Introvabili in farmacia. Le mascherine? Al tabacchi, ancora alla borsa nera.

La dritta mi arriva via whatsapp, da un amico. A sua volta l’ha saputo da qualcuno sui social. “Le mascherine? Le trovi in quel bar, sottobanco”.

(Prima Pagina News)
Martedì 31 Marzo 2020
Roma - 31 mar 2020 (Prima Pagina News)

La dritta mi arriva via whatsapp, da un amico. A sua volta l’ha saputo da qualcuno sui social. “Le mascherine? Le trovi in quel bar, sottobanco”.

di Marco Piccaluga

La dritta mi arriva via whatsapp, da un amico. A sua volta l’ha saputo da qualcuno sui social. “Le mascherine? Le trovi in quel bar, sottobanco”. In un mese, da quando ho cominciato a cercarle, nella mia farmacia non sono mai state disponibili. “Occhio, però: se non ti conoscono non te le danno”.

Non è lontano, decido di verificare. Autocertificazione, tesserino, macchina. Per strada non c’è nessuno, ci metto dieci minuti. Roma, via Trionfale, zona San Filippo Neri. Arrivo davanti al negozio.

Fuori non c’è anima viva. Varco la soglia, nessuno anche dentro. Il bar è chiuso, resta aperta la parte che vende tabacchi. Vado dritto alla cassa.

Dietro al banco c’è un ragazzo sui 25 anni. Ha un cappello calcato sulla fronte e la mascherina. Due occhi a mandorla è tutto ciò che mostra.

“Un pacchetto di Marlboro, per favore”. Gli allungo una banconota da venti. “Ecco. Ce li ha 20 centesimi?”. “No, mi spiace”. Infilo le sigarette in tasca, mentre prepara il resto. Prendo tempo, mi guardo intorno, cerco di cogliere qualche segnale. “Prendo anche le gomme”. “Un euro, grazie”. Sistemo anche quelle nel taschino e faccio per girarmi. “Se vuole abbiamo le mascherine”. La frase mi arriva come una scudisciata. Mi volto, sforzandomi di sembrare disinteressato. “Che peccato – dico - le ho prese proprio ieri”. Rilancia: “Abbiamo anche quelle col filtro”. Il copione sembra rodato. “Quanto?”. “Il pacco da dieci di quelle semplici costa 25€. Quelle col filtro dipende da quante ne prende”. Quelle col filtro, quelle introvabili. “Più o meno?”. Muro di gomma: “Dipende dal numero”. Ci provo: “Come fate ancora a trovarle? Io ci ho messo quasi un mese”. “L’avevamo ordinate per noi. Ce ne sono avanzate un po’ ”.

Dicendolo si gira, facendomi capire che la conversazione è finita.

Lo guardo sistemare qualcosa già in ordine sugli scaffali.

Mi giro anch’io. Saluto uscendo. Non sento risposta.

Risalgo in macchina, cofano verso casa. Il sole è ancora alto.

Rimetto gli occhi sulla strada e trovo la paletta rossa dei Carabinieri.  Prendono la mia autocertificazione, la patente, controllano, scrivono. Mi ridanno il foglio, firmato da loro. “Può andare, buon pomeriggio”.


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