Libri: Storia segreta della ‘ndrangheta, Le scie, dal procuratore Gratteri e il prof. Nicaso la nuova geografia degli investimenti illeciti

Riciclaggio, in Canada si puo’. “Segui i soldi” diceva il giudice Giovanni Falcone.

di Tiziana Benini
Giovedì 29 Novembre 2018
Roma - 29 nov 2018 (Prima Pagina News)

Riciclaggio, in Canada si puo’. “Segui i soldi” diceva il giudice Giovanni Falcone.

L’occasione per ascoltare uno dei piu’ autorevoli magistrati italiani è la presentazione del suo ultimo libro ‘Storia segreta della ‘ndrangheta: il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, è a Roma per un giorno per presentarlo con lo storico delle organizzazioni criminali, Antonio Nicaso, l’altro autore. Insieme hanno messo esperienza e idee e scritto parecchio sull’organizzazione calabrese considerata la piu’ forte e la meno conosciuta.

Descritta come globalizzata e ricchissima: “Segui i soldi e troverai la mafia” diceva il giudice Giovanni Falcone Il libro è già in ristampa “anche perché lo comprano nelle carceri” sorride brevemente il procuratore in una delle presentazioni romane, iniziate la mattina a Testaccio, con i piu’ giovani, i ragazzi, che gli hanno rivolto tante domande quanti gli argomenti trattati, tra cui politica e ‘ndrangheta, la chiesa e la mafia, e le riforme della giustizia.

“Io sono per l'Europa ma mi arrabbio quando parla solo di economia e banche, discutono settimane per le dimensioni della frutta da importare mentre le mafie si comprano tutto quello che possono – e ancora - il Paese è pronto a una vera riforma della giustizia? Oggi dico no, perché' io ancora non l'ho vista.

A oggi non vedo la volontà di fare una rivoluzione sul piano giudiziario e soprattutto legislativo - se è la politica che non la vuole? - ha detto ancora Gratteri - certo. La politica se volesse potrebbe fare questa rivoluzione e nell'arco di meno di dieci anni abbattere le mafie dell'80 per cento, nel rispetto della Costituzione se il potere politico volesse creare un sistema giudiziario diverso e proporzionato a questa realtà criminale".

Le ndrine sono ritenute le piu’ forti perché si sono radicate ovunque nel mondo stringendo sodalizi d’affari e alleanze con le organizzazioni criminali degli altri paesi. Il grido d’allarme, è che stia per fare un altro grande salto in avanti.

Intanto il Papa l’ha scomunicata, almeno quello. “In Europa purtroppo la legislazione antimafia è zero, non è attrezzata sul piano normativo e su quello culturale” spiega il magistrato il pomeriggio presso la sede dell’Associazione stampa Estera. Quindi le mafie si stanno radicando in Europa, in Germania, in Francia, in Portogallo, in Spagna, in Svizzera, anche in Austria. Quella che viene definita la più potente holding criminale del mondo punta dopo l’investimento a fare il salto, “si siede nella stanza dei bottoni per partecipare alla cogestione della cosa pubblica”.

La corruzione della pubblica amministrazione e della politica, uno degli obiettivi da raggiungere per loro, e uno dei piu’ difficili da sradicare. Così in Italia dal 1992 al 2017 sono stati sciolti 269 consigli comunali.

“In Italia non c’è stata la volontà di combatterla”. “Preoccupante pensare se abbiano investito sull’editoria per esempio, comprandosi una tv o un quotidiano per poi indirizzare pezzi di opinione pubblica” dice Gratteri “se viene meno l’informazione è a rischio la democrazia di un paese”. Rispondendo alla domanda “si sta espandendo in nuovi territori?” posta da una cronista internazionale il procuratore snocciola un lungo elenco di paesi americani in cui è gia’ presente, per poi segnalare la presenza in Africa e in Congo, e raccontare che si sta espandendo nell’Europa dell’Est, dopo l’Ungheria e la Romania, la novità è la forte crescita in Albania, un’alleanza che fa arrivare in Olanda consistenti quantità di cocaina.

Sì perché la ndragheta è storicamente specializzata in traffico di cocaina, che acquista pura al 98 per cento in Amazzonia per mille euro al kg. L’unica che spunta questo prezzo, agli altri viene venduta al doppio.

“Ma sono decenni che ha ceduto lo spaccio al dettaglio a mafie diverse” raccontano. I soldi poi vengono investiti nell’imprenditoria, in alberghi, ristoranti, navi, raffinerie, banche in tutto il mondo: si va dove domanda e offerta si incontrano, le stanze sono piene di denaro da riciclare, il fatturato viaggia sui 52 miliardi di euro l’anno.

Ora gli investimenti si svolgono nei paesi dove ancora non c’è controllo sull’origine dei soldi e dopo avere versato ingenti capitali si punta all’insediamento sul territorio. Spunta a sorpresa il Canada, in cima alla lista: ad oggi consente l’apertura di filiali dai paradisi fiscali e di versare grandi somme senza controllarne l’origine.

Menzione speciale, da parte degli autori, per navi nuove da migliaia di tonnellate che tra poco partiranno con destinazione i grandi porti che potranno accoglierle e poi le scommesse on line e i giochi d’azzardo, altro modo per riciclare il denaro magari avvalendosi di società in paesi dove alle rogatorie si risponde dopo 6 mesi.

Si chiude con un sorriso lungo, strappato da un giornalista palestinese simpatico e impacciato, che chiede con un piccolo siparietto se ci siano rapporti segreti con il mondo arabo. Un mondo ricco che paga. 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Antonio Nicaso
Nicola Gratteri
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU