Rosario Livatino, Mattarella: "Ricordarne vile uccisione richiama necessità a resistere a intimidazioni mafia"

"Opponendosi a logiche compromissorie e all’indifferenza"

(Prima Pagina News)
Lunedì 21 Settembre 2020
Roma - 21 set 2020 (Prima Pagina News)

"Opponendosi a logiche compromissorie e all’indifferenza"

"Rosario Livatino, Sostituto Procuratore della Repubblica e poi Giudice della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, ha condotto importanti indagini contabili e bancarie sulle organizzazioni criminali operanti sul territorio e sui loro interessi economici. Egli ha, tra i primi, individuato lo stretto legame tra mafia e affari, concentrando l’attenzione sui collegamenti della malavita organizzata con gruppi imprenditoriali". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. "Consapevole del delicato ruolo del giudice in una società in evoluzione e della necessità che la magistratura sia e si mostri indipendente, egli ha svolto la sua attività con sobrietà, rigore morale, fermezza e instancabile impegno, convinto di rappresentare lo Stato nella speciale funzione di applicazione della legge", continua. "Ricordare la vile uccisione di Rosario Livatino richiama la necessità di resistere alle intimidazioni della mafia opponendosi a logiche compromissorie e all’indifferenza, che minano le fondamenta dello stato di diritto", aggiunge. "A distanza di trenta anni, desidero manifestare apprezzamento e vicinanza per tutte le iniziative promosse in ricordo di questo valoroso magistrato e rinnovare i sentimenti di partecipazione e gratitudine del Paese a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato e che in questi anni ne hanno costantemente tenuto viva la memoria", conclude.


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