Musica, Emis Killa: Fedez? "Non sono un fan della sua musica, ma siamo amici"
"I primi lavori dei Club Dogo inizialmente erano più hip-hop nei contenuti, poi sono cresciuti".
(Prima Pagina News)
Martedì 30 Novembre 2021
Milano - 30 nov 2021 (Prima Pagina News)
"I primi lavori dei Club Dogo inizialmente erano più hip-hop nei contenuti, poi sono cresciuti".
Il rapper Emis Killa, al secolo Emiliano Giambelli, ha concluso il ciclo The Garage Stories, le interviste a Cupra Garage Milano per il MotoFestival di moto.it in occasione di Eicma con una lunga intervista, raccontando la propria passione per la musica: “Oggi cerco di essere più coerente, sento anche la responsabilità che prima non sentivo anche perché ora ho un grande pubblico. Gli argomenti? Non è vero che bisogna trovare sempre qualcosa di diverso di cui parlare. Quando inizi a fare musica hai un sacco di cose che non hai mai detto e quindi sei colorato, ad un certo punto però io, Emis Killa, mi rendo conto che ho gli amici di prima, vivo dove vivevo prima, il mio stile di vita è diverso però non sono passato da questo a fare surf in Australia. Cambia solo, essendo cresciuto, il modo in cui parlo. Io credo che quando ascolti un’artista, tra i suoi primi lavori e gli ultimi, lo spirito che trasmette è lo stesso. I primi lavori dei Club Dogo inizialmente erano più hip-hop nei contenuti, poi sono cresciuti ma hanno continuato a parlare di strada. È quello che ci accomuna tutti".

Durante l'intervista concessa al direttore di Mow, Moreno Pisto, il rapper nato a Vimercate esprime un giudizio su Fedez e una sua eventuale candidatura politica: “Io non sono un suo fan, siamo amici da una vita e ho grande rispetto per la sua carriera da imprenditore, ma non posso definirmi un fan della sua musica e del suo modo di far marketing”.

Emis Killa ha anche raccontato che non andrebbe mai alla competizione di Sanremo: “Tutti gli anni mi fanno questa domanda. Quando accendo la tv e guardo Sanremo penso che sia un vecchiume incredibile. A presentarlo invece ci andrei. Non andrei a cantare perché penso che non sia il mio e non spiccherei. Cioè, non verrei neanche capito. Quando venne Eminem gli italiani lo presero in giro, figurati se vado io. Lì sono rimasti indietro secondo me, ma non puoi cambiare il pubblico che lo guarda solo perché vado io. Una volta in realtà sono stato vicino ad andarci: era il 2017, avevo pronto questo singolo 'Fuoco e Benzina' - che poi è andato davvero bene - e la mia vecchia etichetta mi faceva pressioni. Allora ho detto 'Vado, porto il pezzo a patto che non mi tocchino niente'. Dopo due giorni mi dicono che la parte dei pacchi sotto al motorino non andava bene. Allora non ci sono andato, era una semplice storia di strada. Poi c’è stata l’edizione in cui Achille Lauro ha portato Rolls Royce, che per me era la cosa più figa di quell’anno, e il fatto che non sia arrivato nemmeno tra i primi tre è abbastanza sintomatico. Alla fine ha vinto Mahmood e sono stato contentissimo, però ripeto: Lauro non è arrivato nemmeno sul podio”.

Per quanto riguarda i Maneskin invece, durante l'intervista per il Motofestival presso il Cupra Garage Milano, ha affermato: “Finalmente c’è una cosa italiana che funziona. È una cosa a livello mondiale e competitiva. Loro sono veramente bravi. Damiano è carismatico. Abbiamo anche suonato insieme ad un evento. Bravissimi ragazzi".

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