Covid-19, #AlessandraErmellino (M5s), #Conte sapeva della pandemia? E i nostri #ServiziSegreti? Troppi silenzi.

L’interrogazione diretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della salute Speranza da una giovane a battagliera deputata pugliese, Alessandra Ermellino, rischia oggi di diventare una vera e propria bomba politica. Perché chiama pesantemente in Causa il Premier e i vertici dei servizi segreti italiani.

di Pino Nano
Venerdì 17 Aprile 2020
Roma - 17 apr 2020 (Prima Pagina News)

L’interrogazione diretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della salute Speranza da una giovane a battagliera deputata pugliese, Alessandra Ermellino, rischia oggi di diventare una vera e propria bomba politica. Perché chiama pesantemente in Causa il Premier e i vertici dei servizi segreti italiani.

Inaudito. Della pandemia in atto nel mondo, e che passerà alla storia come infezione da Coronavirus, il mondo scientifico già sapeva dalla fine dell’estate scorsa. “A settembre 2019,- precisa nella sua interrogazione parlamentare la deputata grillina Alessandra Ermellino- sia la Global Preparedness Monitoring Board che la Johns Hopkins University producono due studi dedicati al pericolo e all’impatto sul mondo di una pandemia derivante da un agente patogeno che colpisce le vie respiratorie”. Naturalmente nessuno, a quanto pare, si preoccupò più di tanto.

“Il 4 gennaio 2020 – aggiunge la portavoce grillina- il sito agcnews.eu pubblica a firma di Maddalena Ingrao la notizia, da fonti cinesi di Hong Kong, di casi di polmonite virale simili alla Sars”. Ma neanche in questo caso nessuno si preoccupò più di tanto, immaginando forse la Cina molto lontana da noi.

La cosa che più invece preoccupa -e che letta oggi a distanza di mesi da allora, assume contorni e dimensioni di una gravità eccezionale- è che il 9 gennaio 2020, quindi quattro mesi fa ormai, in un documento ufficiale che porta la firma del dottor Francesco Paolo Maraglino, nella sua qualità di Direttore dell’Ufficio 5, Ufficio Prevenzione delle malattie trasmissibili e Profilassi internazionale del Ministero della Salute, si legge un report preciso e dettagliato che Alessandra Ermellino riporta in maniera integrale nella sua interrogazione al Premier: “ Il 31 dicembre 2019, l’Ufficio paese dell’OMS in Cina è stato informato che erano stati individuati casi di polmonite di eziologia sconosciuta nella città di Wuhan, provincia di Hubei, Cina.

Al 3 gennaio 2020, sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità 44 pazienti [...] Secondo le informazioni diffuse dai media, il 1° gennaio 2020 è stato chiuso il mercato interessato di Wuhan per disinfezione e sanificazione ambientale “. Ma ancora una volta, a quanto pare, tutti al Ministero della Salute hanno ignorato questo nuovo “allarme”, per altro documentatissimo, che veniva proprio dal massimo responsabile della materia in servizio al Ministero della Salute. Ma c’è di più.

Questa giovane parlamentare pugliese, originaria di Crispiano vicino Taranto, una laurea magistrale in Filologia Moderna all’Università di Bari, una solida famiglia alle spalle, grafico per passione più che per professione nel settore dell'editoria e comunicazione, e negli ultimi 5 anni specializzata in un settore a cui si dichiara particolarmente affezionata, che è quello del racing, ha spulciato decine e decine di carte riservate per arrivare poi al documento finale, presentato oggi alla Camera.

Una interrogazione parlamentare che porta la sua firma, e il suo solo nome. Secondo quanto Alessandra Ermellino scrive al Presidente del Consiglio “nei giorni 13, 17, 20 e 23 gennaio 2020, ancora a firma del dottor Francesco Paolo Maraglino, nella sua qualità di Direttore dell’Ufficio Prevenzione delle malattie trasmissibili e Profilassi internazionale del Ministero della Salute, vengono resi altri aggiornamenti che segnalano il diffondersi del virus al di fuori dei confini cinesi, Giappone e Corea del Sud”. Ma anche questa volta è come se l’informativa di Francesco Paolo Maraglino fosse finita in qualche cestino della carta straccia, nei mille corridoi del Ministero della Salute.

Pazienza, prima o poi qualcosa succederà. E infatti, in data 6 marzo 2020, “sulle pagine di un blog a diffusione nazionale – precisa Alessandra Ermellino- viene riportata la notizia che nei giorni dal 16 al 20 gennaio 2020 presso la Fiera di Rimini, al “Sigep”, fiera alimentare internazionale, è presente uno stand di Wuhan e centinaia di buyer della stessa città.

All’evento partecipano complessivamente oltre 100 mila persone”. E come se tutto questo, già da solo, non bastasse a definire i contorni della vicenda “A quanto mi risulta – sottolinea la deputata grillina- che nel padiglione B3 vi sono anche stand di Codogno e delle province di Bergamo e Brescia”.

