La voglia di Renzi di ritornare alla grande. Ce la farà?

Ed io, che avrei voluto ancora Renzi alla guida del Paese...

(Prima Pagina News)
Venerdì 11 Gennaio 2019
Roma - 11 gen 2019 (Prima Pagina News)

Ed io, che avrei voluto ancora Renzi alla guida del Paese...

“Nutro per Te, caro Renzi, quel sentimento provocato da qualcosa che doveva succedere e che non è successa”. Lo scrive, in una lettera al Foglio, il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara e diretto, oggi, da Claudio Cerasa, un uomo di cultura. Umberto Contarello, tra l’altro, regista-sceneggiatore de “La Grande Bellezza” il film di successo di Paolo Sorrentino, chiama “vuotanza” questo sentimento. Una brutta parola, dice, venuta fuori dalla “somma stupidina di due parole: il vuoto e la speranza. Il vuoto, evidentemente, dopo la sconfitta del leader fiorentino e la speranza che non si tratti di “amor perduto”.

“Mi hai accalappiato come un cane vagabondo, aggiunge Contarello, quando hai pronunciato la parola Io e non Noi. Non ti hanno perdonato perchè hai detto “Io” nella Chiesa dove si officiava il Noi.

Ed è vero. Anch’io mi sono fatto accalappiare e, tutto sommato, sono rimasto. Enzo Iacopino,già presidente dell’Ordine dei giornalisti, qualche giorno fa mi ha fatto gli auguri, rivolgendosi a me, come “l’ultimo dei Renziani”.

I lettori di questo giornale, ma anche dei social, lo sanno.

Non l’ho mai nascosto. Non solo quando Renzi era il “number one” della politica italiana ma anche(non veltroniano, giammai) quando era caduto da cavallo. Prima era semplice esserlo, il più difficile è stato dopo. E se prima erano tutti muti, adesso, amici e conoscenti, puntano il dito e mi dicono “stai zitto, tu e il tuo Renzi”.

Ed io, che avrei voluto ancora Renzi alla guida del Paese, non sto zitto, ma mi sforzo di capire le ragioni della sconfitta e le indico, le ho indicate, a mio parere. Che poi, semplicemente e, ridotte all’osso sono:l’abbandono del Sud, la noncuranza dei giovani, le periferie abbandonate, il mancato uso del lanciafiamme, al Sud ed in particolare in Calabria.

Contarello dice di aver visto nell’Io renziano una grande storia dentro alla politica. Certo adesso l’Io non appartiene più a Renzi, ma “anime morte, bocche sfiatate, zii acquattati non possono consentirselo”. Ed il nostro ha giustificato Renzi per il fatto che “non si sia gettato, come un dado, in un congresso con quelle facce. Il tassì di Renzi, adesso, non è affollato. C’è, forse la vuotanza, a parte i” tradimenti da coltellino svizzero”.

E Renzi avrebbe potuto restare insensibile di fronte a queste dichiarazioni d’amore, diffuse, efficacemente, da Michele Fusco,a Prima Pagina, la quotidiana rassegna di Radiotre ? Certo che no. Claudio Cerasa, ha, giustamente ospitato la replica dell’ex leader, vittima di “rancore inspiegabile”, assolutamente incomprensibile, almeno nelle dimensioni.

Si chiede, l’ex leader che, tutti intervistano, che tutti ospitano, che tutti seguono. Dove sono i sindacati che facevano sciopero contro tutte le nostre manovre espansive, forse sono in settimana bianca!

Ed i professori che manifestavano contro la Buona scuola? Oggi tacciono davanti ai tagli sull’alternanza scuola lavoro,sugli insegnanti di sostegno. “In Italia sembra che scandalizzarsi sia consentito solo se va di moda”,sostiene Renzi, convinto – beato lui- che manchi poco alla fine dell’incantesimo.

A giudizio dell’ex leader ed ex osannato, “questo governo è un palloncino che sembra irraggiungibile, ma può scoppiare all’improvviso perché tutta la loro maldestra arroganza, tutta la loro tracotante mediocrità non può reggere”. Ne sono convinto, nel mio piccolissimo, anche io! Ed i migranti, ed i sindaci, e la sicurezza e il reddito di cittadinanza, e la Tav e ….. Si dice convinto Renzi che nel cuore di Contarello e di molti altri alberghi la vuotanza: manca la speranza, mancano leader in grado di incarnarla, E l’opposizione è in regola? Certo che no.

“C’è bisogno di politici che sappiano ritrovare la forza, il gusto di dire “Io”. E lui sostiene di non voler fare falli di reazione contro”chi mi ha scalciato da dietro”. Ed ecco l’assist: finche la nostra priorità era quella di cambiare l’Italia le cose marciavano, poi la sinistra ha cambiato obiettivo. Pensatori, commentatori,colleghi hanno deciso che cambiare l’Italia non fosse più l’obiettivo, ma bisognava cambiare il carattere. Uno in particolare, quello di Renzi. “ E pensando a cambiare carattere ci siamo persi ed abbiamo perso”. E via via elenca, il leader, le cose fatte,nonostante suggerimenti diversi e contrari.

Lo statuto dei lavoratori, la parità di genere, l’abbassamento delle tasse, la riforma del Titolo V. Insomma, a suo parere, è stata data una scossa al Paese, ma la nostalgia è inutile e dannosa. Ecco che, come sostengono molti commentatori, anche i più implacabili, anche quanti appena sentono nominare Renzi diventano come tori inferociti, occorre scrivere una pagina nuova. E stavolta è proprio il senatore di Scandicci a sferrare un attacco a questo governo, di fronte al quale tutti zitti e muti e impauriti e proni: “davanti agli sciacalli e ai prestanome che guidano questo governo, la battaglia è culturale.

” Sostenendo di non aver paura, di aver sopportato calunnie sui voli di Stato, sui bambini dell’Africa, sui regali di Natale, sul Jobs act,i voltafaccia di chi per anni si stendeva adorante al mio passaggio ed oggi finge di non avermi conosciuto ed i tradimenti di chi ha ancora un presente in politica perchè per lui ho combattuto a mani nude, figurati, caro Contarello, se ho paura di mettermi in marcia! La chiusa? “Abbiamo tempo, entusiasmo e libertà, sogni,gambe e testa.

Mi sento impegnato a fare dell’Italia un giardino di opportunità anziché una gabbia di paure. Abbiamo iniziato, dice Renzi, faremo meglio, facendo tesoro dei nostri errori”. Sarà così? Le intenzioni sembrano esserci, le premesse pure. C’è la rivincita che non può non essere accordata ad un leader giovane che vuole ripartire per arrivare, per ritornare.

Come ad Itaca! Merita fiducia, di fronte a quel che vediamo, ritengo proprio di sì, anche se, come dice Camilleri:” cu tuttu ca su orbu a viu nivura”.

(Gregorio Corigliano)


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Matteo Renzi
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU