Salute: come gestire la sindorme Post Covid- 19. In arrivo un nuovo complesso molecolare.
Un prodotto messo a punto per chi ha superato l'infezione da Coronavirus.
(Prima Pagina News)
Martedì 12 Gennaio 2021
Roma - 12 gen 2021 (Prima Pagina News)
Un prodotto messo a punto per chi ha superato l'infezione da Coronavirus.
Michael Marks, scienziato e ricercatore di malattie infettive alla London School of Hygiene e Tropical Medicine, intervistato da Science, sottolinea l’importanza di una corretta gestione della “Sindrome Post Covid” e dei principali sintomi annessi come: astenia, affanno, difficoltà respiratorie, aritmie, dolori ai muscoli a livello toracico e alle ossa che sono da iscrivere tra le emergenze sanitarie più traumatiche del momento.

D’altra parte una ricerca pubblicata su “Jama Cardiology” 29 Settembre 2020 ha rilevato che il 70% circa dei pazienti che avevano avuto il Covid-19 presentava anomalie cardiache e infiammazione al muscolo cardiaco anche dopo 10 settimane dal referto di negativizzazione del virus.

Uno studio di Follow-Up molto ampio denominato “PHOSP- COVID study” è stato promosso dalla NHS ( Health Research Authority UK) per valutare gli effetti a lungo termine e l’impatto sulla cronicizzazione delle malattie determinato dall’infezione da Covid 19, per verificare nella fase post ospedalizzazione il tempo di persistenza dei sintomi o di permanenza nel lungo periodo degli stessi.

L’attenzione di tutto il mondo è quindi in questo momento proiettata verso la ricerca di farmaci e/o di rimedi per combattere il Covid-19 e gli effetti collaterali che si manifestano con una sintomatologia complessa anche dopo due tamponi molecolari negativi che viene appunto definita dagli studiosi di tutto il mondo come “Sindrome Post Covid”.

Lo sviluppo dei vaccini, di cui alcuni già in corso di distribuzione, potrà rappresentare una soluzione radicale per risolvere il problema del Covid-19, soprattutto se i risultati sino ad oggi ottenuti, considerati incoraggianti, saranno poi confermati con la vaccinazione di massa.

Sicuramente lo sviluppo di Farmaci antivirali o dispositivi e presidi medici sarà comunque utile e necessario, se non indispensabile per curare le persone già infette da Covid-19 e per chi non può essere sottoposto a vaccinazione.

La scoperta di una nuova molecola ad azione antinfettiva derivata dalla ingegnerizzazione di “Antimicrobial Peptides”, che sono parte integrante del sistema immune innato e adattativo (come le glicoproteine Lattoferrina e Lisozima), veicolate da un microrganismo geneticamente stabile presente nell’organismo umano (sia nella popolazione pediatrica, che in quella adulta che in quella anziana) denominato Lactobacillus subsp.paracasei subsp.paracasei F19 ha attirato l’attenzione e l’interesse di molti ricercatori ed esperti e medici di diverse aree di specializzazione come cardiologi, gastroenterologi, infettivologi, geriatri, otorini, pediatri e altri.

La scoperta dell’attività antimicrobica di questo complesso molecolare è stata individuata, validata, da un working team di ricercatori e scienziati italiani del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli e dal Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli e dal Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia dell’Università La Sapienza di Roma.

Il nuovo complesso molecolare che è stato brevettato e prodotto da una Start Up italiana “Probiomics Care” potrà rappresentare quindi una nuova strategia terapeutica sia quale adiuvante nella fase acuta del Covid-19, sia più in particolare quale presidio medico utile per la cura primaria della “Sindrome Post Covid” e per la riabilitazione personalizzata della relativa sintomatologia correlata.

Il nuovo complesso molecolare infatti inibisce selettivamente alcune componenti del Capside Virale modificandone la struttura, ostacolando la penetrazione intracellulare, quindi utile per bloccare l’attività replicativa enzimatica dei virus.

Con questo meccanismo di azione viene inibita la fusione e la penetrazione del virus a livello cellulare, inibendo il meccanismo di replicazione e diffusione.

Uno studio internazionale è stato promosso dalla Probiomics Care e dagli Scienziati e studiosi multidisciplinari delle Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli e della seconda Università di Napoli (Luigi Vanvitelli), al fine di individuare più precise valutazioni cliniche ad integrazione degli studi sperimentali già conclusi e pubblicati.

La start up Probiomics Care, che ha formulato e prodotto il complesso molecolare oggetto dello studio, ha ceduto il know-how e l’utilizzo del brevetto ad una Società Farmaceutica di importanza nazionale, la Farmagens Health Care, che ha già comunicato la prossima immissione in commercio dei prodotti brevettati, che è prevista già nel mese di febbraio 2021 su tutto il territorio nazionale.

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