Rai Calabria in lutto per la scomparsa di Roberto Salvia, uno dei grandi pionieri della nascita della Sede Calabrese

Si svolgeranno a Gragnana Piazza al Serchio, in provincia di Lucca, in Alta Garfagnana, i funerali di Roberto Salvia, storico Capo della Produzione Rai in Calabria, e pioniere della nascita della sede calabrese della RAI in Via Montesanto 25.Alla sede RAI della Calabria, e alla famiglia di Roberto Salvia il cordoglio di PPN News. Il brano che segue e a lui dedicato è tratto dal saggio di Pino Nano, “40 Anni di Rai in Calabria”,Volume II, pag 335

(Prima Pagina News)
Venerdì 14 Agosto 2020
Roma - 14 ago 2020 (Prima Pagina News)

Si svolgeranno a Gragnana Piazza al Serchio, in provincia di Lucca, in Alta Garfagnana, i funerali di Roberto Salvia, storico Capo della Produzione Rai in Calabria, e pioniere della nascita della sede calabrese della RAI in Via Montesanto 25.Alla sede RAI della Calabria, e alla famiglia di Roberto Salvia il cordoglio di PPN News. Il brano che segue e a lui dedicato è tratto dal saggio di Pino Nano, “40 Anni di Rai in Calabria”,Volume II, pag 335

“…Roberto Salvia era uno di quegli uomini che hanno conosciuto la Rai sul serio, e in tutte le sue sfaccettature. Dovunque, infatti, mi sia capitato di andare, nei grandi centri di produzioni televisive, Roma, Milano, Torino, Napoli o Palermo, ho sempre trovato suoi amici e suoi vecchi compagni di viaggio.

Roberto era uno di quelli che definirei “pioniere della radiofonia in Italia”.

Mi dicono che quando entrò in Rai, appena un ragazzo, e alle prese con i primi reportage radiofonici, il giovane Roberto Salvia non aveva nessun concorrente di sorta. Era davvero unico nel suo genere.

Il migliore. Il classico numero-uno, professionista integerrimo, riservato, silenzioso, sofisticatissimo, e al banco di regia era in grado di separare una sola parola in dieci parti diverse, per poi ricucirla insieme.

Se fosse stato uno scenziato avremmo usato il termine di “manipolazione genetica”.

Chi non ha mai visto fare il suo lavoro almeno una volta, forse può anche non capire, ma per noi che per anni e per mille infiniti giorni abbiamo lavorato con lui, al banco di registrazione, Roberto Salvia era uno di quei pochi miracoli viventi che neanche la tecnica più sofisticata sarà mai più in grado di garantire o di riprodurre in natura.

Una volta per tutte, Roberto era capace di separare le parole, ridurle in minuscoli ”frammenti” di suoni, ma era soprattutto capace di cogliere e valorizzare, esaltandoli o anche mortificandoli, a seconda delle sue esigenze, gli attimi impercettibili di un sospiro, di una pausa della voce, di un attimo di esitazione, dettagli, appena dettagli ma possibili solo a pochi in quegli anni in Italia.

Come esperto del suono Roberto ha vissuto in prima persona tutti i grandi avvenimenti registrati in Calabria nel corso di questi ultimi settant’anni, e questa sua “superlativa genialità” gli è valso il privilegio di diventare col tempo amico personale dei più grandi e influenti maestri del giornalismo radiotelevisivo italiano, Sergio Zavoli, Sandro Ciotti, Tito Stagno, Enzo Biagi, Dante Alimenti, lo stesso Emanuele Giacoia che era arrivato in Rai più o meno nello stesso periodo in cui era arrivato Roberto, e Direttore di sede e Caporedattore insieme era il professore napoletano Enrico Mascilli Migliorini.

Valeva la stessa cosa per tutti coloro i quali, giornalisti registi programmisti e autori vari, capitavano in Calabria, o finivano per dover lavorare da Napoli in giù fin sullo stretto di Messina facendo riferimento alla sede Rai di Cosenza.

Nella sua veste ufficiale di Capo della Produzione, in Via Montesanto 25, nel palazzo che allora ospitava la sede regionale della Rai Calabrese, lo ricordo sempre assolutamente impeccabile. Mai visto in Rai persona più sobria e più elegante di lui.

Ma anche persona più mite, e più rassicurante di lui. Un gran signore davvero. Uomo d’altri tempi, continuamente, perennemente, eternamente e sempre al suo posto, lo dico in tutti i sensi, anche quando le mille alchimie della politica parevano volessero giocare contro di lui. E come tale, era finito col diventare insostituibile e inamovibile.

Sempre al suo posto, sempre presente, sempre pronto a partire. Ma forse, la sua vera forza stava soprattutto in questa straordinaria capacità che aveva di rimanere freddo e razionale, anche nei momenti più difficili e più turbolenti della vita di questa Azienda.

Ricordo anche che ai ragazzi che spesso venivano a trovarci in redazione, in Via Montesanto prima, ma poi anche nella nuova sede di Viale Marconi, soprattutto ragazzi degli istituti tecnici, che magari per la prima volta si preparavano ad accostarsi a questo nostro mestiere, ricordo che parlavo loro continuamente di lui e della sua storia professionale, raccontavo a tutti loro la storia aziendale di Roberto, che alla fine era arrivato in Rai più o meno alla loro età, diciotto anni non di più, e consigliavo loro di chiedergli un appuntamento privato, personale,per farsi raccontare direttamente da lui cosa era stata la Rai degli inizi, e quali sarebbero state le prospettive future di questa grande Azienda di Stato, e che Roberto Salvia aveva contribuito a rendere sempre più grande.

Ne ero sicuro, se quei ragazzi avessero seguiro il mio consiglio e avessero incontrato Roberto, avrebbero scoperto davvero, e per intero questa volta, senza fraintendimenti o alterazioni ideologiche, il grande fascino di questa straordinaria macchina delle illusioni che è appunto la radio e la televisione.

( IL LIBRO Pino Nano, tratto da “40 Anni di Rai in Calabria- I ragazzi di Via Montesanto”, Collana Millennio,Editoriale Bios)


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