Un guerriero dotato di grande dinamismo che abbinato alla tecnica e alla capacità di lottare e recuperare un numero di palloni incredibile, ne fanno un valore aggiunto. Nandez è la vera sorpresa di questo primo scorcio di stagione e questo è un aspetto fondamentale che trascina tutti e regala un rinnovato entusiasmo. Gli infortuni di Cragno e Pavoletti avrebbero potuto mettere in ginocchio chiunque. Il Cagliari ha saputo cambiare veste tattica e reinventarsi attraverso uno schema nuovo che prevede la partecipazione di tutti alla finalizzazione della manovra. Sono molti i giocatori che accompagnano l’azione, riempiono l’area e sono chiamati ad arrivare alla conclusione per compensare l’assenza di una prima punta. Il Cagliari è una nuova realtà del campionato e ora diverte e ci crede. Mercoledì sera al Sardegna Arena arriva il Bologna di Siniša Mihajlović. Sarà una bella festa di sport. Ma ora non è più proibito sognare.


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