L'Unione Europea e le criptovalute: bisogna regolamentarle

Il 4 settembre 2018, il parlamento Europeo ha discusso un nuovo disegno di legge sulla regolamentazione ICO; come spiegato dal deputato Ashley Fox, ora come ora, una startup che fa uso di ICO, può utilizzare i fondi soltanto all'interno dei confini del paese in cui è registrata.

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Settembre 2018
Roma - 24 set 2018 (Prima Pagina News)

Il 4 settembre 2018, il parlamento Europeo ha discusso un nuovo disegno di legge sulla regolamentazione ICO; come spiegato dal deputato Ashley Fox, ora come ora, una startup che fa uso di ICO, può utilizzare i fondi soltanto all'interno dei confini del paese in cui è registrata.

Fonte: Pixabay.com

 

La nuova iniziativa, invece, propone di offrire alle imprese europee l'accesso a tutto il mercato dell'Unione Europea, tuttavia bisognerà rispettare alcune condizioni predefinite, come ad esempio, l'attuazione delle procedure di due diligence da parte di terze parti per la startup; il rispetto delle regole per l'identificazione degli investitori (KYC) e l'attuazione di politiche di antiriciclaggio (AML). Inoltre, l'importo complessivo della raccolta fondi non deve mai superare gli 8 milioni di euro.

Fox ha poi spiegato che queste condizioni sono di carattere volontario. La decisione finale sull'iniziativa dovrà essere presa entro la fine di febbraio del prossimo anno.

Fonte: Pixabay.com

Questo è solo uno dei numerosi dibattiti sul futuro delle criptovalute nell'Unione Europea - una delle più potenti economie del mondo. I singoli paesi europei regolano già in qualche modo la criptomoneta, infatti, in molti paesi, acquistare, negoziare e vendere le valute digitali non presenta nessun problema - in Italia i bitcoin si possono persino acquistare presso alcuni atm - ma non esiste ancora una direttiva a livello comunitario.

Alla formazione di quest'ultima ha contribuito la riunione dei ministri europei delle finanze, che si è tenuta a Vienna tra il 7 e il 8 settembre. Durante la riunione sono stati trattati diversi punti relativi all'argomento: lo status giuridico dei token, l'introduzione di una tassazione sul commercio delle valute digitali e delle piattaforme di trading, e il quadro giuridico dell'ICO.

Per i partecipanti al summit è stato preparato un documento sullo status giuridico della criptovaluta in Europa, realizzato dal "serbatoio di pensiero" belga Bruegel.

In che direzione si muove l'Unione?

Le ICO per le aziende europee devono essere controllate e valutate da un regolatore interno. Il 40% di tutte le offerte iniziali di moneta sono composte da progetti registrati all'interno dell'Unione Europea, riporta il Sole 24 Ore. Mentre quasi la metà di queste iniziative trova sede in Estonia e nel Regno Unito, seguiti da Lituania, Germania e Spagna. Oltre alle norme generali, il regolatore deve definire il tipo di token: utility o security. Attualmente, i token "utili" non hanno nessuna normativa su cui potersi basare, sia per quanto riguarda lo scambio sia per quanto riguarda la tassazione.

La Banca centrale europea (BCE) ritiene che le piattaforme di trading di criptovalute debbano rispettare le stesse regole del sistema finanziario europeo, infatti, già in occasione del secondo Digital Day europeo, tenutosi a Bruxelles il 10 aprile 2018, ben 22 paesi dell'Unione europea hanno stretto un'alleanza per la blockchain, secondo quanto emerge da uno degli articoli di Wired.

Un totale isolamento delle cripto risorse dall'economia generale, dunque, non è auspicabile, visto che ciò porterebbe a un'assenza di finanziamenti limitando l'espansione dell'intero settore. Mentre una regolamentazione universale potrebbe danneggiare l'innovativo processo di sviluppo delle aziende blockchain. Dunque, la soluzione più evidente è quella di regolare l'attività che collega le criptovalute con il sistema finanziario, non il settore nel complesso. Inoltre, non va dimenticata la quantità di frodi collegate all'ICO, tuttavia come ha sottolineato Fox: "La regolamentazione servirà proprio a mettere le cose in chiaro e a cambiare la percezione sulle vere ICO".


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