Tennis, Internazionali Bnl, Binaghi (FIT) : "Un grazie a Spadafora. La Regione Lazio ci ha chiuso la porta"

"Enorme ingiustizia che altri sport vengono autorizzati a manifestazioni sportive anche indoor con la presenza di migliaia di persone"

(Prima Pagina News)
Martedì 08 Settembre 2020
Roma - 08 set 2020 (Prima Pagina News)

"Enorme ingiustizia che altri sport vengono autorizzati a manifestazioni sportive anche indoor con la presenza di migliaia di persone"

"Questa conferenza ce la ricorderemo per molto tempo, non solo per questa originale location per dare maggiore sicurezza a tutti. Ci sono tante prime volte. Dobbiamo ringraziare il ministro dello sport e il suo staff. Grazie all’azione del dott. Pierro e del dipartimento sport che ha chiesto e ottenuto il provvedimento per far venire giocatori da Stati Uniti e giocare senza la lunga quarantena prevista per chi arriva dagli Usa.

E dobbiamo ringraziare il ministro per quanto non è riuscito a fare: consentire di avere agli Internazionali almeno un pubblico ridotto.

La pandemia crea grandissime difficoltà per un evento come questo". Così Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis, nel corso della conferenza stampa di presentazione degli Internazionali Bnl d'Italia.

"Prima volta che non presenteremo il record di pubblico ma dovremo lottare per arrivare al pareggio di bilancio. E’ una grave ingiustizia che stiamo subendo e cercheremo di fare in modo che a pagare siano le nostre società di base", continua.

"Abbiamo vinto il primo set dell’organizzazione, abbiamo perso il secondo set per portare il pubblico al tie break, ora c’è il terzo e lo giocheranno i nostri giocatori e giocatrici".

"E’ una enorme ingiustizia che altri sport in tante altre regioni d'Italia, vengono autorizzate a manifestazioni sportive anche indoor con la presenza di migliaia di persone. Abbiamo inviato al Cts due protocolli differenti, eravamo disposti a fare qualunque cosa affinchè il pubblico potesse essere presente anche in misura molto minore di quanto il governo francese ha fatto con il Roland Garros.

Abbiamo presentato al CTS lo stesso protocollo della federazione francese, non c’è stato niente da fare", prosegue. "Non vedendo risposte - continua - la settimana scorsa io e Cozzoli abbiamo chiesto invano un incontro urgente al presidente della Regione Lazio, quella in cui il nostro torneo genera un indotto stimato di oltre di 100 milioni di euro l’anno.

La sera del 4 settembre ci ha scritto tramite il capo gabinetto e spiegato di non volersi prendere la responsabilità dell’ingresso del pubblico come chiesto dal Cts e ci ha comunicato di volersi adeguare alle raccomandazioni del Cts sulle porte chiuse. Il danno è enorme".

"Lo è per la federazione, e per sport e salute e lo è sportivo per i nostri giocatori, lo è economico per le aziende e per tutte quelle che avrebbero lavorato e per l’indotto. Ma lo è per tutte le altre regioni, se ci avessero detto per tempo qualcosa, il loro orientamento, come a Cincinnati, avremo spostato il torneo a Genova, in Puglia, ci sarebbero state molte regioni e location dove fare il torneo in forma ridotta per il pubblico". "Non disputare il torneo - prosegue ancora Binaghi - sarebbe stato più economico. Abbiamo deciso insieme al ministro.

Il rapporto è stato sempre ottimo, anche dal punto di vista personale, e ci ha spinto verso quella che sarebbe stata la nostra scelta. Abbiamo grandi difetti ma nessuno ci può dire che non siamo dei lottatori.

Ad un certo punto c’è stato un cambio di riferimento e c’è stata la possibilità che si arrivasse a compiere un omicidio senza che ci sia un chiaro colpevole.

Gli atti che io ho citato credo consentano a chi ha preso queste decisioni di assumersi le responsabilità". "Vorrei sottolineare come sia assurdo che siano consentiti 1000 spettatori ad un qualsiasi piccolo evento e non possano assistere ad una manifestazione in un posto più grande, in condizioni di maggiore sicurezza. A casa mia questa si chiama una idiozia.

Dovrebbe essere responsabilità delle persone, del ruolo, dell’onesta intellettuale e fare in modo che grandi idiozie non creino grandi danni.

Tutto si può dire tranne che non fossero protocolli efficienti. Prevedevano tre impianti, uscite scaglionate per file. Il nostro secondo protocollo è stato inviato l’11 di agosto e non è stata aperta la mail dalla Regione Lazio fino al 18 e questo crea grande dispiacere, la solita anomalia tutta romana.

Quando andiamo a proporre cose più piccole in altre parti d’Italia ci fanno ponti d’Oro. Qui chiediamo un incontro ad un presidente e non veniamo neanche ricevuti. Siamo sportivi, sappiamo - conclude - che si vince e si perde".


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