Il Cagliari blocca il Torino tra le polemiche

Il Cagliari accetta la sfida e ottiene a Torino contro i granata un pareggio prezioso. Finisce 1-1 all'Olimpico dove è successo di tutto.

(Prima Pagina News)
Domenica 14 Aprile 2019
Torino - 14 apr 2019 (Prima Pagina News)

Il Cagliari accetta la sfida e ottiene a Torino contro i granata un pareggio prezioso. Finisce 1-1 all'Olimpico dove è successo di tutto.

di Maurizio Bistrusso

 

Il Torino di Mazzarri ha impostato la gara sul piano fisico e ha sempre cercato di condizionare l’operato dell’arbitro con sceneggiate fuori luogo che nulla hanno a che vedere con lo sport. E la squadra granata è l’emblema di un allenatore che non ha mai dato un gioco alle sue compagini e che sa solo protestare e piangersi addosso.

Il non gioco in un calcio superato e privo di una logica. Due i gol: Zaza al 52' e Pavoletti al 76', dopo la verifica al Var. Tre espulsi, l’autore della rete del Toro, Pellegrini e Barella per doppia ammonizione. Sette cartellini gialli. Troppi. Per i rossoblù di Maran è un ulteriore passo avanti verso quota 40 che dovrebbe significare salvezza. Mancano tre punti e la sfida di sabato prossimo contro il Frosinone, al Sardegna Arena, potrebbe essere quella decisiva.

Per la squadra di Cairo una frenata nella corsa verso l’Europa. Il protagonista di questo pareggio è stato ancora Pavoletti che ha segnato la sua nona rete di testa su 12 realizzati. È stata una partita giocata con grande agonismo, piena di duelli soprattutto fisici. E con grandi polemiche finali.

Il Cagliari è piaciuto per aver tenuto bene il campo, per mentalità e rabbia agonistica e per non avere mai abbassato la guardia. Il gruppo ha dimostrato di essere in buona salute sotto l’aspetto fisico e atletico e di non aver mai perso lucidità e le distanze tra i reparti. La squadra rossoblù ha trovato i suoi equilibri e ha tenuto testa ai granata programmati per cercare in ogni occasione la rissa o la polemica. Il non gioco e un calcio davvero ridicolo per una società che ha perso la sua identità e il suo credo nonostante un organico che nel complesso risulta abbastanza competitivo.

I rossoblù escono a testa alta da questo scontro per mentalità e per una migliore organizzazione di gioco.

È un vero peccato non essere riusciti a portare via l’intera posta. Per come si erano messe le cose in campo se c’era una squadra che avrebbe meritato di vincere questa era il Cagliari. Ancora in cattedra Cigarini vero protagonista del centrocampo con Ionita e Faragò. Hanno guastato la loro prestazione Barella e Pellegrini espulsi ingenuamente per doppia ammonizione.

Positivo il rientro di Klavan e buona la prova di grande sacrificio di Padoin. L’uomo Cragno ancora decisivo. Finalmente la squadra è consapevole dei propri mezzi e ci crede anche in trasferta. Mancano sei giornate alla fine del campionato e il calendario non è facile.

Il Cagliari oltre al Frosinone dovrà affrontare Roma, Lazio, Napoli, Genoa e Udinese. È importante che società, giocatori e allenatore si pongano un nuovo obiettivo. Quel decimo posto che dista solo tre punti. Oggi lo occupa la Fiorentina che non sta vivendo un bel momento. Proviamoci.


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