“Abbiamo raccontato la verità sulle toghe e ce la fanno pagare”, è bastato leggere l’editoriale che questa mattina il direttore di Libero ha pubblicato in prima pagina per scatenare una ridda infinita di solidarietà. Numerosi i messaggi di solidarietà al direttore Alessandro Sallusti per quanto sta accadendo in queste ore, vicenda quasi al limite della farsa istituzionale e che meriterebbe un intervendo immediato e diretto del Capo dello Stato Sergio Mattarella e dello stesso premier Mario Draghi.
Lo Stato dunque si rifà contro con Alessandro Sallusti e Luca Palamara dopo le rivelazioni contenute nel libro “Il Sistema”, scritto da Luca Palamara con lo stesso Alessandro Sallusti. A denunciare la mossa contro l’ex toga è lo stesso direttore di Libero nel suo editoriale di questa mattina: “L'Avvocatura generale dello Stato- scrive Sallusti- ha chiesto un milione di risarcimento per i ‘danni d’immagine' che il libro Il Sistema avrebbe procurato alla magistratura e al paese.
Nessuno fino ad ora aveva messo sotto accusa un libro. Gli avvocati dello Stato stanno mettendo in discussione in un colpo solo la libertà di espressione, quella di informazione e quella di stampa” “Lo Stato - prosegue Sallusti - sotto la guida di un liberale come Mario Draghi sostenuto da partiti altrettanto liberali a partire da Forza Italia, che fa? Chiede i danni, non ai magistrati come avrebbe avuto senso fare alla luce del discredito che hanno causato all'Italia, ma agli autori del libro, cioè a chi attraverso un lavoro serio e certificato ha permesso agli italiani di conoscere i misteri (e le nefandezze) del sistema giudiziario italiano.
Tutto ciò dimostra come il libro Il Sistema abbia colto nel segno e quanto il sistema sia ben più ampio e ancora oggi radicato di quanto svelato da Palamara. Questo è un tentativo di estorsione dello Stato nei miei confronti e di Palamara, colpirne due per educarne cento e scongiurare altre confessioni imbarazzanti.
A me l'Avvocatura dello Stato non fa alcuna paura, neppure quando come in questo caso punta la pistola alla tempia di cittadini inermi in combutta con i magistrati colpiti e affondati da un ex, Palamara, sul quale pensavano - conclude il giornalista e direttore di Libero - di scaricare tutte le colpe e farla così franca”.
Caro direttore Sallusti, le manifestiamo la solidarietà piena del Gruppo Gino Falleri-Giornalisti 2.0, dice Roberto Rossi anche in veste di Consigliere dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio - per quanto lei ha denunciato con forza e come sempre alla sua maniera.
Il Gruppo Gino Falleri riunirà domani la sua dirigenza per promuovere una iniziativa pubblica da presentare al Capo dello Stato Sergio Mattarella perché tutto questo venga cancellato dalla memoria istituzionale di questo Paese. Qui è in gioco la libertà di pensiero e di espressione, e Alessandro Sallusti ha solo svolto il suo mestiere di cronista attento ai fatti del momento.
Guai a pensare o semplicemente immaginare di poter censurare il pensiero e la libertà di ognuno di noi. Presidente Mattarella, Presidente Draghi fermate, voi che potete, questa operazione di censura pubblica perché sarebbe altrimenti la fine della stessa libertà di stampa.
Noi stiamo con Sallusti e Palamara nella difesa della libertà di stampa.
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