L’Università della Calabria ricorda la figura del primo Rettore, prof. Beniamino Andreatta

Una ricorrenza, la prima, che l’Università della Calabria, con l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ed i Comuni di Cosenza e Rende, 

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Settembre 2018
Reggio Calabria - 24 set 2018 (Prima Pagina News)

Una ricorrenza, la prima, che l’Università della Calabria, con l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ed i Comuni di Cosenza e Rende, 

Il 2018 si distingue per la ricaduta di due anniversari molto importanti per noi calabresi e non solo. Per il cinquantesimo della legge istitutiva dell’Università della Calabria, la n° 442 del 12 marzo 1968, e per il quarantesimo anniversario del rapimento ed uccisione, da parte delle brigate rosse, del presidente del Consiglio, on. Aldo Moro, il cui nome è legato all’approvazione, insieme a quelli dei Ministri,Luigi Gui (Pubblica Istruzione), Giacomo Mancini (Lavori Pubblici), Emilio Colombo (Tesoro), Giulio Pastore (Mezzogiorno), Giovanni Pieraccini (Bilancio), della legge istitutiva del primo Ateneo calabrese. Una ricorrenza, la prima, che l’Università della Calabria, con l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ed i Comuni di Cosenza e Rende, si apprestano a celebrare degnamente con una giornata commemorativa, fissata per lunedì 8 ottobre, in cui è stata inserita una cerimonia dedicata alla figura del primo Rettore dell’Università della Calabria, prof. Beniamino Andreatta, al quale le due amministrazioni comunali hanno concordato di intitolargli il ponte che si trova sul fiume Campagnano lungo l’asse stradale 19 bis, che da Rende porta verso Cosenza. La coincidenza del cinquantesimo anniversario della legge istitutiva dell’Università (12 marzo 1968) con il quarantesimo anniversario del rapimento (16 marzo 1978) ed uccisione (9 maggio 1978) del Presidente Aldo Moro, ci fanno esprimere ancora oggi parole di forte dispiacere per la vicenda delittuosa, ma contestualmente di riconoscenza per l’impegno profuso nel dare alla Calabria la sua prima Università, impostata su caratteri innovativi (organizzazione dipartimentale e residenziale) rispetto al sistema universitario italiano. Due anniversari che hanno nel prof. Beniamino Andreatta, primo Rettore dell’Università della Calabria (1971/1975), una figura di collegamento tra la legge istitutiva, la figura di Aldo Moro e la nascente Università, in quanto non può essere dimenticato il forte legame e rapporto di collaborazione che univa il docente universitario barese all’economista Rettore dell’Università calabrese. Un cinquantenario senza trascurare i meriti di quelle figure politiche, tra i tanti citiamo Guarasci e Mancini, e partiti politici calabresi (dalla Democrazia Cristiana, al Partito Comunista, al Partito Socialista, ai Repubblicani e Liberali) che hanno concorso, insieme alle varie organizzazioni culturali, studentesche, sindacali ed accademici calabresi, sparsi in varie Università italiane, ad ottenere l’approvazione della legge istitutiva dell’Università della Calabria, per la quale oggi ci troviamo a ricordarne gli effetti. Dalla legge istitutiva del 1968 alla scelta dell’insediamento del campus universitario nell’area del cosentino, che avvenne il 16 febbraio 1971 per merito del Governo, presieduto dall’on. Emilio Colombo, con Ministro alla Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Dario Antoniozzi; sono da considerare i punti cardini di una storia, che con l’insediamento dei Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà (Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Lettere e Filosofia) e del Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, a partire dal 28 maggio 1971 (data della sua elezione), ci portano a dare visibilità alla storia cinquantenaria dell’Università fino ad arrivare ai nostri giorni, senza dimenticare la scelta che fu fatta dallo stesso Comitato nella seduta del 31 luglio 1971 di insediamento delle strutture universitarie nell’area di Acavacata di Rende e Montalto Uffugo. In questo cinquantenario della legge istitutiva va dato merito alla squadra di docenti e tecnici, con riferimento anche ai quattro Comitati Ordinatori, al Comitato Tecnico Amministrativo e successivamente al Consiglio di Amministrazione ed al Senato Accademico, guidati dal Rettore, Beniamino Andreatta, di aver saputo dare corpo nel contesto di due città, Cosenza e Rende, al sorgere