Nasce l’ As Roma femminile...ma la Roma femminile non c’era già ?

Nel giugno scorso  l'As Roma ha annunciato la nascita della Roma femminile, rilevando il titolo di una squadra che militava in serie A, la Res Roma, e nella prossima stagione disputerà quindi la serie maggiore. 

(Prima Pagina News)
Lunedì 23 Luglio 2018
Roma - 23 lug 2018 (Prima Pagina News)

Nel giugno scorso  l'As Roma ha annunciato la nascita della Roma femminile, rilevando il titolo di una squadra che militava in serie A, la Res Roma, e nella prossima stagione disputerà quindi la serie maggiore. 

Nasce l’ As Roma femminile...ma la Roma femminile non c’era già ?
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Nel giugno scorso  l'As Roma ha annunciato la nascita della Roma femminile, rilevando il titolo di una squadra che militava in serie A, la Res Roma, e nella prossima stagione disputerà quindi la serie maggiore. Proprio in questi giorni è stato svelato con un comunicato lo staff ed i nomi delle calciatrici, in attesa della presentazione della squadra che verrà fatta al rientro dalla tournée americana. 

 

Quello che stupisce è che in realtà esiste già una Roma calcio femminile, società storica fondata dalla professoressa Mira Rosi Bellei (scomparsa di recente) nel lontano 1965. La squadra giallorossa ha vinto uno scudetto nel 1969 e la Coppa Italia nel 1971, oltre a numerosi trofei a cui era invitata a partecipare in tutto il mondo (Indonesia, Germania, Francia, Turchia, Grecia, America, ….ecc.ecc). 

Il club nacque, come racconta la stessa professoressa Bellei nel film “Colpi di Testa” realizzato per festeggiare lo scudetto del 1969 dal grande regista Nanni Moretti,  (per vederlo: www.sacherfilm.eu/portfolio/colpi-di-testa-2/) ,  con l’avvallo dell’allora presidente della AS Roma Evangelisti che dette l’ok alla neo squadra femminile al fatto di chiamarsi Roma e che la aiutò come poté, mettendo a disposizione palloni, divise e quanto altro poteva servire ad una squadra che non aveva soldi, ma tanta passione e andava la mattina presto alle 6 ad allenarsi, prima che arrivasse gente, sui campi della “Stella Polare” ad Ostia. E proprio ad Ostia è conservata in una palestra la Coppa Italia Vinta.

 

In realtà La Roma calcio femminile fece un tentativo di nascita ancor prima, nel 1959, con il rag. Smedile che guidava l’Associazione Italiana Calcio femminile. L’allora presidente della As Roma Gianni, sapendo le ristrettezze economiche della squadra delle ragazze, offrì tutto il materiale necessario per giocare, anche l’uso gratuito del campo. Si disputò persino un’amichevole col Napoli a Messina (Storia della grande Roma – Periodici Locali Newton 1996). La gara sfociò in rissa e da allora fino al 1965 si persero le tracce della  Roma femminile.

La Roma calcio femminile durante i suoi 53 anni ha vissuto momenti belli e momenti brutti, ma è riuscita a sopravvivere, cosa che molte squadre non sono riuscite a fare, militando in serie A per tantissime stagioni. Attualmente gioca in serie B, ma nella scorsa stagione ha sfiorato la promozione: le giallorosse hanno vinto il campionato, ma causa una deroga concessa per poter effettuare la riforma dei campionati, la vincente non è salita direttamente in A, bensì è stata costretta a gare di spareggio poi perse.

 

Ora stupisce come la AS Roma abbia ignorato la storia creando una nuova squadra giallorossa femminile, considerato poi che le due società ci risulterebbero in buonissimi rapporti (la Roma calcio femminile è AS Roma Academy). 

Sicuramente il presidente Pallotta avrà avuto i suoi validi motivi per agire così, non può essere però solo per il fatto che volesse subito giocare in A.  Altre società maschili come la Lazio, ad esempio, son partite dalla B e stanno crescendo.

Certo però ora una società dilettantistica che mette in campo ad ogni weekend oltre dieci squadre di diverse categorie di calcio a 5 e calcio ad 11 non può sparire con un colpo di spugna, per cui dalla stagione in arrivo ci saranno due Roma femminile, una storica ed una appena nata. I tifosi quale delle due devono considerare la vera Roma femminile?

L’avvento del professionismo, acclamato e atteso dal movimento femminile in realtà da tanto tempo, forse andava pensato diversamente. In questo modo molte società dilettantistiche, anche quelle che hanno una storia e attualmente sono in buona salute, ignorate dalle squadre professionistiche maschili non potranno sopravvivere per molto tempo andandosi a scontrare con realtà molto più forti economicamente (come sono appunto le squadre professionistiche) oppure, se sopravviveranno, saranno  destinate a fare le cenerentole del calcio femminile.


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