Cinema, indimenticabile e dolcissimo Francesco Nuti: un docufilm ricostruisce la sua vita tormentata e il suo dolore
Francesco Nuti, classe 1955, figlio toscano del Mugello, attore, regista, sceneggiatore produttore cinematografico e cantante, è stato -a cavallo degli anni 80/90- il re Mida del cinema italiano.Poi, una assurda avversità della vita, ne ha compromesso la salute.
(Prima Pagina News)
Venerdì 11 Dicembre 2020
Roma - 11 dic 2020 (Prima Pagina News)
Francesco Nuti, classe 1955, figlio toscano del Mugello, attore, regista, sceneggiatore produttore cinematografico e cantante, è stato -a cavallo degli anni 80/90- il re Mida del cinema italiano.Poi, una assurda avversità della vita, ne ha compromesso la salute.
Enio Drovandi, attore di film amatissimi dal pubblico, autore e regista di “Permette questo ballo?”, “Sapore di mare”, “Siamo tutti piri doc”, “L'amore pazzo a Pistoia”, “Orgogliosi di esser toscani”, “Pago quando ho caldo”, ha ora confezionato un delicatissimo ed emozionante docufilm, nel quale racconta “i valori della vita ad un bambino” attraverso il cinema di Francesco Nuti.

Non si poteva immaginare progetto e operazione più bella di questa per un grande protagonista come Nuti. Un omaggio vero e proprio ad un grande amico del cuore e che - dice Enio Drovandi - vuol essere una riabilitazione artistica di un geniale protagonista del mondo del cinema italiano, troppo presto dimenticato dopo la sua uscita di scena.

“Come dice l'autore: " mi ha sempre dato fastidio veder ammirare e corteggiare --soprattutto dagli addetti ai lavori-- chi in quel momento è in auge e dimenticarsene velocemente appena l'aurea del successo svanisce”! Mentre il pubblico, viceversa, non l'ha mai abbandonato.

Prodotto, prima dallo stesso Enio Drovandi, e poi dalla Film 'Tuscany che lo ha realizzato, il progetto vede la partecipazione sia della famiglia di Francesco, Ginevra Nuti, Annamaria Malipiero, Giovanni Nuti, ma anche di due figure storiche nella vita dell’attore toscano, Giovanni Veronesi e Alessandro Benvenuti.

Tutti loro hanno partecipato a titolo gratuito a questa operazione “malinconia” ma piena di storia del cinema italiano, “lasciando oneri e onori a Francesco Nuti”.

Nel docufilm troviamo anche l’ex calciatore Paolo Rossi, che interpreta sé stesso, mentre i saluti finali vedono invece la partecipazione diretta e avvolgente di tanti amici di Francesco Nuti: De Sica, Boldi, Ferilli, Fiorello, Muti, Muccino, Ghini, Carlucci, Cenci, Baudo, Brignano e tanti altri.

Di certo non si poteva immaginare prodotto più indovinato per ricordare la genialità, l’indipendenza e anche la dolcezza di Francesco Nuti che nella parte finale del suo percorso ci ha dato di lui un’immagine devastante perché la malattia lo ha praticamente distrutto e trasformato anche nel fisico, costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell'incidente.

Ricordiamo che alla vigilia del suo ritorno sul set, il 3 settembre del 2006, Francesco Nuti entra in coma a causa di un ematoma cranico dovuto ad un incidente domestico, sarebbe violentemente precipitato dalle scale della propria abitazione. Viene ricoverato ed operato d'urgenza alla testa presso il Policlinico Umberto I di Roma.

Il 24 novembre dello stesso anno, esce dal coma e viene trasferito nell'ospedale Versilia di Lido di Camaiore, centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria. Ma sa allora le sue condizioni di salute sono rimaste stazionarie.

A Enio Drovandi va oggi il merito storico di aver riportato alla ribalta uno dei personaggi più amati e più seducenti dal grande pubblico italiano.

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