Elezione Ordine Giornalisti, si faccia chiarezza una volta per tutte, intervenga il ministro Marta Cartabia
Il Gruppo Gino Falleri firma un ennesimo documento di protesta contro il rinvio sine die delle elezioni dell’Ordine dei Giornalisti. Questo- a giudizio del Gruppo Falleri- non è assolutamente corretto per migliaia di giornalisti, che saranno chiamati al voto. Serve che su questo intervenga il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, o che qualcuno ci dica finalmente la verità fino in fondo.
(Prima Pagina News)
Venerdì 09 Aprile 2021
Roma - 09 apr 2021 (Prima Pagina News)
Il Gruppo Gino Falleri firma un ennesimo documento di protesta contro il rinvio sine die delle elezioni dell’Ordine dei Giornalisti. Questo- a giudizio del Gruppo Falleri- non è assolutamente corretto per migliaia di giornalisti, che saranno chiamati al voto. Serve che su questo intervenga il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, o che qualcuno ci dica finalmente la verità fino in fondo.
Serve una volta per tutte chiarezza fino in fondo. Abbiamo scritto al Ministro della Giustizia Marta Cartabia, abbiamo scritto al Presidente della Repubblica, abbiamo scritto ai vertici dell’Ordine Nazionale dei giornalisti italiani, ma come unica risposta abbiamo finora ricevuto il silenzio. Un silenzio assordante, cupo, che fa paura, perché dietro silenzi di questo genere potrebbero nascondersi inganni e soprese molto amare.

Allora torniamo sull’argomento, e poniamo ai vertici della categoria, Presidente Carlo Verna in primis, un quesito semplicissimo. Abbiamo letto da queste colonne il lungo dossier del Presidente del Sindacato cronisti romani Pierluigi Roesler Franz.

Più che un dossier, è un vero e proprio trattato di diritto della comunicazione, in cui si delineano i contorni complessi del prossimo voto elettronico, e in cui si denunciano tendenze e superficialità istituzionali che potrebbero ritorcersi contro il mondo della comunicazione più in generale.

Le cose, insomma, che i giornalisti italiani dovrebbero sapere, e che solo il coraggio e il lavoro certosino e maniacale del vecchio grande cronista della Stampa Pierluigi Franz ci ha permesso di finalmente conoscere. Quello che chiediamo è semplice, e lo faremo di nuovo nelle prossime ore direttamente con il Ministro della giustizia Marta Cartabia, perché è da lei che, come giornalisti, dipendiamo, e il controllo della nostra attività è affidato per legge al suo dicastero.

Si può davvero andare a votare in queste condizioni? E soprattutto quando sarà possibile farlo? O ha ragione Pierluigi Franz che sul tavolo del dibattito pone dei problemi sconcertanti e anche allarmanti? Insomma, Presidente Carlo Verna, le cose scritte da Pierluigi Franz non sembrano anche a lei, che è uomo di legge prima ancora che di penna o di televisione, un pesante atto di accusa al sistema elettorale che governa la nostra vita?

Se Franz dice il falso o dice castronerie – noi sappiamo che non è assolutamente possibile- perché nessuno obietta le sue tesi, e ci spiega invece dove Franz ha forzato la mano o peggio ancora ha torto marcio?

Perché un atto di accusa così palese, così pubblico, la classica pistola fumante in un delitto di serie, rimane sotto silenzio per giorni e giorni, e nessuno si preoccupa di smentirlo o di contestarlo? Noi sappiamo che dietro l’analisi di Pierluigi Franz ci sono pareri giuridici di altissimo profilo professionale e istituzionale, impossibili da contestare o da rinnegare, e forse sta qui la vera chiave di volta: nessuno parla perché Franz dice il vero, e nessuno commenta perché tutti possano continuare a dormire sonni tranquilli e a dimenticare il problema. Poveri noi.

Poveri presidenti regionali, poveri giornalisti iscritti all’Ordine, pare di navigare senza rete, a vista, con un solo faro di luce, le tesi giuridiche di Franz, e che tutti fanno finta di volere ignorare.

Ministro Cartabia, almeno lei: affidi il caso a chi per legge a Largo Arenula dovrebbe occuparsi dell’Ordine dei Giornalisti e si faccia portare sul tavolo i dati reali di questa controversia unilaterale.

Se ha ragione Franz, allora ci si affretti a rimediare alle sue contestazioni formali e sostanziali. Altrimenti l’Ordine Nazionale trovi il coraggio di smentire le sue tesi. Ma il silenzio no, per favore. Il silenzio offende la nostra storia passata.

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