Musica: Davide Berardi, odissee metropolitane tra rivincita e speranze
Si è esibito ieri Davide Berardi al Teatro Jolly di Cesena, in un ambiente caldo e accogliente, tra le luci soffuse ed un pubblico caloroso e genuino.
di Mariachiara Sacchetti
Sabato 19 Novembre 2022
Roma - 19 nov 2022 (Prima Pagina News)
Si è esibito ieri Davide Berardi al Teatro Jolly di Cesena, in un ambiente caldo e accogliente, tra le luci soffuse ed un pubblico caloroso e genuino.
Un nome, un personaggio, un cantautore che porta la nostra stima da tempo immemore, Berardi è l’anti convenzionale e l’anti banale per eccellenza, tra sillogismi poetici e le realtà quotidiane sbattute in pieno viso come uno schiaffo di rivincita tanto quanto lo fa con una carezza dal fondo tenero e romantico dei poeti d’altri tempi.ì

Se fossimo qui a guardare un quadro diremmo che l’Impressionismo e il Dadaismo sono le correnti principali che colorano le sue note e le sue parole anche nei nuovi testi che formano l’album “Odissee Metropolitane” Testi incisi come fuoco sulla pelle, il tempo che scorre, l’anima che si ribella, la spiaggia come terra ferma da abbandonare per le profondità di un mare che racchiude speranze e occasioni.

L’amore che si perde, che non si dimentica, che torna, che asseconda, l’amore che invece smette di aspettare come “Penelope” e ricomincia a vivere, ad amarsi nel rispetto di se stessa e della dignità che porta avanti a testa alta. Un disco che ricerca la semplicità degli eroi di tutti i giorni, non per forza leggendari ma sicuramente inimitabili, i padri, i lavoratori, gli esseri umani. Odissea come segno di forza e fragilità, come segno di ritorno a casa “nonostante tutto” .

Da qui Itaca (I.Ta.Ca) che lui punteggia per amore della sua Italia bastonata negli ultimi anni, per la sua Taranto bombardata e inquinata da troppo tempo e le unisce in connubio a Casa, perché sono oggetto di amore, battaglia, travaglio e a volte dolore oltre alla gioia indiscussa.

Berardi disegna e traccia un Guccini della nuova generazione, più calma dialetticamente ma molto forte a livello di “impronta vita/stomaco” quella botta secca e forte che ti arriva dentro ad ogni testo, ad ogni speranza buttata nero su bianco in quelle corde di chitarra, un inno alla vita e ai sogni di sempre! Bravo Berardi, la tua arte suona in testa tutto il giorno e fa battere i cuori che tornano a sognare

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Davide Berardi
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