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Un Cagliari travolgente liquida i viola con un 5-2 che vale 24 punti e il terzo posto. I cagliaritani con una gara perfetta superano i toscani e si confermano l’undici più in forma.
Un Cagliari travolgente liquida i viola con un 5-2 che vale 24 punti e il terzo posto. I cagliaritani con una gara perfetta superano i toscani e si confermano l’undici più in forma.
di Maurizio Bistrusso
La squadra sorpresa di questo inizio di stagione. Sono bastati 35 minuti per chiudere la partita. I rossoblù, padroni del campo, hanno proposto un gioco brillante, ad alti ritmi, creato numerose occasioni per passare in vantaggio e hanno dato una lezione di calcio alla squadra di Montella. Quella ottenuta oggi è la terza vittoria consecutiva che allunga a dieci la striscia di risultati positivi. Un sogno che si avvera per una provinciale che rappresenta una regione intera. Il popolo rossoblù anche oggi ha trascinato i giocatori verso un ‘impresa che sembrava impossibile. In un Sardegna Arena sold out e sotto una pioggia battente in campo c’era una sola squadra: il Cagliari. Gioco corale , azioni travolgenti e tante occasioni da gol. Prima Rog, al 16’, ha sbloccato il risultato, grazie ad una manovra avvolgente finalizzata da un bellissimo diagonale in corsa. 1-0 e palla al centro per un gol da cineteca, arrivato dopo undici passaggi consecutivi, gli ultimi quattro effettuati di prima intenzione, e la rifinitura del “ninja” Nainggolan ritornato ad un livello di rendimento straordinario. Una superiorità tecnica evidente confermata dalle occasioni clamorose fallite in precedenza dal “Cholito” Simeone e dallo stesso Nainggolan. Ma il raddoppio era nell’aria e dopo 10 minuti è arrivato inevitabilmente. Ci ha pensato Fabio Pisacane a violare per la seconda volta la porta di Dravowski con un colpo di testa su angolo di Cigarini. E sono bastati pochi minuti a Simeone per chiudere definitivamente la pratica. L’attaccante ha trasformato in rete un’azione travolgente di Nainggolan con un colpo di tacco da applausi per un pubblico entusiasta e ormai in delirio. L’attaccante, ex di turno e amico fraterno di Astori quando giocava con i viola, ha sentito molto l’impegno, si è commosso quando ha realizzato il gol e non ha quasi esultato sommerso dall’affetto e dall’abbraccio dei compagni. Alla fine quasi per scusarsi ha salutato il suo ex capitano con un gesto di grande effetto. L’argentino ha vissuto una giornata particolare e quando tutto lo stadio, in piedi, e le due tifoserie unite, hanno tributato un lungo applauso in omaggio a Davide Astori non ha potuto mascherare le sue emozioni. È stato un momento commovente che ha visto l’arbitro fermare spontaneamente la gara, al minuto numero tredici, con il tabellone dello stadio che ha mostrato un’immagine e la maglia dell’ex capitano viola che aveva iniziato la sua carriera da giocatore e trovato la nazionale col Cagliari. Un bel momento di sport. La partita è proseguita a senso unico. Un primo tempo senza storia che si è chiuso sul 3-0 e ha premiato la fedeltà di un pubblico entusiasta sotto una pioggia insistente. La ciliegina sulla torta è arrivata nel secondo tempo con un Nainggolan stratosferico. Il centrocampista belga, autore di tre assist e un goal, ormai cagliaritano di adozione, ha prima recuperato palla e poi ha servito su un vassoio d’argento il passaggio del quarto goal a Joao Pedro. Ma non si è limitato a questo. Il “Ninja” poi ha fatto da solo con un tiro da circa 30 metri che ha fulminato il portiere. Un esterno destro dei suoi finito all’incrocio dei pali. Partita chiusa e un 5-0 che non ammette discussioni ed è frutto di una gara perfetta. Il Cagliari ha proposto un gioco brillante, con continue verticalizzazioni , pressing alto, triangolazioni veloci , aggressività e copertura degli spazi tra i reparti efficace e organizzata che non ha concesso tregua ai portatori di palla della Fiorentina. Gli uomini di Maran hanno giocato un calcio stellare, continuano la loro corsa verso traguardi importanti e dimostrano una grande compattezza e una condizione atletica ottimale. I protagonisti di questa bella vittoria sono riusciti a nascondere la palla ai viola che sono rimasti annichiliti da un gruppo consapevole delle certezze acquisite,ora in fiducia,che sulle ali dell’entusiasmo dimostra di crederci e di puntare in alto. Solo sul 5-0 e dopo aver effettuato i cambi per concedere la stending ovation a Simeone e Nainggolan i rossoblù hanno concesso qualcosa alla Fiorentina. I viola hanno sempre trovato un muro insuperabile in Olsen e solo negli ultimi quindici minuti , quando il Cagliari ha abbassato la soglia di attenzione e calato i ritmi , hanno accorciato le distanze con due reti, al 75’ e all’87, di Vlahovic. Gol che hanno fatto arrabbiare il numero uno rossoblù che ci teneva a mantenere inviolata la sua porta. Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Cagliari oggi ha superato un altro esame e dimostra di essere maturo per ritagliarsi uno spazio importante nella stagione del centenario e a 50 anni dallo storico scudetto. E lo fa nella settimana in cui Gigi Riva ha festeggiato i suoi 75 anni con una dedica speciale per gli uomini di Maran. I numeri parlano chiaro e sono indicativi. Non accadeva dalla stagione 1969/70 di ottenere una striscia di dieci risultati utili consecutivi come quella registrata in questa stagione. E allora è giusto pensare positivo e mantenere l’umiltà e la voglia di migliorare e di crescere. Se il gruppo riuscirà a restare coeso e ad avere la stessa “fame” dimostrata in questo inizio di campionato nessun traguardo sarà precluso. La squadra ha qualità e alternative a centrocampo e il tecnico ha trovato la formazione base e i giusti equilibri. Dopo la sosta i rossoblù affronteranno in trasferta il Lecce di Liverani. I giallorossi giocano un buon calcio e ci sarà da divertirsi. Il campionato ha trovato una squadra nuova simpatica, disincantata e brillante, proveniente da una realtà diversa per mezzi economici e ambiti territoriali. Ma il Cagliari rappresenta una regione. È quello visto oggi e nelle ultime dieci gare è capace di tutto. Non ci resta che attendere.