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Un Campus per competere nel mondo” di Franco Bartucci, con prefazione di Enrico Letta, pubblicato dalla Pellegrini Editore.
Un Campus per competere nel mondo” di Franco Bartucci, con prefazione di Enrico Letta, pubblicato dalla Pellegrini Editore.
Non poteva immaginare manifestazione più indovinata di questa il direttore della Sede Rai della Calabria Demetrio Crucititt: in occasione delle celebrazioni dei 60 anni della Rai in Calabria, la direzione della Sede regionale per la Calabria, nell’ambito dell’iniziativa “Leggere in Circolo”, promossa dalla Direzione Coordinamento Sedi Regionali ed Estere, con l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, hanno infatti promosso per martedì 4 dicembre 2018, con inizio alle ore 15,00, nella sala polifunzionale “Corrado Alvaro” della sede Rai di Viale Marconi a Cosenza, la presentazione del libro: “L’avventura di Andreatta in Calabria – Un Campus per competere nel mondo” di Franco Bartucci, con prefazione di Enrico Letta, pubblicato dalla Pellegrini Editore. Una manifestazione che si apre con i saluti del direttore di Rai Calabria, ing. Demetrio Crucitti, della presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, prof.ssa Patrizia Piro, e con dei video messaggi dell’on. Enrico Letta, già Presidente del Consiglio, e della Signora Giana Petronio Andreatta. Seguiranno le relazioni di uno dei più influenti e famosi linguisti italiani, il prof. Daniele Gambarara, (al centro della foto in alto accanto a Franco Bartuci) docente di Filosofia del linguaggio, autore di decine e decine di saggi di semiotica, che hanno segnato la storia della letteratura non solo italiana. Con lui anche il prof. Antonio Aquino, professore emerito di Economia presso l’Università della Calabria. Presente l’autore del libro vi saranno delle brevi testimonianze ad opera di persone che hanno seguito, come studenti, docenti, non docenti e politici, il lavoro del primo Rettore dell’Università della Calabria, prof. Beniamino Andreatta. Il tutto sarà moderato dal Vice Caporedattore della TgrCalabria, Pasqualino Pandullo. “L’Avventura di Andreatta in Calabria” è un libro che inizia parlando dell’approvazione della legge istitutiva dell’Università della Calabria, della quale quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della sua approvazione, entrando poi nel merito dei primi quattro anni di vita e gestione dell’Università (1971/1975) con risultati a dir poco strabilianti e ricchi di indicazioni progettuali. Sono stati quattro anni di intenso lavoro per l’organizzazione della macchina amministrativa e gestionale delle quattro Facoltà e ventuno Dipartimenti, ma soprattutto per la scelta del territorio dove far sorgere il complesso universitario sulla base delle indicazioni della legge istitutiva, attraverso un regolare concorso internazionale. Sono pagine che mettono a fuoco l’evoluzione dei primi tre anni accademici dell’Università, per entrare anche nel rapporto Università – territorio e di conseguenza conoscere studi e raccomandazioni per come meglio organizzare la collocazione dell’Università in un contesto territoriale cittadino con sullo sfondo la creazione della “Grande Cosenza”. Ci sono poi dei capitoli nei quali si parla dei ritorni del sen. Beniamino Andreatta nella città di Cosenza e nella sua Università, come nella circostanza dell’apertura del processo penale, avviato su denuncia del sen. prof. Luigi Gullo nel 1972, che lo ha visto coinvolto nel 1976, insieme al prof. Paolo Sylos Labini e Adriano Vanzetti, conclusosi dopo tredici anni nel 1985 con l’assoluzione piena; come anche in occasione delle celebrazioni organizzate nel 1991 per ricordare i primi venti anni dell’Ateneo ed ancora nel 1997 per un incontro politico, nel ridotto del Teatro Rendano di Cosenza, promosso per perorare la causa dell’elezione dell’on. Giacomo Mancini a Sindaco di Cosenza. Il libro si chiude con un capitolo finale nel quale vengono ricostruiti tutti gli eventi che l’Università ha promosso negli anni per ricordare la figura del suo primo Rettore, dove trovano spazio pure dei brevi ricordi e testimonianze di quattro studenti di quella prima generazione: Tommaso Chiodo, Nicola Coppoletta, Franco Mollo e Aldo Semeraro.