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“Inaugurata a Roma la nuova “Langley” italiana”. “Il Palazzo delle spie nel cuore di Roma”.
“Inaugurata a Roma la nuova “Langley” italiana”. “Il Palazzo delle spie nel cuore di Roma”.
“A Roma Conte e Mattarella inaugurano la maxi-sede unitaria dell’intelligence di piazza Dante”. Solo titoli altisonanti per l'inaugurazione del palazzo dell'ex Cassa depositi e prestiti, ora sede del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza), dell' Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) e Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna).
Sono stati impiegati svariati anni per realizzare la ristrutturazione del Palazzo nato nel 1914. Il Premier Conte presente all'inaugurazione, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha dichiarato :”Ho tenuto molto ad inaugurare questa nuova sede unitaria, dove da oggi potrà essere scritta una nuova pagina nella storia della sicurezza nazionale e nella storia della nostra democrazia”. Orbene, la sicurezza. Infatti, Piazza Dante non solo ospita la nostra Intelligence ma anche una Caserma dei Carabinieri e un Commissariato di Polizia.
La Piazza è vigilata dall'alto da un sistema di videosorveglianza attivo 24 ore su 24. Sembrerebbe non esistere luogo più sicuro.
Di certo, lo era il giorno 6 maggio quando era vietata la circolazione e lo stazionamento di autoveicoli e ad ogni angolo era presente una pattuglia.
Ma ecco che il giorno successivo tutto torna alla normalità. Spente le telecamere, realizzati i servizi, andate via le Onorificenze dello Stato, quasi come nel migliore show televisivo, cala il sipario. Ed ecco che della Piazza Dante linda e pinta “vestita” per l'occasione rimangono solo gli articoli di giornale e qualche video su you tube.
Già perchè la stessa torna ad essere il luogo di bivacco di extracomunitari che di notte e di giorno, indistintamente, banchettano all'inno di Bacco.
Torna ad essere il luogo di spaccio e di consumo di sostanze stupefacenti di rom provenienti da aree suburbane che migrano appositamente negli oscuri vicoli del cuore di Roma per realizzare la loro dose di estasi quotidiana nonché per esercitare il loro lavoro: furti.
All'interno degli stabili che circondano “Il Palazzo” tutti sono aggredibili. Ed ecco il para doxos.
Contro e oltre l'opinione comune a neanche 100 metri dal capolavoro realizzato per proteggere i cittadini e salvaguardare la sicurezza nazionale da qualche spia estera malintenzionata, con decine di telecamere, di agenti di pubblica sicurezza nessuno può alcunchè contro la microcriminalità che aleggia e ben si destreggia nelle falle del nostro sistema.
Apparenze e millanterie nell'era dei social network sono all'ordine del giorno. Ma forse siamo andati un po' oltre il digitale e lo abbiamo trasposto nella realtà, pensando in grande e dimenticandoci del piccolo.