Lotta alla Ndrangheta & la “Primavera calabrese”, Nicola Gratteri ne parla continuamente…

Nicola Gratteri “numero-uno”, protagonista indiscusso e assoluto del complesso e variegato mondo giuridico del nostro Paese.

(Prima Pagina News)
Martedì 29 Gennaio 2019
Roma - 29 gen 2019 (Prima Pagina News)

Nicola Gratteri “numero-uno”, protagonista indiscusso e assoluto del complesso e variegato mondo giuridico del nostro Paese.

Lo dicono ormai da tempo i più autorevoli giuristi italiani: il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri rimane un “numero-uno”, protagonista indiscusso e assoluto del complesso e variegato mondo giuridico del nostro Paese. A noi è stato sufficiente sentire le cose dette da lui qualche giorno fa in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario in Calabria, quando rivolgendosi alla platea che aveva intorno Nicola Gratteri ha ripetuto quello che è ormai il suo vero “mantra”. “Ai calabresi dico semplicemente di non perdere la speranza.

Guai ad arrendersi di fronte allo strapotere dei prepotenti. Ai calabresi chiedo invece di denunciare tutto quello che secondo loro va denunciato. E io sarò qui a raccogliere le loro denunce e le loro proteste”. È il caso di dire: “Dalla parte della gente comune”, “Al servizio dei più deboli”, “Nell’interesse di chi non ha voce”, “In difesa di chi ha bisogno di sentirsi difeso dallo Stato”, e soprattutto “Dalla parte del cittadino, che è drammaticamente sempre più solo e sempre più indifeso”.

Fa davvero un certo effetto in Calabria sentire un alto magistrato come lui invitare la gente “a casa propria”, e spiegare che la Procura della Repubblica può davvero essere considerata una “casa propria”, un posto dove sentirsi a proprio agio, dove poter discutere di tutto, e del contrario di tutto, e soprattutto senza paura di essere mai traditi da nessuno, insomma in famiglia.

E la cosa funziona già da mesi, perché sono mesi e mesi che per almeno un giorno alla settimana il Procuratore Nicola Gratteri trova il tempo per ricevere nella sua stanza, ripulita ormai dalle termiti che in passato avevano aggredito scaffali e moquette, un fiume di persone. Che ne sarà di tutte queste parole? Di tutte queste confessioni private che la gente viene a fare nel segreto della sua stanza, al magistrato più amato e più temuto della storia calabrese?

C’è una parola che Nicola Gratteri ripete ormai troppo insistentemente dal giorno in cui si è insediato ai vertici della Procura della Repubblica di Catanzaro, ed è “ Primavera”, questa “Primavera calabrese” che prima o poi arriverà, ripete il magistrato, ma senza però andare oltre, facendo solo immaginare un nuovo rifiorire della speranza e della certezza del diritto in una terra dove troppe sono ormai le procure “chiacchierate” e dove troppi, davvero troppi, sono i magistrati che forse avrebbero fatto meglio a fare un altro mestiere.

Gratteri ci ha abituato ormai a non meravigliarci più di niente, quanto meno delle sue inchieste o delle sue dichiarazioni ufficiali, ma lui è fatto in questa maniera, è un uomo diretto, che vive di getto e d’istinto, quasi incosciente nel modo di vestire questa sua dimensione di magistrato antimafia, ma nei fatti lui è uno che non ha paura davvero di nessuno, uno che crede nella certezza del diritto prima ancora che in se stesso, uno che parla con la morte di frequente e che non la teme perché forse la immagina ancora lontana, uno che pur avendo questo atteggiamento così palese e plateale di sfida al potere non dimentica mai la straordinaria eredità di semplicità e di modestia che gli hanno lasciato suo padre e sua madre, ma proprio per questo noi siamo ancora certi che la “Primavera” di cui lui parla pubblicamente da mesi prima o poi arriverà, perché mai come in questo momento la Calabria, e la sua gente, hanno forte bisogno di una nuova stagione, che finalmente spazzi via le intemperie del passato e ripulisca le piazze di questa terra, così indifesa e così lontana ancora da tutto, dalle mille scorie radioattive di cui per anni i calabresi si sono alimentati.

Fate attenzione, la “Primavera” di cui parla Gratteri non è la “Primavera” di cui parlava vent’anni fa a Palermo Leoluca Orlando subito dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Quella di Nicola Gratteri, se mai arriverà, sarà una “Primavera” ancora molto più bella di quella siciliana, e lo sarà per il Paese in cui viviamo. Noi l’aspettiamo.


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