nell’area di Arcavacata di Rende di un primo nucleo di residenze, la mensa universitaria e l’edificio polifunzionale. Né si può trascurare di sottolineare il lavoro sviluppato per la scrittura del suo primo Statuto, diremmo la “Carta Costituzionale” dell’Ateneo (DPR 1° dicembre 1971, n.1329), impostato sulla base delle indicazioni fornite dalla legge istitutiva e soprattutto di altre esperienze di campus universitari di successo americani ed inglesi, visitati dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, per coglierne le linee di successo e trasferirle nel disegno del nascente campus universitario dell’Università della Calabria, come ci racconta la Signora Giana Petronio Andreatta, nel suo libro “E’ stata tutta luce”, edito dalla Bompiani, dedicato al marito e alla loro storia di amore. Dallo Statuto, all’avvio dei corsi di Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, nonché di Fisica del primo anno accademico 1972/1973 con seicento matricole, per addentrarsi nell’iter del progetto internazionale di realizzazione della sede dell’Università, iniziata nel 1972 e conclusasi faticosamente nel 1974 con la scelta dei progetti Gregotti (struttura ponte e cubi) e Martensson (residenze), costituiscono gli elementi portanti di un grande progetto universitario in grado di competere in Italia e nel mondo, che hanno caratterizzato i quattro anni di permanenza del Rettore Beniamino Andreatta nel campus universitario di Arcavacata. “Nino Andreatta –disse il Presidente Giorgio Napolitano partecipando il 15 gennaio 2009 alla cerimonia inaugurale del trentasettesimo anno accademico dell’Ateneo calabrese – aveva la passione di un uomo del Nord per il Mezzogiorno. Passione che faceva tutt’uno con il sentimento di un dovere nazionale che lo portò ad esprimere il suo impegno genuino in Calabria per la fondazione dell’Università della Calabria”. “La Calabria – dichiarò Andreatta alla Gazzetta del Sud in un articolo pubblicato l’11 maggio 1972 - diventerà un punto di riferimento per altre regioni italiane e anche per studenti provenienti da altre nazioni, si pensi ad esempio alla vicina Africa, che hanno bisogno di manager, dirigenti, imprenditori forgiati da una scuola moderna e più vicina”. Guardava con interesse all’evolversi delle vicende dei paesi Africani e del Medio Oriente ed alle comunità Arabe arrivando a proporre nel mese di maggio 1974 al Consiglio di Amministrazione dell’Università la organizzazione di un apposito convegno con rappresentanti del mondo economico e dell’industria italiana affermando che “l’Università si dovesse rendere parte attiva nel cercare i giusti contatti con il mondo Arabo, nel quadro della programmazione industriale Araba”. L’Università della Calabria punto di riferimento anche per lo sviluppo del Mezzogiorno e per questo non possono essere dimenticate le parole pronunciate dal Presidente dell’Unione Europea, Romano Prodi, intervenuto il 20 ottobre 2003 nella cerimonia inaugurale del trentaduesimo anno accademico: “Nino ha tenacemente voluto creare questo polo d’innovazione, ha lottato per la sua creazione, si è impegnato per il suo sviluppo, coinvolgendo in questo grande progetto professori e intellettuali da ogni parte d’Italia. Oggi l’Università è diventata un punto di riferimento per il Sud, una bella “storia di successo”. Credo che dovremmo tutti manifestare un segno di riconoscimento verso chi ha avuto intuizione e si è adoperato per la sua realizzazione. Una realizzazione che dimostra che il nostro Sud può affrontare con successo nuove sfide, che anche il nostro Sud può vincere”. Ci sarebbero tanti altri pensieri e testimonianze manifestati a sostegno della memoria e dell’opera del prof. Beniamino Andreatta che varrebbe bene ricordare; ma quello che conta in questo momento esprimere vivo apprezzamento alle due amministrazioni comunali di Rende e Cosenza per aver deciso di intitolare il “ponte Campagnano” alla memoria del primo Rettore dell’Università della Calabria, nella prospettiva di arrivare alla grande unica città, come alla stessa Università ed all’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” per aver promosso la manifestazione commemorativa del 50° anniversario della legge istitutiva che può significare l’apertura di nuovi sbocchi progettuali. Franco Bartucci


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Beniamino Andreatta
PPN
Prima Pagina News
Unical

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU