Gelmini: "Ddl Autonomia è spot per le Regionali"
"Presidenzialismo? Meglio il premierato, lasciamo in pace il Quirinale".
(Prima Pagina News)
Martedì 07 Febbraio 2023
Roma - 07 feb 2023 (Prima Pagina News)
"Presidenzialismo? Meglio il premierato, lasciamo in pace il Quirinale".
Il Ddl sull'Autonomia voluto dal Ministro Calderoli è soltanto “uno spot per le regionali”, una "bandierina elettorale". A sostenerlo, in un'intervista alla Stampa, è la portavoce e vicesegretaria di Azione, Mariastella Gelmini.

Per quanto riguarda il presidenzialismo, prosegue l'ex Ministra dell'Istruzione, “meglio il premierato, lasciamo in pace il Quirinale. E la Costituzione non si cambia con interventi ‘spot’, ci vuole una bicamerale”.

“L’autonomia differenziata è prevista in Costituzione, peraltro introdotta nel 2001 da un governo di centrosinistra, ma non è mai stata attuata. Per me il tema non è se si debba fare o no. Per noi va fatta, il problema è come la si fa. Noi pensiamo che debba essere fatta bene, evitando di spaccare il Paese e di aumentare burocrazia e inefficienze”, aggiunge Gelmini, che si è occupata del dossier autonomie fino a pochi mesi fa in qualità di Ministro, sotto il governo guidato da Mario Draghi.

Il Ddl del governo guidato da Giorgia Meloni è fatto male: “Per farla bene ci sono due presupposti: le materie che si possono assegnare e i cosiddetti Lep, i livelli essenziali di prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale. Noi riteniamo che la nuova bozza Calderoli sia insufficiente perché è confusa e pasticciata. Innanzitutto perché non chiarisce sufficientemente le modalità di finanziamento dei Lep, anche se rispetto alle prime bozze ci sono state vistose marce indietro. E poi perché anche sulle materie francamente non c’è chiarezza. Risulta una bandierina elettorale. Approvare in fretta e furia un ddl in consiglio dei ministri – alla vigilia del voto in Lombardia – è solo uno spot per le regionali”.

Quindi, è necessario che Calderoli si fermi e riparta da zero: “Intanto con questa bozza Calderoli vuol far credere ai lombardi e ai veneti che dopodomani ci sarà l’autonomia. In realtà non è così, comunque passeranno anni. Quella bozza è un annuncio, appunto una bandierina elettorale”. Poi c'è il tema delle materie che diventeranno di competenza delle Regioni: “L’elenco in Costituzione fu scritto in fretta e furia nel 2021, ma dentro ci sono vistose incongruenze. E da allora c’è stato il Covid, la guerra con la crisi energetica. E’ cambiato il mondo”.

“Noi non avremmo mai pensato di devolvere l’istruzione, per esempio. E come si può pensare di affidare alle Regioni la produzione di energia? Lo stessa vale per le reti infrastrutturali, che devono rimanere allo Stato. Dobbiamo uscire dalla logica Nord-Sud”, conclude l'ex Ministra.

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