Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
I rossoblù vincono 2-0 contro l’Atalanta, agganciano i bergamaschi al quarto posto e si portano a quota 21.
I rossoblù vincono 2-0 contro l’Atalanta, agganciano i bergamaschi al quarto posto e si portano a quota 21.
di Maurizio Bistrusso
È il nono risultato utile consecutivo. Sei vittorie e tre pareggi per un Cagliari da copertina. La squadra di Maran supera con una grande vittoria , per la qualità e il modo in cui è stata ottenuta, la terza consecutiva a Bergamo, l’undici di Gasperini con una prestazione straordinaria. Una vittoria di squadra raggiunta con mentalità e grande determinazione. A sbloccare il risultato è stata un’autorete di Pasalic, che ha deviato alle spalle del portiere, con la mano, dopo un doppio rimpallo con Palomino, una punizione tagliata del greco Lykogiannis. Il raddoppio è arrivato nella ripresa per merito di Oliva, al secondo esordio da titolare, dopo uno scambio in velocità con Cholito Simeone. A complicare la vita dei bergamaschi ci aveva pensato Ilicic nel primo tempo. Lo sloveno, autore di un fallaccio ingenuo, ha raggiunto gli spogliatoi con largo anticipo facendo infuriare mister Gasperini. Il Cagliari, anche in parità numerica, era stato nettamente superiore alla squadra di casa e aveva fallito la rete del vantaggio in più occasioni con Simeone, Joao Pedro, Rog e con un grande Nainggolan, anche grazie alle parate del numero uno Gollini. Un predominio che aveva sorpreso i bergamaschi. I nerazzurri hanno sofferto le iniziative dei rossoblù ben messi in campo e in grado di recuperare palla con personalità e non concedere niente a Gomez e compagni. Il capitano nerazzurro, sempre pericoloso, nell’unica occasione concessa , dopo quella di Castagne neutralizzata da Olsen, è stato l’autore di un gran tiro dai 20 metri che ha centrato la traversa. L’argentino non è stato fortunato nella carambola successiva perché il pallone, dopo aver colpito la spalla del numero uno rossoblù, è finito fuori. Dopo il raddoppio il Cagliari ha controllato la reazione d’orgoglio degli atalantini e avrebbe potuto chiudere i giochi con Nandez, subentrato a Rog, in contropiede, dopo uno scambio con Simeone e Joao Pedro. Poi Olsen ha negato il gol a Malinovski con una parata da campione. Sotto una pioggia battente Nainggolan e compagni hanno disputato la migliore partita della stagione meritando ampiamente di uscire dal campo tra gli applausi. Al Gewiss Stadium arrivano tre punti che allungano la striscia positiva e valgono il nono risultato utile consecutivo. Sei vittorie e tre pareggi confermano i progressi e la crescita di un gruppo che ha trovato i giusti equilibri e sulle ali dell’entusiasmo gioca con la testa libera e la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi avversario a viso aperto. E anche oggi il Cagliari ha dimostrato di entrare in campo con la mentalità giusta alla ricerca della vittoria proponendo un bel calcio organizzato frutto di una preparazione meticolosa della partita. I giocatori sono stati in grado di gestire tutte le situazioni con la giusta applicazione e sono apparsi concentrati e disposti a tutto. Una cura dei particolari che oggi sorprende ma passa attraverso la conoscenza di pregi e difetti degli avversari e la volontà di ottenere sempre il massimo da ognuno dei protagonisti schierati in campo dal tecnico. E per chi entra in squadra il compito risulta agevolato per la solidità e la compattezza del gruppo. Occorre sottolineare, inoltre, che i cagliaritani sfruttano il grande lavoro che svolgono durante la settimana e godono di un’ottima condizione atletica. Con questa fame di risultati, le motivazioni di chi vuoi ritagliarsi uno spazio importante nel palcoscenico italiano e non solo , la squadra, al di là di chi entra negli undici iniziali, ha trovato una fisionomia precisa. Il verdetto del campo questo pomeriggio non ammette discussioni. Il Cagliari non ha rubato niente e ha travolto l’Atalanta con le sue stesse armi. Velocità , pressing alto , aggressività, verticalizzazioni, giocate a campo aperto, compattezza e distanze tra i reparti funzionali in grado di sporcare e rendere inoffensive la manovra dei portatori di palla nerazzurri, sempre in inferiorità numerica e costretti a liberarsi della palla con fatica , ed evitare lo sviluppo del gioco sulle corsie esterne. Ancora una vittoria complicata ma fortemente voluta contro un avversario di spessore e di ottima qualità che vale tantissimo per come è stata ottenuta. L’Atalanta ormai è una realtà del calcio europeo, un esempio per tutti. Da anni la società investe nel settore giovanile e sforna giocatori di qualità che poi rivende per mantenere sani i bilanci. Ma questi aspetti non precludono la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante alle spalle delle cosiddette grandi. E questa vittoria per il Cagliari assume un valore doppio. Gli sportivi sognano e ritrovano quelle piccole grandi gioie che tante soddisfazioni e un grande spirito di rivalsa avevano accompagnato le imprese dei campioni dello scudetto. Una passione che ci porta indietro nel tempo. Per entusiasmo , qualità e compattezza, con le giuste distinzioni , questo gruppo ricorda il Cagliari di Gigi Riva e si avvicina a quello dei tempi di Francescoli e Zola. Il risultato è la conseguenza di una prestazione di alto livello e legittima una chiara superiorità tecnica mostrata attraverso una prova di grande maturità. Quella disputata oggi da entrambe le squadre è stata una bella partita perché le due compagini giocano sempre per vincere. I rossoblù hanno confermato di essere la squadra rivelazione di questo inizio di stagione e sono la bestia nera dei bergamaschi. I tifosi e gli sportivi che amano il Cagliari, squadra simpatia seguita in tutto il mondo, si godono questo momento davvero straordinario. E domenica , ancora alle 12.30 al Sardegna Arena, arriva la Fiorentina di Montella. Ci sarà da divertirsi. Nessun traguardo ormai è precluso. E i tifosi dopo anni di sofferenze se lo meritano.