Champions League, stasera esordio VAR

Roma-Porto e Manchester United-PSG entrano nella storia della Champions League ancora prima del fischio di inizio, ore 21.

(Prima Pagina News)
Martedì 12 Febbraio 2019
Roma - 12 feb 2019 (Prima Pagina News)

Roma-Porto e Manchester United-PSG entrano nella storia della Champions League ancora prima del fischio di inizio, ore 21.

Roma-Porto e Manchester United-PSG entrano nella storia della Champions League ancora prima del fischio di inizio, ore 21. Non tanto (o, almeno, non solo) per i contenuti sportivi delle partite che ancora non si conoscono e si dovranno rivelare nei novanta minuti, ma pure per un altro motivo: saranno le prime gare nella storia della competizione con il supporto del VAR (Video Assistant Referees). Una novità importante, voluta e caldeggiata da tanti protagonisti dei vari club partecipanti. Anche perché la quasi totalità dei campionati europei tra Italia, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Belgio, Olanda e Repubblica Ceca – Premier League esclusa – si avvalgono già del mezzo tecnologico per dirimere le questioni arbitrali non risolvibili ad occhio nudo. Tra i promotori dell’iniziativa c’è stato il presidente giallorosso James Pallotta che, al termine di Roma- Liverpool 4-2 del 2 maggio 2018, aveva invocato una svolta: “Per prima cosa vorrei fare i complimenti con gli inglesi per il raggiungimento della finale. In secondo luogo, è sotto gli occhi di tutti che la Var sia indispensabile in Champions League. È inaccettabile quello che abbiamo visto. Avete tutti notato le immagini, mi riferisco al fuorigioco fischiato a Dzeko, che non c’era, e il fallo di mano nettissimo su El Shaarawy. C’era stato un altro intervento poco più tardi su Schick. Tra l’altro in occasione del tiro di El Shaarawy, il salvataggio sulla linea di mano sarebbe valso un rosso e quindi avremmo giocato gli ultimi 30 minuti in superiorità numerica. Mi rendo conto che è difficile arbitrare, ma non è possibile continuare senza un’assistenza video”. Il patron si riferiva alla “parata” di Alexander Arnold su conclusione a botta sicura del “Faraone”. L’arbitro slovacco Skomina non aveva visto. Senza contare che pure all’andata almeno un episodio avrebbe meritato la revisione al monitor: il terzo gol dei “reds” di Salah. La posizione dell’attaccante egiziano è in off side, ma non ravvisata dal direttore di gara tedesco Brych. C’è, inoltre, un altro fatto che ha indotto il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin (rieletto il 7 febbraio scorso fino al 2023), a velocizzare l’iter per l’adozione del VAR in Champions, che in un primo momento sarebbe dovuto partire dall’edizione 2019-2020. Il massimo dirigente, in più di un’uscita pubblica nei mesi scorsi, si era dichiarato attendista: “Non mi convince, ci sono aspetti ancora da chiarire”. Non era bastato nemmeno l’utilizzo che ne era stato fatto ai Mondiali di Russia, per iniziare già dalla fase ai gironi di quest’anno. È servito un rigore surreale concesso al Manchester City, nel match interno con lo Shakhtar Donetsk del 7 novembre 2018, per suggerire la sterzata definitiva. Al minuto 24, sul risultato di 1-0 per i “citizens”, Sterling entra in area in posizione di sparo. L’attaccante inglese calcia il terreno, invece del pallone, e cade a terra. Il difensore ucraino, Matvienko è a distanza di sicurezza e non lo tocca neanche lontanamente, eppure l’ungherese Kassai decreta il penalty. Dagli undici metri, Gabriel Jesus trasforma e fa 2-0. Guardiola, nel post gara, aveva provato a giustificare così la mancata comunicazione all’arbitro del suo giocatore: “Ci siamo accorti subito che non era rigore. Sì, avrebbe potuto dire che si era buttato a terra, ma nel campionato scorso non mi sembra che Milner del Liverpool abbia detto che il gol al 44’ era regolare. Non vogliamo fare gol irregolari, ma Sterling non si è accorto di quello che è successo. Voleva fare un pallonetto ed è inciampato”. La partita finisce 6-0 per il City. Incomprensioni e mancanze che potrebbero diventare solo un vago ricordo. Il VAR, da oggi, è realtà anche in Champions League. A cominciare dal 12 febbraio 2019. Per Manchester United-PSG. Ma, soprattutto, da Roma-Porto che sarà diretta dal trentaseienne olandese Makkelie. Lo stesso fischietto che in Barcellona-Roma 4-1 della scorsa stagione non vide un chiaro intervento da rigore su Dzeko di Semedo. E il centravanti a fine gara dichiarerà: “L’arbitro doveva avere il coraggio di fischiare. Ci vuole il VAR anche in Champions”. Quel momento è arrivato. Tiziano Riccardi


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