Coronavirus: sua nocività conosciuta dal 2015

Fu creato un virus in laboratorio che aveva dimostrato la sua pericolosità

(Prima Pagina News)
Martedì 18 Febbraio 2020
Roma - 18 feb 2020 (Prima Pagina News)

Fu creato un virus in laboratorio che aveva dimostrato la sua pericolosità

La minaccia rappresentata dal nuovo coronavirus era già nota agli scienziati. Uno studio aveva ipotizzato il salto di specie di infezioni simili a Sars e Mers che circolavano fra i rinolofi maggiori, ovvero i pipistrelli ferro di cavallo. Per realizzare l’esperimento i ricercatori dell'Università della North Carolina di Chapel Hill si sono serviti di un clone del virus della Sars per generare e caratterizzare un virus chimerico che esprimesse le proteine superficiali del coronavirus SHC014 su modello murino. Praticamente hanno creato un virus in laboratorio e poi hanno visto quanto era pericoloso. I dati indicano che il virus così realizzato può utilizzare efficacemente diversi recettori ortologhi ACE2, replicarsi in cellule delle vie aeree nell'uomo e diffondersi in vitro in concentrazioni equivalenti a quelle dei ceppi epidemici di Sars. La valutazione di immunoterapie e e profilassi basate sulla Sars hanno rivelato scarsa efficacia. Sia gli anticorpi monoclonali che il vaccino hanno fallito nel tentativo di neutralizzare il virus sperimentale. I risultati dello studio dimostrano l'importante capacità di replicazione virale del virus ricombinante SHC014, sia in vitro che in vivo. L'analisi sottolineava quindi il rischio di nuove emergenze virali legate ai coronavirus la cui circolazione era limitata qualche anno fa ai pipistrelli. Lo studio ha utilizzato dati di metagenomica per individuare la potenziale minaccia costituita dal coronavirus SHC014. Con la sua abilità di replicazione in cellule delle vie aeree nell'uomo, generare patogenesi in vivo e resistere alle opzioni terapeutiche a disposizione, il virus chimerico SHC014 dimostrava già nel 2015 la necessità di maggiore sorveglianza da un lato e di ricerca terapeutica dall'altro nei confronti degli agenti infettivi della famiglia dei coronavirus.  Inoltre uno studio effettuato presso il Wuhan Institute of Virology a cura di Ben Hu, Lei-Ping Zeng, Xing-Lou Yang , Xing-Yi Ge scopriva un ricco pool genetico di coronavirus legati alla SARS di pipistrello che fornisce nuove informazioni e pericolosità sull'origine del coronavirus della SARS. (30 Novembre, 2017) Anche un precedente articolo di Nature Medicine del 9 novembre 2015 concludeva: I nostri risultati forniscono la prova più forte fino ad oggi che i pipistrelli a ferro di cavallo cinesi sono serbatoi naturali di SARS-CoV e che alcuni host intermedi potrebbero non essere necessari per l'infezione umana diretta da parte di alcuni SL-CoV di pipistrelli. Sottolineano inoltre l'importanza di programmi di scoperta di agenti patogeni rivolti a gruppi di animali selvatici ad alto rischio come strategia per la preparazione alla pandemia.  (Fonte: italiasalute.it)


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