I CORSIVI DI PPN...Cacciare Speranza per continuare a sperare
Cosa c’è dietro la mozione di sfiducia di Fdi contro il ministro della Salute.
di Mario Nanni
Venerdì 16 Aprile 2021
Roma - 16 apr 2021 (Prima Pagina News)
Cosa c’è dietro la mozione di sfiducia di Fdi contro il ministro della Salute.
‘’A me m’ha rovinato la guerra’’ diceva Petrolini, nel famoso sketch ‘’Gastone’’. Speranza, invece, l’ha salvato, finora, dalla defenestrazione, il fatto di essere segretario politico di un partito, sia pure minuscolo, ma vezzeggiato dal Pd, che lo ritiene un utile alleato per costruire uno schieramento progressista per le prossime elezioni.

Non è giusto fare di Speranza un capro espiatorio di tutto ciò che non va nella gestione della pandemia. Ma l’impressione è che, dipendesse da Draghi, Speranza sarebbe già andato a fare compagnia all’ex commissario Arcuri e all’ex capo della Protezione civile, sostituiti dal presidente del Consiglio poco dopo la nascita del suo governo.

Speranza invece è rimasto, continua a fare il rigorista, gode di protezioni forse di qualche Alto Colle, sconta errori passati e messaggi sbagliati, come il libro annunciato e poi ritirato, lo scivolone sulle segnalazioni di cittadini delatori in cui disse di confidare per smascherare comportamenti non consoni alle direttive dei ripetuti dpcm contiani.

All’apparenza, non sembra avere, come dicono i francesi, non solo le phisique du role, ma forse neanche le competenze, al di là dell’innegabile impegno e buona volontà che ci mette. Lodevoli, certamente, ma non sufficienti per gestire una situazione palesemente al di sopra dei suoi mezzi. Draghi, si dice, lo caccerebbe anche domani, nonostante i pubblici ( e obbligati) attestati di stima.

Purtroppo, in Italia, a differenza del cancelliere tedesco o del premier britannico, il presidente del Consiglio non può sostituire un ministro se lo ritiene inadeguato. Gli può chiedere di dimettersi, ma se il ministro resiste, il premier non può farci nulla. Peraltro, nel caso di Speranza si tratta di un capo partito, sia pure di un partitino del 3% .

Nato da una scissione in odio a Renzi, allora segretario del Pd, ora che il fiorentino se n’è andato, Leu ha perso molta della sua ragion d’essere e meglio farebbe a tornare a casa. E infatti Letta lo difende pensando forse anche a questa eventualità. Speranza, insomma, continua a sperare nella permanenza, ma gli italiani non ne sono entusiasti.

A chi spera che venga sostituito, non resta che confidare nella magistratura: per Arcuri, prima i magistrati hanno indagato sul suo cerchio magico e poi hanno investito anche lui. Qualche stretto collaboratore di Speranza è nel mirino della magistratura.

Le indagini si allargheranno anche al ministro? Sarebbe comunque ben triste un Paese nel quale i problemi di gestione del potere debbano essere risolti dalla magistratura, invece che dalla politica. Ora Fratelli d’Italia, alla maniera di Alessandro Magno, hanno deciso di tagliare il nodo gordiano di Speranza: con una mozione di sfiducia individuale al ministro.

Ma una mozione di sfiducia, se sulla carta non ha alcuna chance di successo, rischia di rafforzare il bersaglio che si vuole eliminare.

E anche gli stessi critici del ministro, che nella maggioranza non mancano, sarebbero obbligati a votargli la fiducia. Poiché questo è l’abc della tattica parlamentare, e a Fratelli d’Italia lo sanno benissimo, allora c’è da chiedersi cosa ci sia dietro la mossa di Giorgia Meloni: mettere in imbarazzo Salvini, che pur vorrebbe lo scalpo del ministro ma se votasse la mozione aprirebbe un serio problema politico per il governo? Oppure la segretaria di Fdi usa la mozione come mossa propagandistica per marcare ancora più nettamente il suo profilo di unica opposizione e lucrare una rendita di posizione, a danno della stessa Lega e di Forza Italia? In ogni caso, sono problemi per Draghi.


Al quale non resta che sperare che Speranza decida di gettare la spugna. Ma è improbabile che lo faccia, senza una onorevole via di fuga.

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