RITRATTI... Gigi Riva, un sardo nato a Leggiuno

Attraverso le imprese di Riva e del Cagliari Campione d’Italia i sardi hanno potuto rivendicare le loro origini con orgoglio e uno spirito di rivincita molto forte.

di Maurizio Bistrusso
Lunedì 13 Aprile 2020
Roma - 13 apr 2020 (Prima Pagina News)

Attraverso le imprese di Riva e del Cagliari Campione d’Italia i sardi hanno potuto rivendicare le loro origini con orgoglio e uno spirito di rivincita molto forte.

RITRATTI... Gigi Riva, un sardo nato a Leggiuno
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Le celebrazioni per l’anniversario dei 50 anni dalla vittoria dello storico scudetto proseguono senza sosta.

Il Cagliari in quella magnifica domenica del 12 aprile 1970 ha riscritto la storia sportiva di una nazione. Aneddoti, episodi e racconti di una straordinaria avventura scolpiti nelle immagini d’archivio, negli audio originali provenienti dalle voci della radio, dai video rubati in uno spogliatoio blindato e composto da calciatori, atleti e uomini veri, alla ricerca di una rivalsa sportiva, poi diventati amici per la vita, per rivivere quelle emozioni che hanno scritto la storia nel segno di un’impresa che oggi si può considerare irripetibile.

Inevitabilmente per quella fantastica cavalcata i fari restano puntati su Gigi Riva. Un campione a cui la Sardegna dimostra ogni giorno una riconoscenza infinita. L’uomo che ha fatto sognare un popolo. Uno di noi. Un campione indimenticato, l’idolo di un’intera regione, cittadino onorario del mondo. Un atto d’amore per una persona speciale che ha scelto l’isola come terra adottiva. Lui si definisce un sardo nato a Leggiuno. Per i sardi, invece, Gigi Riva ha rappresentato la voglia di riscatto e di rivalsa.

La Sardegna negli anni ‘70 era considerata terra di pastori e di banditi. In posti come Lombardia e Piemonte gli emigrati sardi non venivano trattati benissimo. Attraverso le imprese di Riva e del Cagliari Campione d’Italia hanno potuto rivendicare le loro origini con orgoglio e uno spirito di rivincita molto forte.

Il bomber aveva conquistato tutti con le sue prodezze, con i suoi gol e con un sinistro devastante. È ancora imbattuto il record in Nazionale, con 35 gol realizzati in 42 partite, e sono numerosi i successi raggiunti nella sua breve carriera. Un campionato Europeo vinto nel ’68 a Roma, uno storico scudetto conquistato contro tutto e tutti col Cagliari, il 12 aprile 1970, il titolo di capocannoniere e un pallone d’oro solo sfiorato. I suoi gol e le sue abilità tecniche, la potenza nel tiro, l’andare a colpire in cielo di testa o in acrobazia il pallone attraverso una forza esplosiva e uno straordinario coraggio ne hanno fatto un giocatore unico e indimenticato.

Una vera leggenda, una forza della natura, ammirato dagli sportivi di tutto il mondo capace di trascinare società e compagni verso traguardi considerati impossibili. La Sardegna non ha dimenticato le imprese di quello che è stato ed è l’uomo simbolo, protagonista di mille battaglie in campo e fuori, che ha dato voce ad un popolo intero. Quella che ai più sembrava solo un’utopia presto si è trasformata in realtà.

Gigi Riva è stato il giocatore italiano più forte di tutti i tempi, un protagonista assoluto, il numero 11 ideale che ogni tifoso avrebbe voluto veder giocare con la maglia della squadra del cuore.

Un uomo che ha saputo interpretare e soddisfare i bisogni della gente che cercava nello sport una valvola di sfogo per uscire da una realtà non sempre piacevole. Quei tifosi che si identificavano nei loro beniamini alla ricerca di una competizione vera, leale, che sapesse far accendere l’entusiasmo e la passione per una disciplina fatta di partecipazione e rispetto e che hanno visto in lui un cavaliere senza macchia e senza paura.

E in questo calcio probabilmente non ci sarebbe posto per uomini dello spessore di Riva e dei Campioni dello scudetto targato Cagliari.

I ricordi di quei successi restano scolpiti nella memoria e a distanza di tempo suscitano ancora emozioni. Uno scudetto, un secondo posto nell’anno che lo ha preceduto e sei giocatori convocati in Nazionale, nella spedizione azzurra ai mondiali Messicani del ’70, resteranno scritti con un inchiostro indelebile in una pagina di sport che racconta una favola difficilmente ripetibile per una piccola realtà di provincia come quella del Cagliari.

Gigi Riva di quella storia è stato l’artefice principale.

Attore protagonista di un’avventura che ha stupito l’Italia intera. Quel ragazzino spaurito, quasi spaventato, catapultato in una terra selvaggia, ma ricca di valori, a soli 17 anni.


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