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In una lunga intervista alla Rai Natuzza racconta la prima volta in cui le apparve la Madonna, e delle cose che le avrebbe chiesto di fare
In una lunga intervista alla Rai Natuzza racconta la prima volta in cui le apparve la Madonna, e delle cose che le avrebbe chiesto di fare
-Natuzza ricorda il giorno in cui le apparve per la prima volta la Madonna?
"Come si fa a dimenticare un giorno così importante? Ricordo che ero ancora una bambina e ricordo che da quel giorno la Madonna tornò a trovarmi diverse volte ancora; ogni volta che mi ha detto qualcosa questo si è puntualmente avverato".
-Di cosa le parla?
"Di tutto ciò che mi capita durante il giorno. Le racconto della gente che viene a trovarmi, la ringrazio per la forza che ogni giorno il Signore mi dà, ogni giorno ricevo in questa casa almeno trecento persone, se il Signore non mi avesse dato la forza necessaria non avrei mai potuto farlo. E poi alla Madonna racconto la grande disperazione che la gente mi porta in questa casa, è la disperazione di migliaia di famiglie, perché in ogni casa c'è una croce ed in ogni casa c'è un problema da affrontare e da risolvere"
-In che modo le appare la Madonna?
"E' come se avesse le sembianze di una fanciulla, una fanciulla dell'età di sedici anni, diciassette anni al massimo, e mi appare bellissima, maestosa, straordinariamente fiera, con gli occhi bellissimi e i capelli lunghi sciolti sulle spalle".
-Le ha mai chiesto una grazia?
"Ogni volta che mi appare ho sempre qualcosa da chiederle. E tantissime sono le risposte positive che ricevo. Lo scopro più tardi, quando tantissima gente torna a trovarmi per la seconda volta e mi dice che il problema che aveva è stato finalmente risolto: allora io capisco che la Madonna ed il Signore hanno esaudito le mie preghiere".
-Natuzza, c'è chi asserisce di averla vista sudare sangue...
"Non soltanto qualcuno. Migliaia di persone in tutti questi anni mi hanno visto sudare sangue. È uno di quei misteri che mi porto dietro da anni e che nessuno è mai riuscito a spiegare".
-È vero che spesso il sangue che le viene asciugato sulla fronte prende le forme più strane?
"Anche questo è vero, ed anche questo è un grande mistero. Tantissima gente, dopo avermi asciugato il sudore, si è ritrovata sul fazzoletto delle strane immagini e degli strani disegni, delle croci...non so aggiungerle altro".
-C'è anche chi giurerebbe di aver ricevuto una sua visita: eppure lei non si è mai mossa fisicamente da questa sua casa...
"Non è né una sensazione né un'illusione. È la verità. Spesso e volentieri mi muovo spiritualmente da casa mia per andare a trovare qualcuno, per portare dei messaggi, per riferire delle cose...verissimo, e questo mi è possibile anche stando fisicamente in questa casa..."
-E' vero che questo fenomeno della bilocazione, così come gli esperti lo chiamano, si manifesta attraverso un intenso profumo di fiori?
"Così dice la gente che mi riceve e che avverte la mia presenza in casa..."
Nel 1941 Natuzza lascia la famiglia dei Colloca e va ad abitare nella casa della nonna materna. Pensa in un primo momento di farsi suora, ma viene presto dissuasa: è troppo povera e poi quei suoi fenomeni così strani e incomprensibili avrebbero turbato la vita di qualsiasi convento. Decide allora di sposarsi. E il 14 gennaio 1944 Natuzza sposa un suo compaesano, Pasquale Nicolace, nella chiesa S.S. Maria degli Angeli di Paravati. Per lei inizia una nuova vita. La giovane coppia va ad abitare in una poverissima casetta del centro storico, che nei fatti col tempo diventerà la vera e unica testimone silenziosa di visioni, colloqui, canti, confessioni, incontri, messaggi dell’aldilà. Natuzza viene allora definita “la radio che trasmette dalla dimensione dell’eterno”. Ma nonostante gli strani fenomeni che la vedono protagonista, Natuzza diventa madre di 5 figli, Salvatore, Antonio, Anna Maria, Angela e Francesco, oggi tutti felicemente sposati. A pregare sulla sua tomba oggi ci sono anche undici nipoti e tre pronipoti.
Ricordo che non parlava mai della morte, ma quando lo faceva lo faceva con una serenità e soprattutto una dolcezza nel raccontarla da fare quasi spavento. Per anni migliaia di persone sono arrivate a Paravati con il desiderio forte di chiedere a Natuzza del proprio futuro, del proprio destino, di cosa sarebbe successo “domani”.
-Natuzza ma lei ha mai previsto il futuro di qualcuno?
"No, mai. È una cosa che non ho mai fatto e che non farò mai."
-Eppure, lei conosce l'aldilà. C’è chi dice che lei parla con i defunti...
"A volte incontro delle anime, che mi pregano di portare dei messaggi ai propri familiari rimasti in vita. E incontro delle anime felici, sono quelle che hanno il privilegio di vivere in paradiso, e delle anime infelici, sono quelle che vivono nel purgatorio..."
-Come fa a parlare con i morti?
"Molta gente viene da me e mi fa vedere le fotografie dei propri cari defunti: a volte mi capita di averne incontrato le loro anime e di aver avuto da loro dei segnali da dare ai parenti. Altre volte mi capita di non averle incontrate. Quando si tratta di anime che ho già incontrato racconto ai parenti di questo mio incontro con loro."
-Ha mai visto come è fatto il paradiso?
"Ho incontrato delle anime che stanno in paradiso, e le ho incontrate felici, libere, radiose, immerse in un bellissimo campo di grano...”. (PUNTATA 6-Segue)