Oggi l'Australia ha denunciato le politiche commerciali della Cina, accusando Pechino di minare l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e di ritardare le riforme economiche promesse.
Durante una revisione di routine della WTO a Ginevra, i rappresentanti di Canberra hanno affermato che la Cina ha beneficiato "in modo significativo" da 20 anni di adesione alla WTO, ma non ha mantenuto la sua parte dell'accordo.
In una dichiarazione insolitamente schietta resa pubblica dopo l'incontro, Canberra ha insistito sul fatto che una serie di sanzioni sui beni australiani fosse motivata politicamente e mostrasse un "divario crescente tra la retorica della Cina e le sue azioni".
Negli ultimi 18 mesi, la Cina ha imposto restrizioni su una lunga lista di esportazioni australiane poiché le relazioni politiche tra i due Paesi hanno raggiunto il punto più basso in una intera generazione temporale.
"La Cina ha sempre più testato le regole e le norme del commercio globale impegnandosi in pratiche incompatibili con i suoi impegni dell'OMC", ha affermato il governo australiano in una nota. "Indebolendo le regole commerciali concordate, la Cina mina anche il sistema commerciale multilaterale su cui fanno affidamento tutti i membri dell'OMC".
Funzionari australiani hanno anche rivelato per la prima volta che l'elenco -orzo, carbone, minerali di rame, cotone, fieno, tronchi, aragoste, zucchero, vino, manzo, agrumi, cereali e uva da tavola- ora include prodotti lattiero-caseari e latte artificiale.
Gli esperti vedono le sanzioni della Cina all'Australia come un messaggio sottilmente velato ai Paesi dell’intero Pacifico. Il messaggio è: sfidare politicamente Pechino significherà sempre scontare un serio costo economico.
Canberra ha a lungo respinto gli sforzi della Cina per affermare l'influenza nella regione, vietando il titano della tecnologia delle telecomunicazioni Huawei dai contratti chiave, chiedendosi come sia iniziata la pandemia di COVID-19, annunciando un massiccio aumento delle spese militari e frenando le "operazioni di influenza" cinesi in Australia.
Alla riunione a porte chiuse di Ginevra, secondo quanto riferito, la Cina ha promesso di accelerare gli sforzi per aprire i suoi mercati e attuare una "politica di importazione più proattiva".
Ma l'Australia ha insistito che le "riforme orientate al mercato" della Cina non sono progredite negli ultimi anni. Questo dicembre segnerà 20 anni da quando la Cina ha aderito all'OMC, un evento che i responsabili politici di Washington avevano sperato avrebbe legato la Cina alle istituzioni internazionali progettate dall'Occidente e stimolato le riforme politiche.
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