PD, Minniti si ritira per salvare se stesso. Rinviamo le primarie e riscopriamo il partito dei cattolici.

Rinviare le primarie, verso un nuovo partito dei cattolici.

(Prima Pagina News)
Domenica 16 Dicembre 2018
Roma - 16 dic 2018 (Prima Pagina News)

Rinviare le primarie, verso un nuovo partito dei cattolici.

di Gregorio Corigliano

Che Renzi sia, e non da ora, il “migliore” del Pd non c’è dubbio alcuno. Il più capace, il più vivo, il più intelligente. Proprio per questo si è fatto da parte dalla corsa alle primarie delle prossime settimane, almeno lo spero. Certo, mantiene un piede, e forse più d’uno, all’interno del partito che con lui ha avuto momenti di grande splendore.

I comitati civici, non ancora apprezzati, potrebbero essere un esempio. E proprio perché è il più perspicace, il passo indietro lo ha fatto, pur se tardi. Avrebbe dovuto pensarci qualche anno fa, e così avrebbe guadagnato tempo, per il rientro, certamente trionfale. Due anni di purgatorio all’estero –lontano dai Tg, tanto, i vari direttori giallo verdi non se lo filano più- lo avrebbero fatto riflettere, studiare la nuova realtà italiana, fare opere di bene, in Africa per esempio, mantenendo un impegno che Veltroni, in grande spolvero, aveva promesso e non mantenuto, al suo solito, e poi sarebbe tornato. Autonomamente? No.

Lo avrebbero chiamato perché non capaci di rilanciare appieno il partito democratico. Adesso si è fatto da parte, appoggiava indirettamente Minniti, che inspiegabilmente e ingiustificatamente si è ritirato e adesso rimane in attesa degli eventi. Non certo per salvare il suo partito, ma per restare lui stesso a galla, il signor Minniti. Certo, qualche sassolino dalle carte e dalle scarpe Renzi se lo è tolto, giustamente.

Le accuse a Paolo Gentiloni e a Graziano del Rio ci stanno tutte. E’ vero che “di albero che cade si fa legna”, ma i due presunti leader devono la loro “esistenza in vita politica”, solo e soltanto a Renzi. Non si vuole seguire la linea Renzi? Liberissimi, ma almeno in silenzio, evitando il “regno della confusione”. Prima della vittoria di Renzi, chi era Gentiloni? E Del Rio? “Glissons, direbbero i francesi. D’altro canto si è visto il risultato della loro azione ministeriale.

Gentiloni scelto da Renzi a succedergli, dopo che lo aveva fatto Ministro, addirittura degli Esteri, è passato alla storia come presidente dai capelli brizzolati e con “scrima” al centro. E basta! Fino a qualche settimana fa, tra gli altri, c’era Marco Minniti che noi calabresi, democratici e no, conosciamo assai bene. Eppure, il leader indiscusso del Pd calabrese ha mollato la presa. Grande errore.

Perché molti democrats non voteranno alle primarie. Perché? Tra gli altri motivi non si può costringere a scegliere tra due ex Pds e ds. Perché Minniti non era comunista e poi pidiessino e poi diessino? Certo.

La linea politica dell’ex ministro degli interni destinato a non risorgere, almeno per ora, era condivisibile. Amico vero dei cattolici, dell’ex ppi, della Chiesa e del Papa, come ha affermato il Vescovo di Cosenza emerito, Salvatore Nunnari, mostrava e dimostrava un’apertura mentale che gli ex comunisti non riescono a dimostrare. Perché Oliverio e Adamo si erano immediatamente separati da Minniti? Non perché l’ex ministro non seguisse la giunta regionale di Oliverio che gli ha attribuito tutti i mali della Calabria, ma perché Minniti aveva impersonato il nuovo corso, margherita -ds. Oliverio, invece, Adamo e compagnia, sono rimasti sempre comunisti.

Non avevano mai accettato pienamente la nascita del Pd, comunisti erano e comunisti sono rimasti. Di quelli duri e (im)puri. E chi non è mai stato comunista? Insieme a tantissimi altri, vogliamo rappresentare la cultura cattolica che, in questo Pd, sembra essere sparita, certo adesso molto attenuata.

I cattolici non si ritrovano in quel che rimane del partito che, con Renzi, aveva suscitato tante speranze, e che dopo le sconfitte, meritate, del leader fiorentino, non è mai risorto. Anzi, si è sempre più assottigliato. Conta poco più di niente, forse meno di un ipotetico partito che Renzi potrebbe teoricamente fare.

Che senso hanno queste primarie di Marzo?Aspettiamo la risposta dei cittadini ai comitati civici renziani, attendiamo l’esito di questa campagna elettorale interna, valutiamone i risultati e, insieme, forse, potremo decidere. Senza Minniti, ovvio. E visto che la ripartenza non ci sarà, come dice Stefano Cappellini, il centro-sinistra che fine farà? Per il Pd tutto è in salita, con i cattolici- noi- alla porta. Con o senza Renzi. Abbiamo sempre avuto un ruolo fondamentale in politica, è noto.

E dovremo riaverlo. Minniti, a mio sommesso parere, lo ripeto, ha sbagliato. La certezza non avrebbe potuto dargliela nessuno –di Renzi voleva solo i voti ed in silenzio- anche se era, comunque, sulla tolda di comando del Pd, quel Pd, che adesso non c’è più e se c’è ,ahimè, è al lumicino. Eutanasia. Una composizione allo stato non si intravede.

Ecco perché occorre rinviare le primarie, se lo si vuole salvare. Altrimenti, il ritorno del partito popolare, ucciso senza pietà e nel proprio interesse, da Buttiglione, potrebbe essere alle porte. Le avvisaglie sembrano essere concrete.

E’ tempo di un nuovo appello ai “Liberi e forti”, sull’esempio di don Luigi Sturzo.


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