Coronavirus, “rischio-mafia” altissimo dice Gratteri: “la ‘ndrangheta ipoteca le prossime campagne elettorali

Attenzione- il procuratore di Catanzaro- il vero mostro generato dalla crisi di questi mesi sarà ora l’usura, e la ndrangheta con tutti i soldi liquidi che potrà distribuire a chi ne avrà bisogno diventerà sempre più forte. Ipotecherà il futuro delle prossime campagne elettorali in Italia.

(Prima Pagina News)
Lunedì 30 Marzo 2020
Roma - 30 mar 2020 (Prima Pagina News)

Attenzione- il procuratore di Catanzaro- il vero mostro generato dalla crisi di questi mesi sarà ora l’usura, e la ndrangheta con tutti i soldi liquidi che potrà distribuire a chi ne avrà bisogno diventerà sempre più forte. Ipotecherà il futuro delle prossime campagne elettorali in Italia.

Gli impegni e le promesse del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per risanare la crisi devastante in cui va scivolando il paese basteranno ad evitare il disastro? Gli osservatori politici internazionali ne dubitano. Ma ne dubitano anche i grandi economisti, per i quali rispetto a quanto sta succedendo il Governo italiano dovrebbe decidere misure molto più decisive e soprattutto investimenti finanziari molto più pesanti di quanto non abbia mai fatto fino ad ora. Perché? Perché il paese sta andando a rotoli. Perché la crisi di sistema ci porterà alla miseria generale. Perché migliaia e migliaia di persone hanno già perso un lavoro e non lo ritroveranno mai più. Perchè Conte e il suo Governo hanno sottovalutato tutto quello che stava per accadere nel Paese. Ma il rischio più concreto per i prossimi mesi in Italia ha un nome ben preciso, “usura”, e a confermarcelo è il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, conoscitore fine e profondo del malessere italiano, autore di saggi e di analisi che sono ormai “testi sacri” in ogni parte del mondo. “E’ vero, il rischio più concreto e reale è l’usura -dice Nicola Gratteri- Gli imprenditori avranno difficoltà. Poi dipenderà anche dalla durata di questo blocco. Ma gli imprenditori hanno bisogno di liquidità, di soldi veri in mano, non più e non tanto di non pagare le tasse”. Gratteri non è uno che le cose che pensa le manda a dire, e anche questa volta in piena crisi pandemia affronta il tema “malessere sociale” alla sua maniera, va dritto al cuore del problema, senza preoccuparsi di chiamare con questo in causa responsabilità istituzionali che pure ci sono, e sono palesi e sotto gli occhi di tutti. “Noi da sempre - ha spiegato Gratteri-sappiamo che il problema dell’élite della ’ndrangheta è quello di giustificare la ricchezza, non di arricchirsi, e quindi la Ndrangheta presterà soldi a usura anche a interessi bassi per invogliare, incentivare i commercianti a rivolgersi ai propri usurai, che sono quelli che sostanzialmente hanno bisogno di meno garanzie per il pagamento. Chi si rivolge a questo tipo di usurai sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passini di mano a prestanome della ’ndrangheta. Questo è il rischio più concreto e più vicino”. Gratteri su questo non teme smentite di nessun tipo, e va avanti come un panzer contro quella che lui da anni definisce l’aggressione della mafia alle risorse della gente comune e del Paese: “Gli uomini della ‘ndrangheta si presenteranno, come sempre, come benefattori, come gente che aiuta chi ha bisogno, i poveri. Questo lo fanno già, da sempre, dando ai disperati 30 euro al giorno per un lavoro in nero, e questi si sentiranno, sul piano psicologico, ancora più prostrati e ancora più riconoscenti verso chi gli darà questi 30 euro”. Tutto questo gioco al massacro, e per il Capo della Procura della Repubblica di Catanzaro- produrrà un effetto ancora più devastante di quanto non si possa immaginare, perché “La dipendenza psicologica della povera gente, di quelli che hanno bisogno di denaro liquido per andare avanti, nei confronti della ndrangheta, e soprattutto nei confronti del mondo degli usurai, aumenterà ancora di più, sempre peggio. E quindi, poi, sarà ancora più facile per il mondo organizzato del crimine, alle prossime elezioni, rappresentare il modello più convincente, quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti”. Campagne elettorali sotto ipoteca, insomma, è il vecchio mantra del giudice Gratteri, per il quale la vita in queste settimane di “isolamento” non è cambiata per niente, ma come avrebbe potuto esserlo altrimenti? Per un uomo come lui, per giunta, che vive ormai sotto scorta da oltre trent’anni, e l’ultima volta che è andato al cinema da solo era ancora un giovanissimo studente universitario. Per Nicola Gratteri, e il messaggio è anche questa volta diretto agli uomini dello Stato, il rischio reale di questo sistema di inquinamento sociale attraverso lo strumento e la pratica dell’usura sarà inevitabilmente un aumento “del consenso per gli uomini della ‘Ndrangheta, e lo sarà proprio sul piano della risposta sostanziale che essi riescono a dare”. Ma allora, come se ne esce? Se potesse dare un suggerimento a chi in questo momento guida la vita del Paese, cosa direbbe? Nicola Gratteri non ha nessun dubbio sulla terapia necessaria e urgente da somministrare al Paese-malato, e dice: “C’è un solo modo per impedire che la pratica dell’usura possa produrre gli effetti devastanti di cui abbiamo parlato per anni: dando soldi veri alla gente che ne ha bisogno, alle imprese che devono ripartire, ai commercianti che sono fermi da mesi. Senza di questo non se ne esce”. È evidente che le scelte preannunciate e prospettate dal Presidente Conte l’altro ieri sera in televisione possano quindi essere considerate “un passo nella giusta direzione”. (b.n.)


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