Più chiari di così davvero si muore.

Tutta questa gente, insomma, che è poi rientrata a Milano, a Codogno, a Bergamo, a Brescia, e quindi nelle attuali zone rosse della Lombardia, si è portata dietro anche il virus dell’infezione cinese. Ma era così evidente ormai che in Cina il virus avesse preso piede e forma che il 23 gennaio il Governo cinese blocca ogni accesso a Wuhan. Alessandra Ermellino ricostruisce nella sua denuncia al premier le fasi successive alla Fiera Internazionale di Rimini e ricorda al Parlamento che il 27 gennaio è il giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità diffonde le linee guida per la gestione dei voli civili, mentre il 30 gennaio un nuovo rapporto innalza ulteriormente il livello di allarme a causa del timore di una pandemia globale.

E’ evidente che in Italia non si può più tacere o nascondere questa realtà, ed in effetti- scrive Alessandra Ermellino- “In Italia il Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020 dichiara lo stato di emergenza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° febbraio 2020”. 31 gennaio dunque tutti sapevano, ma nessuno si muove. Nessuno decide nulla di concreto. Nessuno ne parla soprattutto.

Si guarda bene il Governo da darne comunicazione al Paese. Bisognerà aspettare che arrivi il primo morto. Ma a questo punto della sua interrogazione parlamentare, Alessandra Ermellino apre una parentesi “delicatissima” per la vita istituzionale del Paese e rivolta al Premier Conte scrive testualmente queste cose: « Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2019 » a opera del comparto intelligence italiano, e negli « Highlight » della suddetta « Relazione », inviata ai membri del Parlamento accompagnata da una lettera a firma del direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) Gennaro Vecchione il 29 febbraio 2020, non vi è alcuna menzione della grave pandemia in atto”.

I nostri servizi di sicurezza nazionale ufficialmente dunque non sanno ancora nulla del rischio-pandemia, e la francamente ci cosa suona molto strana, conoscendo invece l’efficienza assoluta e l’altissima professionalità dei nostri servizi di sicurezza. Per fortuna invece fonti giornalistiche nazionali, a partire dal 19 marzo 2020, rilanciano un articolo di Fox News secondo cui un «esperto di sicurezza che fa base a Roma» sostiene che « rapporti di intelligence allertarono il governo italiano della potenziale pandemia pochi giorni dopo che questa si infiltrò in Cina alla fine dello scorso anno.

Ma passarono settimane prima che qualsiasi azione seria venisse presa a Roma». Se fosse vero sarebbe gravissimo, e farebbe bene il presidente Conte a verificare personalmente questa “possibile ipotesi investigativa”, ne ha gli strumenti giusti e sufficienti per venirne a capo. Ovvio il commento che ne fa Alessandra Ermellino nella sua denuncia al Parlamento: “A mio parere, la predetta relazione dei nostri servizi di sicurezza avrebbe ben potuto costituire un valido supporto se avesse presentato delle valutazioni predittive, mentre al contrario il documento risulta in sostanza per l’interrogante inutile e al limite del provocatorio”.

Alessandra Ermellino le cose che pensa non le manda a dire, e sottoscrive in prima persona la domanda chiave del problema: “v’è da chiedersi se ciò non sia dovuto a condotta negligente, imperita o colpevole”. Insomma, qualcuno sapeva e non ha informato il Premier? Oppure, chi all’interno dell’intelligenze italiana sapeva di cosa stava succedendo in Cina, o era già successo a Rimini, ha preferito non disturbare il manovratore? Oppure ancora, chi ha deciso che questa informazione basilare per il futuro del nostro Paese non andasse comunicata al Governo? Possibile che il Presidente Conte non si faccia oggi queste domande? Alessandra Ermellino si chiede invece “se al Presidente del Consiglio dei ministri, in qualità di autorità di direzione e vigilanza per i servizi d’informazione e sicurezza, risulti per quali motivazioni la relazione e gli «highlights » di cui in premessa fossero privi di qualsivoglia riferimento al rischio pandemico.

E se corrisponda al vero che l'intelligence americana avesse informato quella italiana. E quali siano le ragioni del mancato rilievo della notevole presenza di persone provenienti da Wuhan alla Fiera di Rimini proprio nei giorni della chiusura della medesima regione da parte del Governo cinese”.

Naturalmente varrà la pena di aspettare quelle che saranno le risposte ufficiali del Presidente del Consiglio e del Governo a questa interrogazione parlamentare che, attenzione però, non viene da una deputata qualunque, senza storia e senza ruolo, ma da una parlamentare Membro effettivo della Commissione Difesa della Camera dei Deputati e che ha al suo attivo una miriade di iniziative parlamentari di grande interesse per la sicurezza nazionale del Paese, dunque una persona informatissima e soprattutto, in questa vicenda, a quanto pare documentatissima.


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