Maresciallo ucciso, Chianese (ES): dieci giorni fa pregiudicato assassino aveva già sfidato lo Stato e solo per questo doveva essere già in prigione

“Ciò che è accaduto oggi al maresciallo Vincenzo Di Gennaro rientra a pieno titolo in quel tragico copione scritto dai nostri meccanismi giudiziari malati, che lasciano libere di continuare le proprie attività illecite molte migliaia di persone che notoriamente delinquono a tempo pieno e che - per questo - non solo non temono gli appartenenti alle Forze di polizia, ma giungono a minacciarli impunemente senza che ciò comporti per loro alcuna immediata conseguenza”.

(Prima Pagina News)
Sabato 13 Aprile 2019
Roma - 13 apr 2019 (Prima Pagina News)

“Ciò che è accaduto oggi al maresciallo Vincenzo Di Gennaro rientra a pieno titolo in quel tragico copione scritto dai nostri meccanismi giudiziari malati, che lasciano libere di continuare le proprie attività illecite molte migliaia di persone che notoriamente delinquono a tempo pieno e che - per questo - non solo non temono gli appartenenti alle Forze di polizia, ma giungono a minacciarli impunemente senza che ciò comporti per loro alcuna immediata conseguenza”.

“Ciò che è accaduto oggi al maresciallo Vincenzo Di Gennaro rientra a pieno titolo in quel tragico copione scritto dai nostri meccanismi giudiziari malati, che lasciano libere di continuare le proprie attività illecite molte migliaia di persone che notoriamente delinquono a tempo pieno e che - per questo - non solo non temono gli appartenenti alle Forze di polizia, ma giungono a minacciarli impunemente senza che ciò comporti per loro alcuna immediata conseguenza”. Così Vincenzo Chianese, Segretario generale del Sindacato di Polizia ES, che prosegue: “In qualsiasi altro Paese civile un pluripregiudicato come Giuseppe Papantuono, che aveva detto 'Ve la farò pagare, vi sparo' ai tutori dell’ordine che lo avevano legittimamente perquisito per spaccio di stupefacenti, solo per aver espresso queste minacce in quel contesto e senza alcuna provocazione, sarebbe stato immediatamente spedito in gattabuia, senza se e senza ma”. “L’emergenza di una criminalità che si fa ogni giorno più aggressiva e spavalda non può essere efficacemente combattuta senza nuove ed incisive leggi che garantiscano conseguenze reali ed immediate nei confronti di chi sfida lo Stato, altrimenti noi servitori dello Stato continueremo a contare i nostri morti e le sfilate di personalità e le espressioni di vicinanza alla Forza di polizia di turno ed alle famiglie dei caduti saranno solo parole vuote”. Roma, 13 aprile 2019


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