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Una ricerca all’UniCal sul turismo delle radici conferma che il viaggio di ritorno in Calabria degli emigrati di orgine calabrese è pieno di novità e di entusiasmo per loro.
Una ricerca all’UniCal sul turismo delle radici conferma che il viaggio di ritorno in Calabria degli emigrati di orgine calabrese è pieno di novità e di entusiasmo per loro.
E’ in corso presso l’Università della Calabria, su iniziativa della prof.ssa Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e marketing territoriale, e della dott.ssa Tiziana Nicotera, cultore della materia presso la stessa università ed esperta di marketing e comunicazione on line per il settore turistico, in collaborazione con l’Osservatorio Turistico della Regione Calabria, una ricerca sul turismo delle radici, ovvero quel turismo generato dagli emigrati o dai loro discendenti che si recano in vacanza nel proprio luogo di origine per visitare e conoscere meglio la terra di provenienza della propria famiglia. E’ una forma di turismo molto importante per il nostro Paese, segnato in passato da flussi migratori molto consistenti e che ancora oggi presenta elevati livelli di mobilità internazionale. I dati mostrano che nel mondo ci siano tra i 60 e 80 milioni di emigrati italiani, più dei 60 milioni di italiani residenti in Italia a fine gennaio 2019 secondo il Rapporto Italiani nel mondo 2019 della Fondazione Migrantes. Il turismo delle radici in Calabria non è stato sinora studiato con una ricerca approfondita come quella che le due ricercatrici stanno portando avanti, analizzando il fenomeno da vari punti di vista e indagando su aspetti differenti di questa forma di turismo e del suo impatto sul territorio. Una ricerca importante che si occupa in apertura di un confronto tra l’Italia e altri paesi europei che hanno sperimentato una migrazione di massa dalla fine del XIX secolo fino ad oggi. L’Italia, benché abbia realizzato importanti attività sul turismo delle radici non sembrerebbe aver ideato e lanciato specifici pacchetti destinati ai turisti delle radici e promossi sul portale turistico istituzionale. Per studiare il fenomeno in Calabria dal punto di vista della domanda le due ricercatrici hanno coinvolto diverse categorie di stakeholders del comparto turistico per comprendere gli atteggiamenti, le preferenze e le aspettative dei turisti delle radici; nonché, con dei questionari, tutti i sindaci della Regione, dei quali ha sinora risposto la metà. Ci si auspica che anche gli altri che non hanno compilato il questionario lo inviino in tempi rapidi per consentire di andare avanti con la ricerca. I risultati dello studio mostrano che in genere i turisti delle radici sono soddisfatti o molto soddisfatti del proprio viaggio in Calabria e le loro attese non sono andate deluse. Il maggior elemento di soddisfazione è la capacità di accoglienza da parte dei residenti. Seguono cultura locale e cibo. Sono valutati negativamente i trasporti. Per tutti il viaggio è stato un’esperienza molto coinvolgente e indimenticabile anche se la Calabria non è conosciuta nei paesi di origine dei partecipanti, dove non è considerata una destinazione turistica molto interessante. Le motivazioni del viaggio sono molteplici: conoscere luoghi di cui si è sempre sentito parlare a casa, imparare la lingua, approfondire la conoscenza della cultura locale e fare ricerche sulla propria famiglia. Ovviamente molti desiderano incontrare i familiari che vivono ancora in Calabria. Questi visitatori viaggiano in modo responsabile e frequentemente diventano ambasciatori della destinazione, promuovendola in tutto il mondo. Dalle risposte dei sindaci al questionario traspare un forte interessamento verso i propri cittadini trasferitisi all’estero con frequenti iniziative a loro riservate, a cominciar dall’organizzazione di eventi, in Calabria sono numerosissimi. Ciò a conferma del fatto che ancora adesso il fenomeno migratorio è un elemento importante della cultura calabrese e che numerosi amministratori sono interessati a progetti specifici per i turisti delle radici. Franco Bartucci