Serie A: Il Cagliari non finisce di sorprendere e fa pari in rimonta col Sassuolo

Soffre e raggiunge il pareggio al 90’ con Ragatzu. 

(Prima Pagina News)
Domenica 08 Dicembre 2019
Roma - 08 dic 2019 (Prima Pagina News)

Soffre e raggiunge il pareggio al 90’ con Ragatzu. 

di Maurizio Bistrusso

Un gol da favola che vale il quarto posto. Finisce 2-2 col Sassuolo una partita che sembrava compromessa. I rossoblù, ormai specialisti nelle rimonte, riacciuffano il risultato dopo essere stati sotto di due gol. I cagliaritani ora ci credono e non mollano mai. La Champions non è più solo un sogno. Ma non è stato il solito Cagliari visto nelle ultime giornate. È un pareggio che vale tantissimo e porta i cagliaritani a quota 29. Nainggolan e compagni allungano la striscia positiva a tredici partite utili, superano anche la Juventus, uscita sconfitta ieri sera all’Olimpico contro la Lazio, e restano in piena corsa per un posto in champions. La squadra ha sofferto le iniziative del Sassuolo, è apparsa lunga e nel primo tempo alcuni dei protagonisti sono rimasti fuori dal gioco. Non hanno mai funzionato le rotazioni tra difensori e centrocampisti e la squadra si è trovata sotto numero ed è stata infilata in velocità. Una situazione che ha fatto riemergere situazioni già viste col rischio di subire la classica imbarcata per le difficoltà difensive di Klavan e Pisacane e degli esterni difensivi privi di un’adeguata copertura degli interni di centrocampo nell’uno contro uno. Gli emiliani hanno imperversato sulla fascia destra dove l’asse Berardi, Toljan, col supporto di Djuricic, ha creato grosse difficoltà a Pellegrini e Rog che non sono mai riusciti ad accorciare gli spazi e a trovare i tempi del pressing. In quella zona si sono aperte delle vere e proprie voragini che sono costate due gol. Il centrocampo, vero punto di forza del Cagliari, ha subito passivamente con una condotta rinunciataria, non ha retto il ritmo e ha dovuto ripiegare fino al limite dell’area concedendo campo e occasioni agli avversari. Tutta la squadra ha girato a vuoto, è sembrata spenta e sulle gambe. Una metamorfosi imprevista che ha coinvolto tutti. Attacco inesistente, squadra lunga e reparti mai in sintonia. Un incubo, con Simeone totalmente isolato e autore solo di uno spunto individuale e un Joao Pedro alla disperata ricerca di un pallone giocabile ai margini della gara. Due fantasmi, troppe palle perse e molta precipitazione nella lettura delle situazioni. Se si aggiunge anche la prestazione negativa di uno strano Nandez, che inevitabilmente risulta condizionato anche da aspetti che nulla hanno a che fare col campo di gioco , lo scenario negativo è perfetto. Un primo tempo disastroso per un Cagliari che non ti aspetti. Nell’intervallo qualcosa deve sere scattato nella testa dei protagonisti. Tecnico e giocatori hanno pensato bene di riordinare le idee e di aggiustare il tiro. Le due sostituzioni operate da Maran, con Cerri per Simeone e Lykogiannis al posto di Pellegrini, frastornato e molto nervoso, hanno restituito fiducia e la consapevolezza di poter reagire o almeno di provare a raddrizzare una partita che sembrava ormai compromessa. La squadra è uscita dal tunnel con una determinazione ed un carattere diversi e finalmente ha ripreso giocare. Un atteggiamento propositivo con scambi di prima, giocate a due tocchi, cambi di gioco, movimento senza palla e squadra corta e decisa a giocare le sue carte per riaprire la partita e tentare l’impresa. È in un contesto dove il carattere è fondamentale si è rivisto Nainggolan, artefice delle ultime vittorie, che è subito salito in cattedra e ha trascinato i compagni restituendo fiducia e mirale. Come per magia la squadra ha ritrovato gli equilibri e ridotto le distanze tra i reparti preparando le condizioni per una possibile rimonta. Atteggiamento diverso e ricerca immediata del gol utile per riaprire la gara. È la svolta è arrivata con Joao Pedro, autore del gol numero 10, realizzato di testa e in maniera rocambolesca dopo una deviazione casuale di un difensore. 2-1 e partita riaperta per un Cagliari che sembrava troppo brutto per essere vero. Poi ci si è messo l’arbitro Pairetto, pessima la sua conduzione, a complicare le cose. Il direttore di gara, coadiuvato al VAR da Doveri, ha concesso un rigore al Sassuolo per un fallo di mano di Lykogiannis che in realtà sembra colpire la palla di petto sotto l’ascella. Fortunatamente, per il Cagliari, Berardi ha colpito la traversa e fallito il gol del 3-1. La partita è rimasta aperta e in bilico fino al gol da favola di Ragatzu che al 90’, su un pallone vacante in area difeso da Joao Pedro, ha fulminato Turati con un esterno destro che si è insaccato vicino al primo palo e a filo d’erba. L’attaccante quartese ha sfogato la sua gioia incontenibile e tra le lacrime è stato sommerso dai compagni in campo e da tutta la panchina. Una festa infinita che conferma la bontà del lavoro di tutto il gruppo. E questo è uno degli aspetti più importanti della stagione. Unità di intenti e coesione dentro e fuori lo spogliatoio. I risultati e i numeri non sono mai casuali. La partita si è chiusa così. Una tempesta di emozioni che ha coinvolto tutti. Alla fine pericolo scampato, risultato riacciuffato con rabbia e tanta determinazione per una squadra dura a morire. La vera rivelazione di questa stagione. Ora può iniziare la festa e i tifosi possono continuare a sognare. Anche oggi a seguire il Cagliari c’erano al Mapei circa 1500 fedelissimi provenienti da tutta Italia che non hanno mai smesso di incoraggiare e tifare per i colori rossoblù. E lunedì 16 dicembre, alle 20.45, al Sardegna Arena arriva la Lazio. Una sfida da non perdere. Il Cagliari potrà giocare le sue carte per un posto in champions. Non succedeva dai tempi dello scudetto. Dai tempi di Gigi Riva . E chi lo avrebbe mai detto. Provarci non costa niente. Avanti così.


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