Egitto, Amm. De Giorgi: caso Fremm rende amara festa Marina Militare

"La pandemia ha evidenziato la vulnerabilità dovuta alla dipendenza dall'estero di capacità produttive strategiche"

(Prima Pagina News)
Mercoledì 10 Giugno 2020
Roma - 10 giu 2020 (Prima Pagina News)

"La pandemia ha evidenziato la vulnerabilità dovuta alla dipendenza dall'estero di capacità produttive strategiche"

"In occasione del 10 giugno, Festa della Marina, esprimo la mia vicinanza affettuosa al personale di ogni grado e specialità che serve con onore e disciplina la nostra Nazione. Questa ricorrenza è segnata tuttavia dall'amarezza per la notizia dell'imminente cessione all'Egitto di Nave Spartaco Schergat e Nave Emilio Bianchi, da poco intestate con solenne cerimonia a due eroiche medaglie d'oro della Marina, in cambio di una possibile esportazione di armamenti verso l'Egitto, i cui contorni sono tutti ancora da definire". Ad affermarlo in una nota è l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare dal 2013 al 2016. "Per il momento l'unica certezza è che due Fremm nuove fiammanti andranno all'Egitto invece che alla nostra Marina, a spese dell'Italia che anticiperà 1.1 Mld€, peraltro senza impegno per l'Egitto a ordinarne altre da costruire in Italia. Per quanto riguarda la costruzione di Navi da pattugliamento in Egitto da parte di Fincantieri, ciò rappresenterebbe l'ennesima delocalizzazione di attività produttive all'estero, a scapito della cantieristica nazionale, del rilancio dell'occupazione nel settore della navalmeccanica e dell'indotto, con l'aggravante di dare vita a un polo cantieristico in Medio Oriente, in grado di fare concorrenza alla cantieristica italiana negli anni a venire", osserva De Giorgi. Per l'ex capo di Stato Maggiore della Marina, "la Pandemia ha evidenziato la vulnerabilità dovuta alla dipendenza dall'estero di capacità produttive strategiche, perdute a seguito di delocalizzazioni industriali. Un tema che si applica ai materiali essenziali per la salute pubblica, ma anche alla capacità industriale legata all'alta tecnologia, alla cantieristica militare e alla difesa nazionale in generale. Non è questo il momento d'indebolire la Marina mentre la situazione del Mediterraneo si fa sempre più pericolosa, così come è tempo di riportare gli investimenti industriali in Italia, con gli ovvi benefici in termini di PIL e di posti di lavoro". Lo comunica in una nota l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi.


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