Libri, “Mai più” di Giancarlo Maniga, un saggio dai contenuti quanto mai attuali e inquietanti

Presentato a Roma in anteprima alla stampa, all’Auditorium della musica di Roma, l’ultimo saggio del famoso giurista milanese Giancarlo Maniga, un inno alla giustizia internazionale.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 07 Ottobre 2020
Roma - 07 ott 2020 (Prima Pagina News)

Presentato a Roma in anteprima alla stampa, all’Auditorium della musica di Roma, l’ultimo saggio del famoso giurista milanese Giancarlo Maniga, un inno alla giustizia internazionale.

Il saggio di Giancarlo Maniga è curato da Anna Maria De Luca, giornalista calabrese, che ha seguito per Repubblica i processi che sono raccontati nel libro di Giancarlo Maniga, e che si occupa da molti anni di diritti umani e di legalità. Ha già scritto tre libri: "Nel cuore di chi resta. Storie di vittime innocenti delle mafie", "Vite senza corpi. Memoria, Verità e Giustizia per i desaparecidos italiani all’ESMA" e "Pratica quotidiana per la Governance della scuola". Ci sono processi e processi, dice. Alcuni restano nella Storia e ne influenzano il corso: appartengono a questa categoria i processi che ha trattato con ferrea determinazione e successo l’avvocato Giancarlo Maniga. Li ha seguiti, per anni, Anna Maria De Luca, come giornalista per Repubblica ma anche come parente di alcune delle vittime della dittatura Argentina: Angela Maria Aieta e Jorge Salvador Gullo, torturati e uccisi negli anni 70. Anna Maria De Luca ha utilizzato il periodo del Covid per scrivere, sull'asse telefonico Roma Milano-insieme all'avvocato Maniga il libro appena edito da Castelvecchi: "Mai più". "Questo libro - commenta Anna Maria De Luca- vuole essere un doveroso omaggio a chi, senza chiedere alcun onorario ai parenti degli scomparsi, ha dedicato anni e anni di vita per fare del proprio lavoro, in Italia e all’estero, uno strumento di giustizia e democrazia. Giancarlo Maniga non ha lavorato su una materia “innocua, chiusa nelle pagine di storia” ma su temi vivissimi e ancora pericolosi ai tempi dei processi, come hanno dimostrato alcuni eventi quali l’ordigno collocato presso l’ambasciata italiana a Buenos Aires nei giorni in cui era in Argentina per cercare i testimoni da portare a processo in Italia o la presenza della moglie di Hass a Roma durante il processo Priebke". Durante i processi la De Luca ha denunciato su «la Repubblica» episodi davvero inquietanti accaduti in quei giorni: "uno per tutti lo strano fatto accaduto l’8 febbraio 2009, nella piazza del Vaticano, a Fresia Cea, moglie del povero Omar Venturelli, per la cui uccisione era in quel periodo processato Podlech: fu portata in commissariato per ore - ricordo che non aveva neanche le medicine con sé - insieme alla nipote di Salvador Allende, solo perché aveva sulla propria maglietta una scritta per mostrare al Santo Padre il proprio terrore più grande, vedere liberato colui che era accusato dell’assassinio di suo marito. Cosa che appunto avvenne pochi giorni dopo, in modo vergognoso: quando uscì da quell’aula di tribunale da uomo libero per tornare in Cile e ottenere subito una promozione. Fresia non resse il colpo: già malata, morì poco tempo dopo aver visto cadere la speranza di avere giustizia, speranza che le aveva dato la forza di stare in piedi fino a quel momento". Il libro racconta processi dalla forte valenza politica grazie ai quali si è riusciti a costringere l’America Latina a superare una volta per tutte l’impunità garantita dai governi seguiti alle dittature; processi che hanno dimostrato che è possibile far condannare in Italia esponenti di regimi intoccabili e potenti, colpevoli di grandi eccidi, legati a doppio filo alle più cruente organizzazioni mai esistite. Si è cercato di narrare tutto questo senza compiacimenti, piuttosto, cercando, da un lato e ripetutamente, di capire, dall’altro di considerarle vicende giudiziarie come unico, anche se postumo, rifugio, unico rimedio. A chi si rivolge il libro? "Se queste pagine avranno la forza di ricaricare dal punto di vista motivazionale chi vuole intraprendere o chi già ha intrapreso la professione forense risponde l’autrice Anna Maria De Luca- allora questa fatica potrà dirsi compiuta e i nostri sforzi realizzati. E per questo che ringrazio Castelvecchi per avere creduto in questo libro ed in particolare l'editore Pietro D'amore, animato dello stesso spirito che ha animato me e l'avv. Maniga: l'impegno per i diritti umani". (b.n.)


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Anna Maria De Luca
Auditorium Parco della Musica di Roma
Giancarlo Maniga
Mai più
PPN
presentazione
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU