Crotone & i veleni dell’aria, Restart al Ministro Sergio Costa: qui c’è una città dove l’odore della morte vive con noi

“Ministro Costa, venga lei stesso a visitare Crotone… A scrivere questa lettera è un gruppo di studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 27 Marzo 2019
Roma - 27 mar 2019 (Prima Pagina News)

“Ministro Costa, venga lei stesso a visitare Crotone… A scrivere questa lettera è un gruppo di studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni.

Abbiamo passioni, obiettivi e tanti sogni… Sogni che forse non si realizzeranno mai perché a Crotone di mancata bonifica si muore. I dati sono allarmanti. Muoiono gli anziani, i ragazzi, le ragazze, muoiono i bambini a causa di tumori!!!Non vi è famiglia in cui non vi sia una vittima. Nonostante questo, però, a molti tutto questo sembra non interessare. Venga a vedere con i suoi occhi, venga a sentire il tanfo della morte”. Coraggiosa, diretta, puntuale, documentata, ma soprattutto forte la denuncia che un gruppo di ragazzi calabresi ha mandato in questi giorni al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Sono gli studenti dell’Istituto tecnico ‘Mario Ciliberto’ di Crotone che si firmano come “Il team restArt_Kroton”, una ennesima provocazione sociale contro i silenzi e le scandalose bugie istituzionali raccontate per anni sullo stato reale della bonifica di Crotone. E tutto questo nasce alla conclusione di un lungo percorso di monitoraggio civico portato avanti dagli stessi ragazzi delle classi terze A ed E e quarta E dell’Istituto Tecnico nell’ambito del programma ministeriale ‘A scuola di Opencoesione’. Nella loro lettera disperata i ragazzi calabrese ricordano al Ministro dell’Ambiente come ““Crotone è nella morsa di chi ha guadagnato più che poteva da questa città con le sue industrie, lasciandoci, alla loro chiusura, sotto case, scuole, piazze, viali, scorie altamente tossiche per la nostra salute. Per tale motivo abbiamo un urgente bisogno del suo aiuto! Venga lei stesso a visitare Crotone…Venga a veder con i suoi occhi, venga a sentire il tanfo della morte. Perché anche la morte ha un odore”. E nel caso il Ministro non sapesse dove andare o dove cercare i veleni di cui i ragazzi parlano, troverà una indicazione precisa nella loro lettera che dice testualmente: “Alcuni di questi luoghi contaminati sono noti ma, nonostante questo, non vengono evacuati né messi in sicurezza, come se tutti fossero immuni a tutto… Forse, in questo momento siamo seduti al di sopra di scorie radioattive o forse no… ma sarebbe un nostro diritto saperlo. Crediamo anche noi di aver diritto alla salute, perché noi siamo cittadini italiani. Per questo abbiamo dato vita ad un team dal nome Restart Kroton”. Ma cosa si nasconde in realtà dietro questo movimento? Perché Restart? I ragazzi lo spiegano benissimo in questa maniera: “Restart, perchè la voglia di cambiamento c’è. Restart, perché un cambiamento è necessario. Restart, perché noi crediamo in questa città e nei suoi cittadini”. In calce troviamo la firma di uno di loro, inequivocabile, pesante come un macigno, moderna come la loro denuncia: “Sono Cristian Casella, un ragazzo di sedici anni che vive ed è nato a Crotone. All’età di circa sei anni vivevo con i miei genitori a casa dei miei nonni. Ogni giorno, nel tardo pomeriggio, aspettavo che mio nonno finisse di lavorare, dietro la porta d’ingresso dell’appartamento. Un giorno, uno come tanti, ero lì ad attendere. Ricordo che il giorno prima mi promise che avremmo fatto la pizza insieme! Io e lui! Si, lo ricordo benissimo. Passarono diversi minuti, un’ora ma mio nonno non arrivava. Eppure, era un tipo puntualissimo. Cosi chiesi a mia madre la ragione di quel ritardo. Mi rispose che il nonno sarebbe andato dal medico per un’influenza, nulla di preoccupante. Cosi attesi, forse per 5 o 6 ore, il suo arrivo.Mio nonno, a casa, Ministro, non è mai arrivato”. Ma chi era il nonno di Cristian? “Lavorava come saldatore tubista presso la Pertusola Sud. Morì per un cancro ai polmoni diagnosticato in stato avanzato. “Nonno non preoccuparti, appena ci vedremo lassù (chissà), mangeremo una bella pizza insieme, offrirò io. Prima però ho una battaglia da sostenere con tutte le mie forze: quella della bonifica. Spero mi aiuterai da lassù”. Ma ancora un’altra firma:” Sono Alessandra, ho sedici anni e da grande vorrei fare la meteorologa”. E poi ancora:” Sono Matteo, ho sedici anni e da grande vorrei far l’elicotterista”. “Sono Alessio, ho 18 anni e da grande vorrei fare l’architetto”. “ Sono Alessia, ho 17 anni e da grande vorrei fare il controllore di volo”. “Sono Ottavio, ho 18 anni e da grande vorrei far il pilota di aerei di linea” “Sono Cristian, ho sedici anni e da grande vorrei fare il politico, qui a Crotone, per intraprendere quel cambiamento sempre osannato e mai iniziato”. Che meravigliosa generazione questa di Crotone, che meravigliosi ragazzi: “Siamo ragazzi dell’Istituto Tecnico Mario Ciliberto, abbiamo tanta grinta, tanta passione, tanta voglia di riprenderci la nostra città!!!! Perché Crotone è nostra!!!Fateci diventare grandi….” Nessuno meglio di Lei Signor Ministro Costa, che conosce le tragedie dei mille veleni sparsi nel nostro Paese, può capire la solitudine di questi ragazzi. Non si dimentichi di loro, scriva alla loro professoressa che si chiama Rossella Frandina, chieda di incontrarli, magari li convochi a Roma nel suo studio, li mandi a prendere con un pullman e le assicuriamo che rimarrà inorridito dai lutti e dal senso di morte che dietro ogni ragazzo di Crotone si muove. Crotone è davvero una città gravemente avvelenata e morente, ma per anni, in nome del lavoro che non si tocca, le cose sono andate per come non sarebbero dovute andare. Ora è arrivato il momento di salvare ancora il salvabile, se non altro la speranza di questi straordinari ragazzi di Calabria. B. N.


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