Gratteri & il Maxi Processo di Catanzaro, Wanda Ferro (Fdi) investe del caso Bonafede “Si faccia chiarezza”

Dopo l’audizione del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia il caso del Maxi processo di Catanzaro legato all’inchiesta del magistrato calabrese, e denominata “Rinascita-Scott” diventa un caso politico nazionale.

(Prima Pagina News)
Martedì 16 Giugno 2020
Roma - 16 giu 2020 (Prima Pagina News)

Dopo l’audizione del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia il caso del Maxi processo di Catanzaro legato all’inchiesta del magistrato calabrese, e denominata “Rinascita-Scott” diventa un caso politico nazionale.

“Dal carteggio tra il Ministero e il presidente della Corte di appello di Catanzaro- sottolinea al ministro della giustizia Bonafede il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, fra l’altro anche Segretario della Commissione Parlamentare Antimafia- sembrerebbe saltata l’ipotesi di celebrare l’udienza preliminare del maxi-processo contro l’’ndrangheta “Rinascita Scott” nell’aula bunker Palamaiata di Vibo e, anche se ad oggi non vi è ancora nessuna certezza, il processo rischia di dover essere celebrato fuori Calabria”. Nella sua interrogazione parlamentare Wanda Ferro ricorda al ministro Bonafede che “risale al 29 marzo 2019 la prima comunicazione del presidente della Corte di appello, Domenico Introcaso, al capo gabinetto e al capo dipartimento per il reperimento di un complesso adeguato allo svolgimento del processo, a cui è seguito il primo vertice presso il Ministero della Giustizia; la convocazione, il 16 gennaio, per l’istruttoria sull’individuazione di un’aula bunker e, ancora, il 28 gennaio, la comunicazione del presidente per il reperimento di strutture idonee”. Il 10 febbraio si è poi tenuta la conferenza permanente straordinaria per l’individuazione di spazi adeguati, a cui è seguito il vertice del 28 febbraio alla Corte di Appello, nel corso del quale era stato dato un primo via libera al PalaMaiata, “individuato, dopo i sopralluoghi dei tecnici ministeriali, - sottolinea Wanda Ferro- come la struttura più idonea in Calabria per la realizzazione dell'aula bunker dove celebrare il processo "Scott Rinascita": il via libera del Guardasigilli doveva essere l'ultimo passaggio per procedere all'acquisto dell'immobile della Provincia, per circa 4,5 milioni di euro, ma non si è saputo più nulla”. Una vera e propria tela di Penelope, che la dice anche lunga sull’attenzione che il Governo Conte dimostra di avere nei riguardi dei temi dell’antimafia. E’ sempre Wanda Ferro a ricordare che il 15 maggio il Ministero ha individuato per la celebrazione del processo l’aula di Rebibbia a Roma, fino ad arrivare al 4 giugno con due possibili opzioni: il processo in trasferta fuori dalla Calabria o la Sala Polivalente della Casa circondariale di Vibo, per la quale è stata ipotizzata una capienza di 500 persone: “Tale opzione -spiega Wanda Ferro a Bonafede- ha suscitato le perplessità del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e di Introcaso, per il rischio di non poter garantire il principio del giusto processo. Il Polifunzionale è distribuito tra un’aula centrale in collegamento con aule satelliti, prossime a quella centrale, con l’impossibilità che tutte le parti processuali siano presenti nello stesso luogo, come si evince nella relazione dello stesso presidente della Corte di appello di Catanzaro, dove è riportato che il numero degli indagati tra cautelati e coloro che sono a piede libero sono 487”. È evidente a tutti che secondo un’ottimistica previsione si pone un’esigenza di ricezione e capienza di 547 persone, di cui 170 imputati in carcere, 317 liberi e un numero prevedibile di 230 avvocati, esclusi i detenuti collegati da remoto in video conferenza. Ma ancora, venerdì 5 giugno si è riunita la commissione permanente presieduta dal presidente Introcaso, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il procuratore della Repubblica, il procuratore generale, il presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro e il rappresentante del Ministero, nel corso della quale è emerso che già l’8 gennaio era stata indetta una riunione al Ministero per discutere di tutte le problematiche riguardanti gli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro e in tale occasione era stata avanzata dal procuratore Gratteri la proposta di realizzare una tensostruttura, bocciata perché ritenuta non conforme ai requisiti di sicurezza dal capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria dott.ssa Fabbrini: “Per quali motivazioni non si è dato seguito al progetto di celebrare il maxi-processo “Rinascita Scott” nell’aula bunker Palamaiata di Vibo”. Wanda Ferro chiede dunque al Governo e in primis al Ministro della giustizia Bonafede “quali intendimenti sono stati assunti in merito alla scelta del complesso adeguato per la celebrazione dell’udienza preliminare del processo “Rinascita-Scott, e se e quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare per garantire la celebrazione del citato processo in Calabria e rendere disponibile un’aula bunker in cui celebrare tutti i processi con numerosi imputati”. Cosa succederà a questo punto non è facile intuirlo, ma dalle dichiarazioni rese dal procuratore Gratteri in Commissione Antimafia nei giorni scorsi c’è da credere e da giurare che alla fine il processo si farà in Calabria, e si farà a Catanzaro per come Gratteri vuole perché “sarebbe un errore gravissimo e un segnale di grande debolezza nei riguardi della mafia- ha spiegato Gratteri all’Antimafia- immaginare di poter spostare il processo in una regione estranea ai protagonisti dell’inchiesta”. Checché ne pensi il ministro Bonafede. (b.n.)


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