Serie A: Un Cagliari confuso e senza idee lascia tre punti al Genoa

Al Ferraris finisce 1-0 per il Genoa. È un risultato che riporta sulla terra l’undici di Maran che non vince ormai da nove partite. I cagliaritani in crisi sono ormai in caduta libera e pagano a caro prezzo il momento negativo. La squadra di Nicola conquista tre punti con un gol di Pandev e fa un passo avanti importante nella lotta per la salvezza.

(Prima Pagina News)
Domenica 09 Febbraio 2020
Genova - 09 feb 2020 (Prima Pagina News)

Al Ferraris finisce 1-0 per il Genoa. È un risultato che riporta sulla terra l’undici di Maran che non vince ormai da nove partite. I cagliaritani in crisi sono ormai in caduta libera e pagano a caro prezzo il momento negativo. La squadra di Nicola conquista tre punti con un gol di Pandev e fa un passo avanti importante nella lotta per la salvezza.

di Maurizio Bistrusso

Senza un regista di ruolo, per la squalifica di Cigarini e la febbre che ha bloccato a letto Oliva, la squadra è entrata in campo con troppi difensori e giocatori adattati e con un Nainggolan sacrificato inizialmente come regista davanti alla difesa. Il centrocampista ha giocato col freno a mano tirato e sono mancate le sue incursioni offensive, il tiro da fuori e la qualità nei passaggi. Squadra lunga, pressione dei singoli effettuata in maniera confusa e disarticolata e con difesa bassa hanno fatto il resto. Solo nel corso del secondo tempo Nandez ha provato a ricoprire il ruolo di regista a tutto campo per consentire al centrocampista belga di avanzare il suo raggio d’azione. Una decisione presa con colpevole ritardo dal tecnico e dal suo staff o forse stabilita dagli stessi giocatori che alla fine stava per essere premiata. Nainggolan nei minuti finali ha sfiorato il pareggio e ha trascinato i compagni nel tentativo di recuperare lo svantaggio. Un suo tiro, deviato da un difensore, è finito sulla traversa e sulla respinta Joao Pedro, di testa, ha fallito clamorosamente il gol del pareggio. Il Cagliari ci ha provato troppo tardi e ancora una volta esce sconfitto per non averci creduto. Non è un bel momento per la squadra cagliaritana che sembra essere vittima di un incantesimo negativo. Maran ha dovuto cambiare i suoi piani e le scelte sono state condizionate fin dall’inizio dalle assenze e forse dalla paura di perdere. Con una condotta troppo passiva la sconfitta comunque è arrivata puntuale. Il modulo che a Milano, contro l’Inter, aveva dato segnali positivi, è stato riproposto dal tecnico anche contro il Genoa. Un classico 3-5-2 con Cacciatore , Pisacane e Klavan sulla linea difensiva, Faragò, Nainggolan, Ionita, Nandez e Pellegrini a centrocampo, Joao Pedro tra le linee e Simeone unica punta. Ma in quell’occasione a fare la differenza erano stati gli esterni Pellegrini e Nandez, c’era un regista di ruolo in campo e aveva funzionato il pressing alto e i raddoppi di marcatura. Oggi non c’erano gli uomini adatti. L’obiettivo iniziale era quello di schierare la squadra a specchio contro quella di Nicola ma il progetto è naufragato molto presto. Dopo venticinque minuti il Cagliari ha dovuto effettuare due cambi obbligati per gli infortuni di Faragò e Cacciatore. Maran ha inserito Walukiewicz e poi Mattiello. Una situazione di emergenza che ha cambiato gli equilibri e messo in discussione quelle poche certezze ritrovate dal gruppo nelle ultime giornate che avevano fruttato tre pareggi. I genoani hanno messo la partita sul piano fisico e sono riusciti a mantenere ritmi alti, un buon possesso palla, una grande determinazione e una certa cattiveria agonistica per difendere con le unghie e con i denti il vantaggio abbastanza casuale di Pandev. Alla fine a fare la differenza sono state le motivazioni. La squadra di Giulini ha perso entusiasmo e la consapevolezza di poter fare da guasta feste contro chiunque. Un posto in Europa è ancora alla portata dei rossoblù ma occorre svoltare rapidamente e cambiare registro. Questo pomeriggio sono saltati gli schemi e gli equilibri costruiti con fatica nel girone di andata. Per competere con le squadre più attrezzate è necessario fare un bagno d’umiltà e riprendere a correre, tornare a lottare con forza e mantenere la giusta concentrazione. In alcuni momenti della gara alcuni dei protagonisti sono sembrati in difficoltà e quasi presi dallo sconforto per non riuscire ad incidere in nessun modo sulle sorti della gara. È mancato anche il coraggio del tecnico nelle scelte e dalla panchina non sono arrivati segnali incoraggianti. La differenza di qualità tra i 13/15 presunti titolari e gli altri componenti della rosa è abissale. La squadra sembra aver esaurito quelle energie positive che ne avevano decretato il titolo di squadra sorpresa del campionato. Ora è in caduta libera ma occorre reagire. La classifica sorride ancora e la salvezza è dietro l’angolo. I tifosi sono delusi ma vogliono riprendere a sognare. Domenica prossima 16 febbraio, alle 18.00, al Sardegna Arena arriverà il Napoli di Gattuso. La voglia di riscatto per superare ogni ostacolo. Quella è la partita giusta per ritrovare compattezza e unità d’intenti. La vittoria e i tre punti valgono doppio. E in ogni caso non sarà mai una partita come le altre.


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